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L'atletica bresciana ha prodotto in passato campioni di Talento, come saranno le vendemmie future? PDF Stampa E-mail
Mercoledì 19 Ottobre 2016 08:00

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Amarcord. Passa, inevitabilmente, sotto il famoso titolo felliniano il tema conduttore della serata che ripercorrerà, con presenze e voci di numerosi atleti che hanno contribuito a scriverla in pista e sul “campo”, mezzo secolo di storia dell’atletica leggera bresciana. Di casa nostra.

Sono una cinquantina gli inviti, con un numero prossimo al tutto esaurito di adesioni, partiti nelle scorse settimane alla volta degli indirizzi  di “glorie dell’atletica bresciana”, per la serata in programma sabato, inizio alle 19.30,  all’Azienda Agricola Peri Bigogno, in Castenedolo (via Garibaldi 46) www.peribigogno.com.  Appuntamento  promosso e voluto dal Comitato organizzatore, che fa capo a Erminio Rozzini, nell’anno delle Olimpiadi di Rio, numero 31 dell’Era moderna. Non è certo un caso.

Incontro animato da puro spirito olimpico, momento di ritrovo per atleti che nel passato prossimo e un po’ piùlontano dell’atletica bresciana hanno lasciato il segno del proprio passaggio: da partecipanti ai Giochi Olimpici, da campioni nazionali, da azzurri, da vincitori di manifestazioni di caratura specifica assoluta. Per una sera spazio all’incontro, alla dimensione del ricordo. Senza retorica nostalgica. Un salto nel passato per vivere l’oggi. Battistrada ed esempi per i ragazzi che, si spera, possano trovare su una pista di atletica, su una pedana, su una strada e su un sentiero di montagna, voglia e stimoli per confrontarsi con se stessi e con gli altri. Di vivere lo sport. Questo, almeno, l’auspicio.

L’iniziativa si riconosce nello slogan “Sognando Olympia”, il progetto multisport coordinato da un gruppo di amici gardesani, fra i quali Ottavio Castellini, giornalista attualmente in forza alla Iaaf, di casa a Navazzo, dove ha sede la Collezione che porta il suo nome e l’Archivio Storico dell’Atletica Italiana “Bruno Bonomelli”. La serata sarà occasione di una rimpatriata in piena regola. “Saranno molti – dice Erminio Rozzini - Le adesioni confermate sono già una quarantina. Non mi sembra il caso di fare nomi, ci saranno tutti quelli che hanno lasciato traccia degna di nota nell’atletica bresciana degli ultimi 50 anni. Salvo qualche rara assenza, peraltro giustificata da impegni professionali non rinviabili”.

Cara vecchia gloria” sarà serata da non dimenticare. Nel segno dei valori olimpici che lo striscione, disegnato da Roberto Scolari, grafico della brescianissima Tipografia Apollonio, ha realizzato con il logo dei Giochi di Rio e la fiaccola olimpica. Simbolo che ha viaggiato in numerose manifestazioni da un capo all’altro della provincia, su diversi fronti sportivi trovando adesioni significative in diverse discipline. Atletica leggera, ciclismo, nuoto, vela. Tanto per citarne alcuni. Con momenti di maggiore intensità in occasione della “Diecimiglia” di Navazzo e della “Centomiglia”, corsa e regata organizzate rispettivamente da Gs Montegargnano e Circolo Vela Gargnano, società capofila di “Sognando Olympia”. Infine, non da ultimi, il Miglio Olimpico e la Children Wind Cup, disputati a Bogliaco con la promozione ed il contributo di ABE (Associazione bambino emopatico),  associazione attiva nell’ambito del Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Civile di Brescia.

 E l’avventura non finisce qui...

Nella foto: Dario Badinelli, di Ghedi, 17.12 nel salto triplo, nato come atleta a Castenedolo sotto la guida di Erminio Rozzini, partecipò ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Ottobre 2016 13:31
 
Toh! 'Ada chi se ved...te ricordet...e via sull'onda del dialetto bresciano fra Marzemino e Cabernet PDF Stampa E-mail
Domenica 16 Ottobre 2016 09:19

Carissima “Gloria dell’atletica bresciana”

siamo lieti ed onorati di chiederti di partecipare alla riunione conviviale che si terrà

alla Azienda Agricola ”Peri Bigogno”

via Garibaldi, 64, Castenedolo,

sabato 22 ottobre c.a., a partire dalle ore 19,30

in qualità di atleta che ha scritto con i propri risultati la storia bresciana del nostro sport.

Questa iniziativa, promossa nell’anno della XXXI Olimpiade Rio 2016 è parte di una lunga serie di eventi che si sono svolti in diverse località della nostra Provincia, tutti legati dallo stesso filo conduttore: l’ideale olimpico. Le varie manifestazioni si sono riconosciute nello slogan ”Sognando Olympia”, realizzato dal grafico bresciano Roberto Scolari.

Saremmo veramente molto onorati della tua presenza.

Riproduciamo parte del testo che da parecchie settimane il Comitato organizzatore (entusiasta capocordata Erminio Rozzini) ha diffuso fra gli atleti bresciani di ieri, l'altro ieri, oggi, e magari qualcuno di domani, per invitarli a questa rimpatriata. Non è la prima volta: un precedente risale al novembre 2010, in occasione di una esposizione di cimeli della maratona che furono esposti nelle cantine dell'Azienda agricola Peri Bigogno. E saranno ancora gli stessi amici di Castenedolo che ospiteranno la serata di sabato prossimo. Un luogo dove chi ama l'atletica si sente a casa per la signorile disponibilità dei padroni di casa. Noi dell'A.S.A.I. abbiamo tenuto l' Assemblea del 2013 negli stessi locali. Se siete curiosi di vedere il posto e conoscere l'azienda agricola non avete che da aprire questo indirizzo https://www.peribigogno.com/

Per ora ci fermiamo qui. Nei prossimi giorni ci ritorneremo.

Ultimo aggiornamento Domenica 16 Ottobre 2016 09:29
 
Dal lancio del peso al salto del pasto: storia di un atleta che adesso ci aiuta a mangiare meglio PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Ottobre 2016 09:33

Il titolo è chiaramente uno sfottò diretto a un caro amico come il dott. Aronne Romano, che conosciamo da....abbiamo perso il conto, esclusivamente a nostro beneficio. Sicuramente da quando se ne andava a spasso in California, insieme al suo compagno d'avventure Angelo Turani, bergamasco, per apprendere la tecnica del lancio del peso da Al Feuerbach (primatista del mondo con 21.82 nel 1973), che viveva con una "comunità" di lanciatori, fra cui il discolbolo Mac Wilkins, in una località dal nome curioso: Los Gatos. Lì i colossi vivevano, si allenavano, organizzavano gare, avevano spianato mezza montagna per ricavare una zona di lancio sufficiente ai dischi volanti. Questa avventura fu raccontata sulle pagine sportive del "Giornale di Brescia" con il titolo "Viaggio nel pianeta degli uomini catapulta". Un posticino che non deve essere niente male visto che fra i molti famosi che ci hanno speso parte della loro vita ci sono, ne citiamo qualcuno, le attrici Olivia de Havilland ("Via col vento") e sua sorella Joan Fontaine, il violinista Yehudi Menhuin, il premio Nobel della letteratura John Steinbeck, atleti e allenatori di baseball e di football non si contano.

Altolà, ritorniamo a bomba. Aronne Romano, professionista serissimo a dispetto del nostro titolo, lanciatore di peso per passione, ma anche una laurea in Medicina e alcuni anni di carriera come dentista, pur non dimenticando la palla di ferro in occasione dei Campionati mondiali dei medici, cui partecipava con l'altro "compagno di merende" Carlo Sbernini, per molti anni primatista bresciano della specialità e pure lui dentista. Il nostro Aronne però decide di lasciare carie e gengiviti e si trasforma in nutrizionista (si dirà così?). Comunque chi volesse sapere cosa è e cosa fa oggi il dottor Romano non ha che da andare sabato prossimo a Montichiari, siamo in provincia di Brescia, al Centro sportivo San Michele Club, fra le 14 e le 17. In questa sede, e nell'ambito delle iniziative della Fiera dello sport, il nostro condurrà un seminario sul tema "Migliorare il benessere e la performance sportiva con la corretta alimentazione". Porte aperte a tutti, ma forse meglio confermare la propria partecipazione con un messaggio a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.   per ragioni di spazio. Considerando che il dott. Romano ha avuto parecchie esperienze con società sportive e con singoli atleti di vari sport il seminario potrebbe avere aspetti interessanti per allenatori e preparatori.

Ultimo aggiornamento Martedì 11 Ottobre 2016 12:34
 
Atletica Virtus Castenedolo e Felice Baldini Agazzano, quando l'atletica non è solo archivio storico PDF Stampa E-mail
Lunedì 10 Ottobre 2016 13:27

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I due poli dell'atletica attuale: i molto giovani e i non più molto giovani. Recentemente abbiamo parlato di Masters e dei titoli della Atletica Virtus Castenedolo. Ma i nostri soci di questo club, se da un lato si divertono come matti, con ragazzi e ragazze un po' avanti con gli anni, dall'altro non si dimenticano di lavorare con i giovanissimi e con i giovani, anzi nella ormai lunga vita sociale (la società fu fondata nel 1969) non se lo sono mai dimenticato. E la loro storia è lì a dimostrarlo. Tanto che nella squadra Lombarda a questi Campionati i giovani della Virtus erano ben quattro.

Erminio Rozzini, coach che ha investito una grossa parte della sua vita sul nostro sport, ogni giorno fa avanti-indietro da Montichiari a Castenedolo per essere sempre a disposizione dei suoi ragazzi e ragazze. Il lavoro paga. Sempre? Non sempre, talvolta. E stavolta è stata quella buona. Lo scorso fine settimana, a Cles, in Trentino, i Campionati nazionali cadetti e cadetti hanno dato alcuni motivi di gioia all'allenatore e ai dirigenti. Grandissima per la vittoria di Joan Adu sugli 80 metri ostacoli, con una prestazione che avvicina quella nazionale: 11.54 contro 11.45. Joan, quindicenne, è di origine ghanese; è arrivata a Castenedolo 3 - 4 anni fa con la famiglia. "Carattere molto volitivo - sentenzia Rozzini - a volte poco disciplinata e non facile da gestire. Ha doti fisiche straordinarie, tanto che riesce bene anche nel lungo, nel triplo e nel peso e se la cava benino nel pentathlon".

Secondo voi potevano mancare ragazzi del salto triplo? E quando mai! Ed econe impegnati due, uno, Matteo Anselmini, finalista, ottavo con 13.08 e un nullo millimetrico da 13.50-13.60. Tommaso Reffo si è fermato a 12.08. Anche Irene Romano, mamma rumena, nel salto in alto non ha ripetuto le belle prestazioni degli ultimi tempi, fredoo, pioggia e emozione l'hanno un po' rattrappita.

Dalla provincia di Brescia a quella di Piacenza, per aggiungere il risultato di Giulia Magistrali, sedicesima nei 2000 siepi, sesta nella sua serie. Recente campionessa emiliana, la ragazza dell'Atletica Felice Baldini di Agazzano, ha pagato sicuramente il noviziato del primo campionato italiano. Classe 2001, studentessa al Liceo ad indirizzo Economico-Sociale Bio-medico a Piacenza, abita ad Agazzano con la famiglia, lei prima di tre sorelle, anche Sara fa atletica con lei, metre Elisa ha scelto la ginnastica ritmica. Giulia è allenata da Gabriella Rondoni Baldini, e insieme al marito Giovanni butta nell'atletica la sua vivacità caratteriale.

Due club che attraverso i loro dirigenti sono soci del nostro Archivio Storico. Ma il loro impegno è anche sul presente per costruire il futuro, o almeno provarci.

Ultimo aggiornamento Martedì 11 Ottobre 2016 07:51
 
Giurin giurello, Martinho Nobre dos Santos giura per tutti anche per quelli un po' troppo birichini PDF Stampa E-mail
Venerdì 07 Ottobre 2016 13:20

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Saremmo curiosi di sapere che cosa è passato nella mente di Martinho Nobre dos Santos quando ha appreso (non certamente dai giornali come noi) che 36 tra arbitri e giudici che avevano svolto il ruolo di ufficiali giudicanti ai Giochi Olimpici di Rio erano stati sospesi dall'Associazione mondiale della boxe dilettantistica, sospesi in attesa dei risultati di una indagine aperta sul loro operato. Sospesi non vuol dire condannati, ovviamente. Durante i Giochi "rumori" di verdetti perlomeno incomprensibili erano ricorrenti, non casi isolati. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Le discipline sportive soggette a giudizio umano spesso hanno avuto grossi problemi: ginnastica, tuffi, pugilato appunto, e altre.

Martinho Nobre dos Santos. Chi è costui? Un pezzo di storia dell'atletica brasiliana, ci sia consentito. Se ci mettiamo a scrivere la sua storia personale dovremmo farla in più puntate. In stretta sintesi: Segretario Generale della Federazione carioca, giudice internazionale, fino a raggiungere l'apice con la chiamata a Direttore Tecnico dei Giochi di Rio per il Comitato Organizzatore Locale. E, sorpresissima per chi come noi, pur essendo lì, non aveva avuto "soffiate", ce lo siamo trovati sul podio nello Stadio Maracaná la sera della Cerimonia d'apertura dei Giochi  come simbolo di tutti i giudici nazionali e internazionali di tutti gli sport che avrebbero operato nelle due settimane di gare. Anche di quelli del pugilato....Martinho è un caro amico da molti anni, abbiamo spesso lavorato con lui in diverse organizzazioni mondiali, l'anno scorso a Cali, in Colombia, per i Mondiali U18. Ci ha fatto molto piacere che la scelta sia caduta su di lui per il giuramento.

Risvoltino storico per i non addetti ai lavori: il giuramento degli arbitri è stato introdotto nel cerimoniale olimpico nel 1972, all'apertura dei Giochi invernali a Sapporo, in Giappone.

Nella foto sopra, scattata sulla pista dello Stadio Olimpico di Rio, Carlos Fernández Canet e Ottavio Castellini posano con Martinho Nobre dos Santos. Sotto: il video del giuramento di Martinho.

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Ultimo aggiornamento Sabato 06 Giugno 2020 16:58
 
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