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Sergio Giuntini ci racconta la storia di Paola Pigni: una donna in corsa contro tutti i pregiudizi PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Novembre 2016 14:07

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Qualche giorno fa, abbiamo informato, in un breve stringato comunicato, che due nostri soci, il segretario del nostro Archivio Storico, Alberto Zanetti Lorenzetti, e  Sergio Giuntini, avrebbero presentato relazioni al Convegno di storici dello sport che si sarebbe tenuto nel fine settimana a Bologna. Come, ovviamente, avvenuto. Ci fa molto piacere proporre agli utenti di questo spazio la ampia e documentatissima relazione di Giuntini che ci presenta uno dei "personaggi" che ha scritto parecchie pagine della storia dell'atletica italiana femminile, pagine che riemergono in questo lavoro con tutto il loro valore storico, tecnico e umano. Paola Pigni lo merita.

Nelle foto a corredo: nelle due più grandi a sinistra Paola Pigni in gara sugli 800 metri nell'incontro Italia - Romania del 1° luglio 1973, a Reggio Emilia. Si riconosce la giovanissima Gabriella Dorio, che sarà la sua erede fino al titolo olimpico del 1984. Nelle altre due foto, pure sovrapposte, la Pigni con la sovietica Lyudmila Bragina, che nel 1972 ai Giochi Olimpici di Monaco migliorò tre volte il primato mondiale dei 1500 metri: in batteria, in semifinale e in finale e conquistò la medaglia d'oro; la Pigni fu terza.

Le identiche prevenzioni fisiologiche, moralistiche e religiose con le quali s’era cercato di frenare - tra Otto e Novecento - l’uso della bicicletta da parte della donna, (1) furono all’origine delle remore nutrite nei riguardi delle corse podistiche muliebri di durata. Resistenze potentemente rafforzate da un episodio che segnò per molto tempo lo sviluppo di queste pratiche atletiche femminili.

800 metri e Maratona vietati alle donne

Ci si riferisce alla gara degli 800 metri disputata nell’ambito dell’Olimpiade di Amsterdam. La prova, in cui gareggiò pure l’italiana Giovanna Marchini venendo eliminata nella seconda batteria, fu vinta a ritmo di record mondiale dalla tedesca Lina Radtke in 2’16”8. Ma a destare impressione non fu tanto questo eccellente primato quanto, piuttosto, le condizioni d’affaticamento mostrate da alcune atlete al termine della competizione. Uno stress determinato dal fatto che gli organizzatori fecero sostenere, con scarso acume, eliminatorie e finale a distanza di solo 24 ore, il 1° e il 2 agosto 1928, causando delle logiche difficoltà di recupero alle concorrenti qualificatesi per la prova decisiva. Ciò che fece eco, dunque, fu un’ondata di reazioni negative nell’opinione pubblica e sulla stampa; (2) scalpore che indusse il Daily Mail britannico a  scrivere che "queste ragazze diventeranno vecchie troppo presto". (3)

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Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Giugno 2021 16:33
 
Disponibile ancora una copia dell'Annuario FIDAL 70/71 PDF Stampa E-mail
Giovedì 10 Novembre 2016 14:17

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Informiamo soci e utenti del nostro sito che, nel lento riordino del molto materiale che abbiamo a disposizione, è stata reperita un'altra copia dell' Annuario F.I.D.A.L. 1970/1971, numero doppio che contiene i dati relativi agli anni 1969 e 1970. In copertina due protagonisti dell'epoca: Franco Arese e Pippo Ardizzone, entrambi sfoggiano un gran paio di baffoni. Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei soci dell'Archivio Storico  o dei collezionisti di pubblicazioni del nostro sport questa copia in eccedenza. Le somma raccolta entrerà nel fondo A.S.A.I. A questo proposito vogliamo aggiungere una nota: non siamo venditori di libri usati, non facciamo affari, vogliamo avere rispetto di quello che ci è stato lasciato da coloro che hanno conservato queste pubblicazioni con tanto amore. Chi ha interesse ce lo faccia sapere, chi vuole mercanteggiare risparmi il suo e il nostro tempo.

Queste le condizioni:

- il costo del volume (in ottimo stato di conservazione) e delle spese di spedizione è fissato in Euro 50;

- inizialmente la proposta è rivolta esclusivamente ai soci dell'Archivio Storico che abbiano versato la quota associativa del 2016;

- se non dovessero pervenire richieste dai soci la proposta è aperta a tutti;

- le precedenze sono stabilite dalla data e dall'ora delle e mail che devono essere inviate a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

- i versamenti vanno effettuati sul c/c, le cui coordinate si trovano alla voce "Benvenuti in ASAI".

Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Novembre 2016 14:38
 
I nostri soci Alberto Zanetti Lorenzetti e Sergio Giuntini relatori al convegno "L'eroe sportivo" PDF Stampa E-mail
Mercoledì 09 Novembre 2016 12:04

Venerdi 11 e sabato 12 novembre si svolgerà presso il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna il Convegno dal titolo: “L’eroe sportivo nella storia dell’Italia contemporanea”. Il programma completo delle due giornate di studi è fruibile qui.

All’iniziativa, promossa dalla Società Italiana di Storia dello Sport, interverranno i nostri soci Sergio Giuntini ed Alberto Zanetti Lorenzetti.

Paola Pigni. Una donna contro i pregiudizi” è l’argomento predisposto per l’occasione da Giuntini, mentre Zanetti Lorenzetti relazionerà sulla figura di Giacomo Fumis, l’istruttore di ginnastica erede di Gregorio Draghicchio a Trieste che per l’adesione agli ideali irredentistici fu costretto all’esilio a Brescia.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 09 Novembre 2016 12:39
 
Virtus Lancio Story: un club, un gesto atletico, una idea lunga 34 anni, sempre con la stessa grinta PDF Stampa E-mail
Venerdì 04 Novembre 2016 09:29
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Le immagini scattate dal nostro socio Marco Peiano parlano da sole. Ognuno le può leggere come vuole. Noi diciamo che organizzare per 34 anni consecutivi una simpatica riunione, a fine stagione, durante la quale i soci dell'Atletica Virtus Castenedolo si cimentano a scagliare con tutto il vigore residuo che hanno i classici attrezzi usati dai lanciatori, beh, è operazione divertente - si vede chiaramente che i partecipanti la prendono con allegria - ma ha anche un risvolto "tecnico". Non crediate che sia una passeggiata per muscoli, tendini, colonna vertebrale, ergo un minimo di preparazione almeno nelle settimane precedenti è molto utile e contribuisce a mantenere un fisico invidiabile. Non facciamo nomi, ma alcuni "lanciatori storici" sfoggiano fisici da far invidia...nonostante la carta d'identità.

 

Un bel pomeriggio al campo sportivo di Castenedolo, favorito anche da una gradevole metereologia. Rivisto in campo, con il suo amicone Aronne Romano, anche Carlo Sbernini che fu primatista bresciano di lancio del peso (15.61) e su cui il Settore Tecnico della Federazione aveva messo gli occhi, ma il padre gli disse: lascia perdere, divertiti a tirare la palla di ferro con i tuoi muscoli genuini, prendi una laurea, e fai la tua strada. E cosÌ fu: Carlo Felice divenne medico e poi dentista, professione che esercita tuttoggi. Il peso non va più lontano come una volta, ma il gesto ha una sua grande dignità.

Lasciate le pedane, gli attrezzi sono stati sostituiti da forchette e coltelli, per il classico "meeting indoor" attorno al tavolo: niente spargimento di sangue, ma di affettati misti, casoncelli bresciani e carni ben rosolate. Distribuzione anche di premi in base alle elaboratissime classifiche annunciate da Francesco Baiguera (2.14 di alto, primato bresciano da 33 anni...) gelosissimo custode delle "formule magiche", e quindi vittima delle maldicenze interne. Stavolta la preziosa medaglia di cartone che spetta al primo è stata indossata da Antonio Lonati, imprenditore di Botticino con la passione per l'atletica. Ricordato, con un premio speciale, Silvano Ragnoli, "Yuro" per gli amici, atleta e poi allenatore che se ne è andato lasciando un grande vuoto.

Ultimo aggiornamento Venerdì 04 Novembre 2016 16:55
 
La nuova "Lettre Mensuelle" della Commissione Storica francese ci porta stavolta al clima del 1926 PDF Stampa E-mail
Giovedì 03 Novembre 2016 15:06

Eccoci alla consueta lezione di lingua francese come ogni inziio di mese. Gilbert Rossillo ci invia il "memo" per ricordarci che nuovi studi, aggiornamenti dei precedenti, foto e documenti sono disponibili sul sito della Commissione storica della Federazione francese.

Bonjour à toutes et à tous,                
A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 61​è ​lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois d'octobre que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Stavolta qual è il piatto forte? Il ricordo di una grande gara di cross che si disputava nei dintorni di Parigi, il Challenge Roosevelt. Viene ricordata da LUc Vollard l'edizione del 1926.

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Une victoire au challenge Roosevelt a longtemps été considérée comme une ligne majeure dans un palmarès. Créée en 1891, on retrouve en effet parmi les premiers vainqueurs de cette grande épreuve automnale Henry Deloge, Gaston Ragueneau, Jacques Keyser, Paavo Nurmi ou encore Joseph Guillemot.
En 1926, le lustre s’efface peu à peu et en ce premier novembre sur les 19 engagés, le Racing Club de France compte 18 sociétaires et Robert du Red Star Olympique se trouve donc bien seul parmi les maillots bleu ciel et blanc. Les autres clubs ne se sont pas déplacés ou n’ont pas réussi à se mettre d’accord avec les organisateurs.
Peu importe, c’est tout de même un champion de grande classe qui va s’imposer sur la vénérable piste de la Croix-Catelan puisqu’il s’agit du médaillé de bronze Olympique du 3000 m steeple à Paris en 1924. Egalement deux fois champion de France, Paul Bontemps est en effet un de nos meilleurs représentants de l’époque, capable de briller sur 1500 m comme en cross-country. Ce jour là, il va justifier son dossard n° 1, en accélérant progressivement et en décrochant Robert dans les cinq cents derniers mètres pour s’imposer en 15’32’’2/5, laissant le deuxième à neuf secondes au terme des trois miles.
Interrompu en 1933 puis à partir de 1937, le challenge Roosevelt connaîtra une dernière organisation le 8 octobre 1944 et c’est le Belge Gaston Reiff, futur champion Olympique qui en sera le dernier vainqueur (Crédit photo Miroir des Sports).
Rédaction : Luc VOLLARD
 

Ultimo aggiornamento Giovedì 04 Giugno 2020 14:39
 
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