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Il maestro Giacomo Fumis erede di Draghicchio irredentista costretto all'esilio a Brescia PDF Stampa E-mail
Mercoledì 14 Dicembre 2016 14:16

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Poco tempo fa demmo notizia della partecipazione dei nostri soci Sergio Giuntini e Alberto Zanetti Lorenzetti al convegno della S.I.S.S., la società italiana degli storici dello sport. Abbiamo già pubblicato in questo nostro spazio l'interessante saggio di Giuntini su Paola Pigni. Oggi diamo voce al nostro segretario Alberto Zanetti Lorenzetti, che ci presenta un personaggio forse non molto conosciuto ma che a Brescia lasciò segni indelebili nello sport di inizio secolo scorso: Giacomo Fumis. Ci fa anche molto piacere rimembrare che la ricerca di oggi parte da molto lontano: Alberto fu coautore del libro del Centenario della Società Ginnastica Forza e Costanza di Brescia. Era il 1986. Come potete verificare, chi fa ricerca per davvero, non smette mai, anche indagando su argomenti già trattati. Ma le pieghe della storia spesso si nascondono ai nostri occhi. Come ci ha brevemente accennato Alberto il saggio presentato a Bologna gli ha consentito di portare alla luce nuovi dettagli sui Giochi della Olimpiade di Stoccolma 1912.

Averne di Zanetti Lorenzetti e di Sergio Giuntini, magari con l'aggiunta di un Marco Martini. Pala, piccone e microscopio, le parole d'ordine del nostro vicepresidente. Alberto è un socio di quest'ultimo club di "speleologi sportivi", di quelli che si impolverano e scavano sodo. Aggrappatevi ai baffi di Giacomo Fumis, intanto, e fate un viaggio sul tappeto volante del passato.

 

Il legame fra le numerose società sportive di matrice italiana nate nel territorio giuliano-dalmata e l’irredentismo costituisce uno dei temi più interessanti delle vicende politico-sportive a cavallo fra il XIX ed il XX secolo. Troviamo testimonianza del ruolo di questi sodalizi attraverso le testimonianze di Oscar Randi, che nel libro “Antonio Bajamonti, il mirabile podestà di Spalato” scrisse: “Le società sportive erano organizzate tutte con scopi politici; i capi se ne servivano come fossero degli ambienti privati, per fare delle dichiarazioni di radicalismo, che non sarebbero state opportune in altre sedi, a carattere ufficiale”, di Giuseppe Paolina, promotore della Società Triestina di Ginnastica, che vedeva nel primo sodalizio sportivo giuliano lo strumento per far crescere la gioventù di ogni classe “sana e robusta a vantaggio di sé e della patria che da valenti figli ama essere sorretta e difesa” e di Aldo Boiti, che all’indomani della riunificazione della Venezia Tridentina e della Venezia Giulia all’Italia sull’Almanacco dello Sport affermò: “Durante il dominio austriaco le società sportive triestine hanno avuto una funzione preponderantemente politica nel preparare lo spirito della gioventù, nella creazione di quello stato d’animo che doveva condurre alla liberazione delle terre irredente”.

Inevitabile quindi trovare numerosi personaggi fra i dirigenti, tecnici ed atleti che pagarono in prima persona l’adesione agli ideali irredentistici. Ne citiamo alcuni: il parentino Gregorio Draghicchio che fu incarcerato a Trieste per sei mesi, Nazario Sauro, socio della Libertas Capodistria che durante il primo conflitto mondiale fu catturato e giustiziato dagli austriaci, Francesco Rismondo, atleta e dirigente del Club Ciclistico Veloce di Spalato, caduto a Gorizia, Ettore Uicich fondatore del Club Intrepido di Pisino, morto sul campo di battaglia sul Podgora, ed Egidio Grego, valente nuotatore della Forza e Valore di  Parenzo deceduto in un duello aereo nei cieli sopra la foce del Piave, fino ad arrivare ai 67 soci della Società Ginnastica Triestina caduti nella Grande Guerra.

 

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 14 Dicembre 2016 17:15
 
Appassionati di atletica, se ancora esistete: date una occhiata alle proposte "second hand books" PDF Stampa E-mail
Martedì 13 Dicembre 2016 13:54

Seppure con gran fatica, il nostro amico Len Lewis ci propone un nuovo catalogo di libri "second hand" che riguardano il nostro sport. Perchè diciamo "gran fatica"? Perchè questo nostro mercato è asfittico, moribondo, non c'è quasi più nessun interesse per i libri e le riviste che parlano di atletica. Un nostro socio giorni fa ha fatto un giro in una megalibreria della catena francese FNAC: al reparto "sport" non ha trovato un libro, dicesi uno, di atletica leggera. Interpellato il giovanotto impiegato in quell'area: "Scusi, come mai, rien d'athletisme"? "Eh Monsieur, non c'è molta richiesta. Se qualcuno chiede, ordiniamo la copia e in pochi giorni...". Ma ci sono scrittori di favole che ci raccontano che l'atletica scoppia di salute...sì, è vero, scoppia proprio, anzi esplode....o implode?

Len Lewis ci ha mandato il nuovo ricco catalogo, aggiungendo che è vicino a gettare la spugna. Costi postali alle stelle, ordini pochi, inflazione di titoli sempre gli stessi, colpa delle tirature eccessive e degli acquisti massicci che si facevano da parte di certe Federazioni, senza criterio, soprattutto accumulando nei magazzini. Abbiamo visto personalmente buttare migliaia di libri per...."far posto" ad altri che, a loro volta, sarebbero stati buttati. E poi la politica dissennata del "regalo", così i tanti "appassionati" che non mettono mai le mani in tasca per paura di trovarci i serpenti, si sono abituati a ricevere. Perchè comperare? Prima o poi qualcuno ce li regalerà, non sanno di che farsene. Ed è drammaticamente vero.

Poi magari gli stessi vanno su certi siti di vendita on line e pagano spese postali da mal di testa. Libretto dal costo di 10 US$ ti viene spedito con una aggiunta di 12-15-18 e anche più US$ di posta. Dagli United States molti libri li vendono solo in patria e non all'estero per via del dazio, sí esiste ancora, nel caso non lo sapeste. Noi dell'A.S.A.I. come forse (forse?) avrete visto, abbiamo cancellato quello spazio del "Cerco, compro, ecc". Non serviva a nessuno. I lettori più furbetti del nostro sito ci chiedevano di dar spazio ai loro annunci, l'abbiamo fatto....pensate che si siano sentiti in dovere di farsi soci, oppure di regalare un librettino da 50 cents all'Archivio? Ma non mi faccia ridere! (copyright Totó, nella gag con l'onorevole Trombetta). I venditori sui mercatini  brocante della domenica non accettano libri del nostro benamato sport, quasi quasi neppure in regalo. Un nostro socio ci ha provato con 3 - 4 in giro per l'Italia: vade retro, hanno chiamato l'esorcista!

Dopo questo Inno alla cultura atletica, fate uno sforzo: aprite qui il catalogo di Len Lewis e, perlomeno, arrivate fino in fondo. Magari scoprirete qualcosa che suscita in voi qualche obnubilato fremito culturalatletico.

Second Hand Books from Lew Lewis Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Ultimo aggiornamento Martedì 13 Dicembre 2016 14:57
 
Andrea Dallavalle atleta emergente, Ennio Buttò tecnico appassionato premiati dall'Atletica Piacenza PDF Stampa E-mail
Venerdì 09 Dicembre 2016 08:30

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Ci fa piacere annoverare l'Atletica Piacenza fra i club che sono "amici della A.S.A.I.". Alcuni dirigenti sono nostri soci. Per questo, talvolta il nostro sito si occupa delle vicende agonistiche o societarie che riguardano il club biancorosso, i colori della bandiera della città dei Farnese. A fine anno di che ci si occupa normalmente? Di bilanci, in senso lato, di feste sociali e di premiazioni. Ed eccoci qui:  domenica 4 dicembre le "truppe" del presidente Sergio Morandi si sono ritrovate compatte nella Sala della Volta del Vescovo, un ritrovo che è diventato covo abituale per questi festeggiamenti. Davvero tanti i presenti: bambini dei primi corsi per avvicinarli all'atletica, ragazze e ragazzi già seriamente impegnati nell'agonismo, campioncini che crescono, genitori, dirigenti, tecnici e autorità sportive cittadine, rappresentate dall'assessore allo Sport della Amministrazione Comunale, Giorgio Cisini. 

Protagonista della giornata? Tutti indistintamente perchè un club vive con l'apporto delle energie degli aderenti. Ma, come diceva George Orwell in quel capolavoro che è "La fattoria degli animali", alcuni "sono più uguali degli altri". Noi qui parliamo di bipedi e il nostro è uno con delle qualità che, si spera, lo faranno zompare lontano: Andrea Dallavalle, fa di nome e cognome, atleta della categoria Under 18, che abbiamo sempre chiamato allievi, ma che oggi hanno trasformato in queste astruse formule in onore a chi? Di qualcuno che ha deciso di andarsene dal consesso europeo. Fosse per noi, l'atletica italiana dovrebbe fregarsene e tornare alle sue diciture tradizionali. Vabbuó.... Parliamo di Andrea, fresco di quattro titoli italiani, un secondo posto ai Campionati europei di categoria e del record italiano di salto triplo. Nel 2015 aveva avuto le ali un po' acciaccate che non gli avevano permesso di volare, ma il 2016 è stato emozionante per il giovane rampollo di casa Dallavalle-Bobbi, famiglia di tradizione atletica vincente con i suoi 17 titoli italiani, cui hanno contributo genitori e procreati (il fratello Lorenzo, pure lui triplista, partecipò con onore ai Mondiali Juniores a Eugene nel 2014). E se va avanti così il conto sembra solamente da aggiornare.

Che altro ha spiattellato la relazione presidenzialmorandiana? Altri tre titoli nazionali, stavolta nella categoria masters per Cassola, Zanelli e Colombi, successi che testimoniano che l’attività, nel club piacentino, è aperta anche agli amatori e appassionati ormai non più giovanissimi.

Dai meno giovani ma sempre gagliardi ai giovanissimi che fanno ben sperare. In una specialità altamente tecnica come il salto con l’asta si segnala una bella realtà con i lineamenti femminili: il record provinciale assoluto di Lucrezia Lavelli, con l'eccellente misura di 3,50, cifra da considerarsi propedeutica a più aeree elevate piroette visto che la brava Lucrezia è solo allieva.

Non ci sono stati solo riscontri individuali: a dar soddisfazioni di bello spessore ci hanno pensato le ragazze, nel senso di categoria federale: oro regionale (Emilia Romagna per chi non è molto ferrato in geografia) a squadre, mentre la brigata delle più grandi ha messo nel bottino di casa la terza partecipazione consecutiva ai Campionati italiani di società.

Premi, festa, discorsi: verba volant, diceva il nostro tristristrisavolo che teneva bottega vicino al Campidoglio romano circa 1900 anni fa, ma i fatti restano. E sono quelli presentati nel consuntivo 2016 dell’Atletica Piacenza. Innalziamo canti e vessilli, avrebbe concluso il grande Gianni Brera. Come vogliamo fare noi dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana. A proposito di storia, o meglio di ricordi. Da parecchi anni il sodalizio biancorosso premia a ogni giro di boa annuale un tecnico o qualcuno che abbia fatto qualcosa per l'atletica. E ogni volta, vicini o lontani che siamo, ci prende un po' di groppo alla gola riecheggiando quel nome che si vuole ricordare: Valter Sichel, che qualcuno di noi ha avuto sorte di avere al fianco. Nella sua semplicità Oualter era portatore di una umanità infinita, dentro e fuori il campo di atletica. Stavolta, il figlio Andrea ha consegnato il premio a Ennio Buttò, saltatore in alto ai suoi bei giorni giovanili, poi grafico di bella ingegnosità, e allenatore come vocazione, discepolo di due miti piacentini come Felice e Claudio Enrico Baldini.  Con Valter, tutti "uomini verticali", sempre per citare Gioanbrerafucarlo, che ci mancano molto, soprattutto sentiamo profonda dolorosa volatilità dei valori di cui erano portatori. 

Nelle foto: a sinistra, Andrea Sichel consegna il premio intitolato al nome di suo padre a Ennio Buttò; a destra, Andrea Dallavalle premiato dall'assessore comunale Giorgio Cisini.

Ultimo aggiornamento Venerdì 09 Dicembre 2016 10:05
 
Un saggio su boicottaggio olimpico e totalitarismo riceve il Premio SISS intitolato a Aldo Capanni PDF Stampa E-mail
Mercoledì 07 Dicembre 2016 11:03

Aldo Capanni, uno dei nostri soci fondatori e segretario dalla costituzione nel 1994 fino alla sua prematura scomparsa nel gennaio 2007, verrà ricordato sabato prossimo, 10 dicembre, a Firenze in occasione della consegna dei premi della Società italiana di storia dello sport.

Il Premio SISS "Aldo Capanni" 2016 per i giovani e la storiografia della storia dello sport sarà consegnato ad Umberto Tulli per il saggio “Berlino 1936, Mosca 1980, Pechino 2008. Alcune note sul boicottaggio nelle Olimpiadi e il totalitarismo”.

La cerimonia di consegna dei premi si terrà a Palazzo Rosselli Del Turco, a Firenze, sabato con inizio alle 14.30, alla presenza del presidente dell'AONI, Mauro Checcoli.

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 09 Dicembre 2016 08:38
 
Un pezzo di storia dell'atletica bresciana si è ritrovata con la effervescenza delle "bollicine" PDF Stampa E-mail
Giovedì 01 Dicembre 2016 16:31

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Anche il "Giornale di Brescia" ha raccolto la eco della bella serata che ha raccolto nella Club House dell'Azienda Agricola Peri Bigogno una cinquantina di atleti bresciani delle generazioni passate. Tutti in forma splendida, effervescenti come il "bollicine" di cui è stato generoso dispensatore Andrea Peri, munifico padrone di casa. Un motivo in più per...sognare....visto che la serata, promossa dalla Virtus Castenedolo e gestita da Erminio Rozzini, era inserita nel progetto "Sognando Olympia". Dopo i calici, i tasti della tastiera che il nostro Ezio Gallotta ha arroventato per scrivere un pezzo per tutta la stampa bresciana, raccolto fini qui dal "GiodiBre". Buona lettura (doppio clic per ingrandire, come sempre).

Ultimo aggiornamento Lunedì 05 Dicembre 2016 08:16
 
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