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Harry Marra, Grandfather of the Combined Events, introduces Aston Eton and Brianne Theisen Eaton PDF Stampa E-mail
Sabato 06 Agosto 2016 20:33

Un nostro grande amico e grandissimo coach americano, Harry Marra, ci ha scritto un messaggio questa mattina che pubblichiamo per i nostri utenti. Chi è Marra? Semplicemente l'allenatore di Ashton Eaton e di sua moglie Brianne Theisen Eaton, lui yankee, lei canadese. Lui campione olimpico, campione mondiale outdoor e indoor, primatista del mondo outdoor e indoor, specialità decathlon, 9045 punti. Lei pure collezionista di medaglie, su cui spiccano quella d'oro dei Commonwealth Games e dei Mondiali in pista coperta quest'anno a Portland. Curiosità: in questa ultima competizione moglie e marito hanno fatto man bassa di oro! Ci ricordano Emil e Dana Zatopek a Helsinki 1952, tre ori per lui (5 - 10 mila e maratona) e uno per lei (giavellotto).

Questa mattina all'aprire la posta ci ha fatto molto piacere il messaggio di Harry che conosciamo dai tempi del "Multistars" bresciano-desenzanese. L'ASAI ha l'onore di avere fra i suoi soci uno dei migliori statistici mondiali di prove multiple, anzi per noi il migliore perchè in aggiunta è anche un galantuomo ( e mica tutti lo sono...), Gabriele Manfredini. E anche altri soci hanno un amore specifico per le prove multiple. Avranno quindi piacere, ne siamo sicuri, di leggere il messaggio di Harry.

On our side, we wish to Harry, Ashton e Brianne ALL THE BEST in Rio! For Harry a special personal message: Grandfather, we are ready for another celebration as in London four years ago. Do you remember? In the restaurant STRADA in the mall just outside of the Olympic Park, we invited you for a cup of Italian wine and a pasta....we told you: half an hour.....we left the restaurant five hours later!!!! Around the table you, Sandro Giovannelli, Carlos Fernandez Canet, Tatsumi Senda and Ottavio. We are ready again, be sure.

Dear......,

Four years ago, in London, on the eve of the decathlon I sent off a final update as to the readiness of Team Eaton.  It proved exact in written message and delivery on the field of play. So, from Rio, on August 7, 2016, the same short update is being sent to all those who have supported and cheered for  Ash and Bri these past number of years.

READY...physical part 99.9 % completed...mental approach now on auto pilot...all systems go

HEALTH...99.5 % for each...the last 1/2 of 1 % is standard operating procedure in training for the DEC / HEPT

LOGISTICS...outlined and reviewed...the nature of the City of Rio will prove to be a challenge in this category....adjustments will be necessary...we are prepared for this.

DATES:  Aug 12-13 Bri  Aug 17-18 Ash   Start time 9:30 AM each day.  End time 11 PM each night...2 very long days for us.

SUMMARY:

Olympic Creed..." It's not the winning but the taking part.  It's not the triumph but the struggle. The essential thing in life is not to have conquered all, but to have fought well and with honesty along the way, "

I fully embrace this.....BUT....

Make no doubt about it, we did not prepare these last 7 years simply to show up...

The Team Eaton goal is to try to do the very best in each of the contested events.  If this is done, the end result place will take care of itself.

Thank you all for your support over all these years.

Sincerely,

Harry Marra, Combined Events Coach

NIKE Coach of the Year, 2012

Ultimo aggiornamento Domenica 07 Agosto 2016 13:28
 
O Diario de dois pobres mosquitos olímpicos no Rio PDF Stampa E-mail
Venerdì 05 Agosto 2016 13:25

 

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Collage di foto olimpiche: Carlos e Ottavio autofotografati (lo chiamano selfie) nell'aereo da São Paulo a Rio; nella zona arrivi dell'aereoporto di Rio, e infine sfoggiando il logo di "Sognando Olympia" nella reception dell' Hotel Mar Ipanema, dove alloggiano, con alcuni del personale, Marco, Felipe e Pimentel.

 

A partire da oggi dovrete sopportarci, proprio come per le fastidiose zanzare che ci ronzano di notte attorno alle orecchie. Mosquitos? Zika? Siamo a Rio da tre giorni e abbiamo visto le immagini del terribile insetto che ha terrorizzato il mondo nelle settimane scorse solamente nei posters che nelle farmacie e nei supermercati reclamizzano spray zanzaricidi. Speriamo duri. Mah, che sia un'altra paraculata delle case farmaceutiche?

Gli unici due mosquitos che abbiamo visto a Rio si chiamano Carlos Fernandez Canet e Ottavio Castellini, due soci della A.S.A.I., che si trovano all'ombra del Cristo, che speriamo ci protegga nonostante i nostri gravi peccati, per esercitare una specie di mestiere molto surrealista: i cosiddetti statistici di atletica, vale a dire quelli che mettono in fila i numerini che dovrebbero servire a capire qualcosa di più del nostro sport, ma di cui tutti se ne sbattono allegramente, a cominciare da chi fa finta di dirigere 'sta povera atletica.

Riprova? Ieri i due mosquitos che giocano con il pallottoliere sono stati mandati allo sbaraglio allo Stadio Olimpicio, che qui chiamano Engenhão, tardando sei ore per mettere i piedi dentro, dove, teoricamente, avrebbero dovuto lavorare. Fortuna che uno dei due mosquitos è vecchio e conosce qualcosina di più di mezzo mondo. I due, morti di freddo in una sala con l'aria condizionata sparata a temperatura glaciale, hanno anche dovuto subire la maleducazione e l 'aggressione verbale di un branco di imbecilletti che lavoravano per il calcio, ieri nello stadio c'erano due partite.....e lo stadio era loro! Voi due che cazzo ci fate qui? Carlos e socio hanno così avuto modo di comparare la virulenza idiota degli addetti al Tempio del Dio Eupalla con la gentilezza, il sorriso, la disponibilità dei militari in servizio ai metaldetector, armati fino ai denti, con delle mitraglie che fanno tremare le chiappe solo a guardarli. Eppure da loro ti senti rassicurato, da un idiota che ti dice che "neanche se si presenta il Papa in questo corridoio lo faccio passare" quando si sta giocando in campo Honduras - Algeria, beh, non hai difese, ti arrendi senza condizioni.

Vabbuó, diceva il comandante Schettino....vabbuò hanno detto i nostri due moscerini infettivi: dopotutto, domani è un altro giorno, copyright Rossella O'Hara nell'ultima scena di "Via con il vento". E lo è un altro giorno: più tardi Nonno Moscerino (10 edizioni dei Giochi Olimpici sullo stanco groppone) e Nipote Moscerino (cinque edizioni) prenderanno la metropolitana per andare allo Stadio Maracanã per la Cerimonia di apertura dei XXXI Giochi Olimpici dell'Era Moderna. Domani preparatevi a leggere cammionate di retorica. Ma, sinceramente, cosa ci è rimasto oltre a qualche scampolo di sentimenti, di illusioni, di qualche brandello di idealismo?

Ci è rimasto "Sognando Olympia". E vai!!!!

Ultimo aggiornamento Sabato 06 Agosto 2016 13:24
 
Gianni Poli torna domenica a Navazzo ospite d'onore dopo trenta anni dalla memorabile gara del 1986 PDF Stampa E-mail
Martedì 02 Agosto 2016 06:55

Sognando Olympia

Poli 1986

Era un giovanotto da cui ci si aspettava tanto. Chi lo ha visto correre nei suoi momenti migliori non ha dubbi: un cavallo di razza, un atleta eccezionale, un maratoneta da primato del mondo. Quando apriva il "compasso" quella falcata era un'opera d'arte, era eleganza pura. Pier Giovanni Poli, in arte Gianni, da Lumezzane, forgiato in Val Trompia, affinato a Brescia sotto le cure di Gabriele Rosa, che in Google ha preso il posto del suo antenato Gabriele Rosa, patriota e scrittore, aderente alla Giovane Italia mazziniana, internato nella triste Fortezza dello Spielberg. Il medico-allenatore supera il patriota-scrittore finito in nona posizione.

Lezione di storia? Macchè, solo riferimenti vari che attraverso l'atletica permettono di aumentare un poco la cultura generale (insegnamento del maestro di Rovato Bruno Bonomelli). Quel Bonomelli che del giovanotto di Lumezzane fu un sostenitore senza riserve fin dai primi passi.

Oggi Gianni è un organizzatore di successo, firma con il suo logo una corsa bellissima, la Cortina - Dobbiaco, e parecchie altre. È uno di quei campioni che è circondato sempre dall'affetto e dal rispetto di tutti quelli che amano la corsa. Come quelli di Navazzo, sul lago di Garda, che lo hanno avuto protagonista a quella corsa che si chiamava "La Camináa" e che poi cambiò pelle per chiamarsi "Diecimiglia del Garda". Un anno in particolare ha segnato la vita di Gianni Poli e il legame con Navazzo: il 1986. Il suo allenatore chiese di farlo correre sulle strade ondulate del borgo gargnanese, di ritorno da un periodo di allenamento in altura a Sain Moritz. Di lì a poche settimane si sarebbe disputata la maratona dei Campionati d' Europa, a Stoccarda. Gianni "volava" letteralmente, fu inchiodato da un contrattempo di salute. Amarezza, tanta amarezza. E invece....Ascoltando le insistenze di Rosa, Gianni corse in novembre in una cittadina del New Jersey chiamata New York. E vinse, vinse, travinse, dimostrando al mondo intero di che materiale ben temperato erano fatti i suoi garretti (bottarelli, in dialetto bresciano) forgiati in Val Trompia.

Domenica prossima, Gianni Poli rivivrà, nella sua intimità, quelle settimane del 1986 così contrastanti, da agosto a novembre, dal paradiso all'inferno e nuovamente al paradiso. Sarà a Navazzo, ospite d'onore della 43esima edizione (puro miracolo umano, economico, sportivo) della "Diecimiglia". Sicuramente ai membri della "resistenza" organizzativa brilleranno gli occhi per la commozione, ricordando quei tempi.

Accogliete Gianni Poli con vessili e squilli di tromba, uomini e donne di Navazzo.

Nella foto, dall'archivio della corsa gardesana conservato da Elio Forti, una bella immagine della edizione del 1986. Sono i quattro atleti che occuperanno i primi quattro posti: Franco Boffi (n.303, terzo), Davide Bergamini (n.307, primo), Gianni Poli (n.304, secondo), Severino Bernardini (n.305, quarto).

Ultimo aggiornamento Martedì 02 Agosto 2016 21:04
 
La nuova "Lettre" della Commissione Storica francese dedicata alla memoria di Jean Gilbert PDF Stampa E-mail
Lunedì 01 Agosto 2016 07:02

Bonjour à toutes et à tous,      
A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 58​è ​lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois de juillet que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Cette lettre est dédiée à Jean Gilbert disparu trop tôt le 5 juillet. Tous les membres de la commission s'associent aux nombreux hommages qui lui ont été rendus dont celui paru sur notre site  https://cdm.athle.com/asp.net/espaces.news/news.aspx?id=201587 et celui de la fédération https://www.athle.fr/asp.net/main.news/news.aspx?newsid=13614

 

ACTUALITÉS - GRAND CONCOURS DE PRONOSTICS RIO
 
 GRAND CONCOURS DE PRONOSTICS AMSTERDAM ET RIO Vous aimez l’athlétisme et les chiffres ? Alors ce concours est fait pour vous ! Organisé par Patrice Bertignon depuis plusieurs années, il regroupe tous les ans une cinquantaine de mordus, y compris quelques pointures internationales comme Peter Matthews, le rédacteur du célèbre annuaire de l’Association of Track and Field Statisticians. Vous trouverez ci-dessous les liens vers les règlements et les grilles de jeux. Il y en a deux cette année car vous jouerez sur les championnats d’Europe d’Amsterdam et les JO de Rio.

Attention à un point particulier du règlement concernant les homonymes dans une même épreuve. En cas de doute possible, précisez bien le prénom de votre pronostic en vous souvenant qu’à Rio les triplées Estoniennes Leila, Liina et Lily Luyk disputeront le marathon ! Rien ne va plus, faites vos jeux, vos pronostics devront parvenir à Luc Vollard, par mail ou courrier, la veille du début des épreuves !
Concours Rio 2016 date limite : 11 août  20h00

Si vous souhaitez recevoir les feuilles de concours au format Word, contactez Luc à Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Agosto 2016 08:32
 
Scambio di pubblicazioni fra Manhattan College e ASAI in occasione dei Mondiali juniores in Polonia PDF Stampa E-mail
Martedì 26 Luglio 2016 15:49

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Nuovo incontro fra rappresentanti del Manhattan College di Riverdale (nel Bronx, a New York) e dell'A.S.A.I. Bruno Bonomelli, stavolta a Bydgoszcz (Polonia) in occasione dei Campionati mondiali juiores, oggi ribattezzati (fondamentale...) U20. Le basi di questo scambio avente per oggetto ovviamente il nostro sport, erano state fissate a Eugene (Oregon) due anni anni fa in occasione del precedente Campionato mondiale juniores. All'incontro, cordiale e conviviale con cucina polacca appena passabile, hanno partecipato l'Head Coach della Sezione atletica del Manhattan, Dan (Dante, antenati italiani) Mecca, che ricopre questo incarico da 23 anni, cui vanno aggiunti altre sette stagioni come Assistant Coach di Fred Dwyer e come Field Events Coach. Persona squisita, allenatore di grande reputazione negli States, soprattutto per il lancio del martello, avendo allenato decine di atleti statunitensi e stranieri reclutati dalla università con borse di studio.

Il Manhattan College ha avuto grandi atleti nella sua storia. Due nomi spiccano: quello del velocista Lindy Remigino, campione olimpico nel 1952, e Lou Jones, componente del quartetto americano oro nella 4x400. Attualmente il MC impegna ogni anno circa 300 atleti in discipline diverse. Il primo sport praticato fu il baseball che iniziò a giocare nel 1863 (il College era stato aperto nel 1853). Recentemente abbiamo pubblicato un bello scritto di Aliann Pompey, una atleta di Guyana che ha vestito i colori bianco-verdi degli Jaspers (padre Jasper fu il primo direttore della Sezione atletica del MC) partecipando a quattro edizioni dei Giochi Olimpici e laureandosi al MC.  

Alla serata polacca, per la nostra Associazione erano presenti i soci Paco Ascorbe e Ottavio Castellini., che al Mondiale junior hanno lavorato come delegati statistici della IAAF. Nella cordiale chiacchierata si è valutata  perfino la possibilità che la università di Riverdale offra qualche occasione a giovani atleti italiani che vogliano unire atletica e studio.

Al termine dell'incontro, scambio di pubblicazioni. Mecca ha consegnato due vecchi numeri del "roster", il libro che contiene tutte le biografie degli atleti, stagione dopo stagione; questi numeri andranno ad aggiungersi ad un'altra decina già presenti nella sede operativa dell'A.S.A.I., a Navazzo. Da parte loro, i nostri soci hanno contraccambiato con una copia dell'ultimo volume della storia dei Campionati nazionali di atletica  1941 - 1944 e con una copia (in inglese) del volume del nostro presidente onorario, Roberto L. Quercetani, dedicato alla storia dei lanci, particolarmente gradito dal coach americano.

Nelle foto, scattate da Simone Pallisco, lo scambio di libri fra Mecca e Castellini, davanti al grande cartellone che, sulla piazza centrale di Bydgoszcz ricordava i Campionati mondiali juniores. Con ben poca fortuna, ci verrebbe da dire, vista la desolata distesa di seggiolini vuoti allo stadio Zawisza, un vero e proprio deserto al cui confronto quello dei Tartari di Dino Buzzati potrebbe sembrare un supermercato il sabato pomeriggio. Peccato per gli organizzatori polacchi che non hanno risparmiato energie per organizzare un buon campionato e meritavano di meglio.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 27 Luglio 2016 12:27
 
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