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Quando gli italiani vincevano al meeting di Zurigo: era tanto tempo fa.... PDF Stampa E-mail
Sabato 01 Luglio 2017 14:02

Era tanto tempo fa...una canzone del 1969. Ma era anche tanto tempo fa, parecchio di più, quando gli italiani vincevano al meeting di Zurigo. Sì, avete letto bene : Zurigo, il Weltklasse, il "mito", anche se negli ultimi anni ha subito feroce concorrenza da arrembanti piazze atletiche munite di rigonfi borsellini. Non dell'oggi vogliamo parlarvi ma dell'ieri, o addirittura dell'altro ieri. Siamo al 1º luglio 1958, un martedì, si ricorda San Teobaldo Eremita, anacoreta camaldolese. Due atleti italiani vengono invitati in terra elvetica, la F.I.D.A.L. benedice con la sua approvazione formale "...sentito il parere del Commissario Tecnico Nazionale (all'epoca Giorgio Oberweger, n.d.r.), in accoglimento di cortesi inviti rivolti dalle Federazioni e Società interessate, ha disposto la partecipazione dei seguenti atleti alle sotto elencate gare all'estero: 1 luglio - Zurigo - Consolini Adolfo (G.S.Pirelli), Ballotta Edmondo (G.S.Calzaturificio Diana)...".

A pagina 1 del numero 18 del quindicinale federale "Atletica" la notizia della gara, che ci informa:" La «piccola spedizione» che Consolini e Ballotta hanno fatto in Svizzera, quasi a porgere agli atleti americani che dovevano venire a Milano il benvenuto dell'atletica italiana, ha avuto risultati che non si possono considerare negativi. I due atleti azzurri hanno gareggiato il 1 luglio a Zurigo e il 3 luglio a Berna, vincendo in entrambe le manifestazioni la propria gara. La prova di Zurigo ha lasciato perplessi coloro che ne hanno seguito le vicende attraverso le notizie della stampa, perchè i risultati tecnici ottenuti dai nostri due atleti, pur vittoriosi, sono stati francamente assai mediocri. Consolini non è riuscito a raggiungere i 50 metri e Ballotta si è arreso a 3.50. Ma questa mediocrità trova la sua spiegazione nei fattori ambientali. Una pioggia violenta ha accompagnato tutta la manifestazione zurighese, rendendo la pista un vero acquitrino e facendo sì che fosse praticamente impossibile ottenere risultati di rilievo. Ne fanno fede i tempi e le misure ottenuti da atleti stranieri di chiara fama, come Germar che non è riuscito ad andare oltre i 10.8, Courtney che ha corso gli 800 in 1:50.7, Nieder che si è fermato nel peso a 16 e 67 e infine la gara di salto in alto vinta con 1.85. Che si fosse trattato di una circostanza particolare i due atleti azzurri lo hanno ampiamente  dimostrato due giorni dopo a Berna, ottenendo risultati ben diversi...".

Il campione olimpico non riuscì a far meglio di un 49.22 che fu la peggior misura di quell'anno per lui, eccezion fatta per il 48.91 della qualificazione agli Europei di Stoccolma, ma, si sa, nelle qualificazioni non serve spremersi. Nell'asta, il piacentino di Caorso (bel borgo sulla strada verso Cremona, divenuto noto per la costruzione di una centrale nucleare poi dismessa) si fermò ad un povero tre metri e mezzo. Colpa della situazione metereologica, due giorni dopo, a Berna, riscontri completamente diversi: Consolini 53.16, Ballotta 4.20.

Ultimo aggiornamento Domenica 02 Luglio 2017 16:01
 
Guy Drut, un bello spicchio di oro olimpico ha il certificato di origine bresciano PDF Stampa E-mail
Sabato 01 Luglio 2017 05:55
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Riceviamo da Gilbert Rossillo, membro della Commissione Documentazione e Storia della Federazione francese, cui ci legano rapporti di collaborazione, il ricorrente messaggio che ci ricorda che, se siamo interessati, possiamo leggere - in francese - storie sull'atletica transalpina, oltre a consultare statistiche, risultati, e tutto quello, insomma, che può interessare l'appassionato del nostro sport:
 
Bonjour à toutes et à tous, A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 69ème lettre mensuelle d'informations avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois de juin que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/
 
Questa volta il consueto "angolo della memoria", firmato da Luc Vollard, spazia sull'anno 1976 e, in particolare, su un grande momento dell'atletica francese: la vittoria di Guy Drut ai Giochi della XXI Olimpiade Montréal 1976. Nella carriera dell'ostacolista transalpino ebbe una parte determinante un uomo, un allenatore, il cui nome resta indelebile nei libri di atletica di tutto il mondo e nella memoria di chi lo ha conosciuto e apprezzato: Sandro Calvesi, originario della Bassa Bresciana, esattamente di un piccolo borgo agricolo, Cigole. Un nostro socio ha avuto il piacere di incontrare Drut a Talence, cittadina nella cintura di Bordeaux, lo scorso anno in settembre, in occasione della celebrazione dei 40 anni (anni, ripetiamo, non edizioni) del meeting internazionale di prove multiple "Decastar". Il motivo della sua presenza a Talence? Quando il meeting nacque, nel 1976, il campione olimpico dei 110 metri ostacoli, fu invitato a partecipare al decathlon, che in precedenza aveva già affrontato alcune volte tanto da aver ottenuto il primato transalpino junior. Drut, durante una piacevole conversazione, ricordò il "maestro" Calvesi, Brescia, la pista del "Morosini", come la si chiamava allora, il Franciscanum e Padre Onorio, una ondata commossa di ricordi.
Magari ci torniamo nei prossimi giorni, adesso lasciamo la parola, nell'idioma di Alexandre Dumas, padre o figlio, scegliete voi, a Luc Vollard.
 
Etre leader de l’équipe de France a toujours été une pression supplémentaire lors des grands championnats. Au milieu
des années 70, c’est encore plus vrai alors que notre athlétisme est au creux de la vague. L’ère Bobin et les grandes réussites des années 60, notamment Budapest, sont encore de jolis souvenirs mais l’avenir est morose.
Un homme porte presque à lui seul les espoirs de la FFA pour les Jeux Olympiques 1976 à Montréal. Guy Drut est en effet l’archétype du grand espoir qui a confirmé et qui arrive à maturité. Médaillé de bronze à Munich en 1972, champion d’Europe à Rome en 1974, recordman du monde en 1975, il s’est à plusieurs reprises frotté à ses rivaux américains du 110 mètres haies sur leur terre, mais voit aussi émerger d’autres outsiders comme le Cubain Alejandro Casanas.
Lors de cet été 1976, caniculaire en France, la grande forme tarde à venir. Il remporte bien sûr les championnats de France à Villeneuve d’Ascq puis France – URSS à Colombes mais il ne passe pas sous les 13’’50 après son 13’’1 de début juin. Judicieusement il se prépare au décalage horaire avec le Canada et est ainsi prêt à affronter ses adversaires. Au Canada, en séries, il laisse Casanas et Willie Davenport l’emporter, se contentant de 14’’04 soit le treizième temps. Le 28 juillet, en début d’après-midi, c’est mieux pour la demi-finale mais Casanas est toujours devant et Drut doit se contenter de 13’’49, et surtout Foster et Munkelt sont allés plus vite dans l’autre course.
La finale est prévue à 17 h 50 et le vent est nul. Au coup de feu du starter, les doutes s’envolent et Drut part bien même si James Owens le devance sur la première haie. La suite est limpide ! A la cinquième haie, il dépose Owens et Davenport et termine sans faute, résistant au retour de Casanas. La suite fait partie de la légende, les images des instants d’attente pour le résultat officiel étant dans toutes les mémoires. Le film doit être transmis au lecteur qui l’analyse avec acuité. Le verdict tombe et Drut peut alors s’offrir une course supplémentaire, celle du tour d’honneur, il est champion Olympique en 13’’30 ! (Crédit photos Presse Sports).
 
L'immagine che correda queste righe è stata scattata dal fotografo francese Jean-Pierre Durand: il campione olimpico Guy Drut in compagnia di Ottavio Castellini sulla pista dello Stadio di Thouars, a Talence, durante il meeting internazionale di prove multiple "Decastar".
 
Ultimo aggiornamento Lunedì 03 Luglio 2017 18:56
 
Uno spazio interamente dedicato al progetto multisport "Sognando Olympia" PDF Stampa E-mail
Giovedì 29 Giugno 2017 16:42

I nostri soci e gli utenti di questo spazio che hanno interesse a seguire le attività del progetto multisport, nato un anno fa sulle sponde del lago di Garda, e che vede coinvolti alcuni soci dell'A.S.A.I., possono, se lo desiderano, essere costantamente aggiornati entrando su questo indirizzo https://www.facebook.com/Sognando-Olympia-1121889204488109/. Questo spazio, gestito da Elio Forti, fin dai primi passi del progetto, propone filmati delle manifestazioni, album di fotografie, interviste, rassegna stampa.

Ultimo aggiornamento Giovedì 29 Giugno 2017 16:59
 
Noi sognamo, loro rubano, e molti girano la testa e guardano da un'altra parte PDF Stampa E-mail
Mercoledì 28 Giugno 2017 12:00

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L'unico commento che facciamo è contenuto nel titolo, non serve altro. Se volete, vi forniamo alcuni indirizzi Internet per leggere entusiasmanti notizie sui Giochi Olimpici Rio 2016. Sito internazionale, quindi scritto in lingua inglese. Piccoli sunti nella lingua di Dante, Manzoni, Svevo,...Qual'è? Grafia secondo la grande cultura dei nati in Italia (Ius Soli) eletti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica appartenti a un raggruppamento o movimento politico (partito non si usa più, è una bestemmia) che chiamano Lega.

The cost of last year’s Olympic and Paralympic Games in Rio de Janeiro has increased to BRL$43.3 billion (£10.4 billion/$13.2 billion/€11.8 billion) - around BRL$14.5 billion (£3.5 billion/$4.4 billion/€3.9 billion) more than originally planned / Il costo dei Giochi Olimpici e Paralimpici Rio 2016 è aumentato di 4.4 bilioni di Dollari - 3.9 bilioni di Euro, rispetto alle previsioni iniziali.

Nota: bilione = mille miliardi. Se siete indecisi sull'ammontare, entrate in qualsiasi filiale della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, Banca Etruria, Monte Paschi Siena, Banca Marche, ecc, ecc, ecc, e saranno ben lieti di farvi i conti, loro se ne intendono.

Qualcuno si è perfino complimentato con il Comitato Organizzatore di Rio, "vista la svalutazione della moneta brasiliana, questo è un ottimo risultato". Secondo altri a queste cifre mancano ancora delle voci "non ancora pervenute", ma era obbligatorio per il Governing Authority of the Olympic Legacy (AGLO) presentare il Report entro il 14 giugno.

Visitate questo indirizzo per maggiori informazioni https://www.insidethegames.biz/articles/1051553/cost-of-rio-2016-olympics-rises-to-132-billion-35-billion-over-budget

Andiamo oltre.

Former Rio de Janeiro State Governor Sérgio Cabral has been sentenced to 14 years in prison today after being found guilty of corruption and money laundering charges. Some of the allegations involve construction projects connected with Brazil's hosting of the FIFA World Cup in 2014 and then the Olympic and Paralympic Games two years later. This includes alleged embezzlement of funds from the renovation work in the Maracanã Stadium used for the FIFA World Cup final and all Rio 2016 ceremonies. The 54-year-old served as Governor of Rio between 2007 and 2014.He was heavily involved in preparations for the Olympics before and after the city was awarded the Games in 2009.  Cabral has been sentenced to 14 years and two months behind bars in a charge specifically relating to the taking of kickbacks for construction contracts, including at an oil refinery. Prosecutors claim he received kickbacks amounting to five per cent of the value of construction projects negotiated during his time in office. He still faces charges in nine other cases.

Con un buon dizionario della lingua inglese, vi farete una cultura giuridico - penale. 

Visitate questo indirizzo per maggiori informazioni https://www.insidethegames.biz/articles/1051492/rio-state-governor-at-time-of-olympic-bid-sentenced-to-14-years-in-prison

...e visitate, se avete tempo e voglia, anche questi:

https://www.insidethegames.biz/articles/1050390/brazilian-olympic-committee-set-to-be-target-of-federal-police-investigation

Commento non nostro ma di un utilizzatore di "cinquettii" o altri simili strumenti:

"Rio's Games were probably the most corrupt in history. The legacy of the Games are in shambles. The only project that was worth probably the subway extension and some transportation connections. The rest is decaying and just benefit the politicians, sport officials and construction companies involved. Shame".

https://www.insidethegames.biz/articles/1049064/olympic-projects-implicated-in-latest-brazilian-corruption-investigation

Occhio alle medaglie...ecosostenibili!

Ireland’s Annalise Murphy is among several athletes to have sent their Olympic medals back to be repaired, after they were found to be defective. Brothers Gary and Paul O'Donovan have also allegedly returned the silvers they won for Ireland in the lightweight double sculls at the Games. Rio 2016 director of communications Mario Andrada admitted last week that between six and seven per cent of medals awarded during last year's Olympic and Paralympic Games had begun to disintegrate and need repairing. This has reportedly happened to over 100 medals awarded during last August and September's Games.

Oggi fa molto figo parlare di ecosostenibilità. Tonnellate di comunicati stampa, che vengono travasati in migliaia di pagine di giornali dove più che giornalisti abbiamo branchi di coregoni del lago di Garda che "abboccano".

Leggere https://www.insidethegames.biz/articles/1050810/irish-olympians-send-back-defective-rio-2016-medals

Nella foto: lo spagnolo Carlos Fernández Canet e Ottavio Castellini, soci dell'A.S.A.I. presenti ai Giochi di Rio 2016 per motivi di lavoro, esposero lo striscione di "Sognando Olympia" alla Stadio Maracaná la notte della cerimonia di chiusura della Olimpiade, aiutati da alcuni volontari che, quasi sicuramente non hanno mai visto un Real (moneta brasiliana specialista del...downhill) per il loro faticoso lavoro svolto sempre col sorriso e con grande simpatia.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 28 Giugno 2017 16:16
 
Livio Berruti e Giorgio Mazza, un giorno di luglio 1958 al Liceo Vitruvio di Formia PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Giugno 2017 15:22

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Mentre eravamo alla ricerca di alcuni dati sull'atletica italiana nell'anno 1958, e sfogliavamo la collezione di "Atletica", quindicinale della Federazione, la nostra attenzione è stata calamitata da una notizia apparsa su una colonnina a pagina 11 del numero 22 del 9 agosto. Un numero corposo, per l'epoca, 12 pagine, gran parte dedicate alle liste nazionali "primi 100" e alla presentazione degli imminenti Campionati d'Europa a Stoccolma. La abbiamo collegata agli esami di maturità che sono iniziati, con le prove scritte, proprio nei giorni scorsi. Protagonisti degli esami di maturità di 59 anni fa due dei migliori atleti della storia del nostro sport: Livio Berruti e Giorgio Mazza, uno - come (forse) tutti sanno - campione olimpico, l'altro ottavo nella finale di Tokyo 1964, rimasta indimenticabile per la presenza di tre italiani, gli altri erano Eddy Ottoz e Giovanni Cornacchia.

Leggiamo la notizia della rivista federale che titola "Berruti e Mazza superano felicemente la maturità classica":

Giorgio Mazza e Livio Berruti, i due atleti nazionali che la F.I.D.A.L. ha invitato a Formia al duplice scopo di curare la propria preparazione atletica e di completare gli studi per l'esame di maturità classica, hanno in questi giorni sostenuto con esito brillantissimo i predetti esami presso il Liceo Vitruvio di Formia.

Vale la pena di riportare le votazioni ottenute dai due volonterosi atleti in quella che è comunemente ritenuta la più difficile prova della carriera studentesca.

Mazza: Italiano 7; Latino 6; Greco 8; Storia 8; Filosofia 8; Matematica 6; Fisica 7; Scienze 7; Storia dell'Arte 8; Educazione Fisica 9.

Berruti: Italiano 6; Latino 7; Greco 6; Storia 7; Filosofia 7;  Matematica 6; Fisica 7; Scienze 7; Storia dell'Arte 6; Educazione Fisica 9.

Questi risultati, ottenuti quasi in coincidenza col magnifico primato nazionale sui 110 ostacoli di Giorgio Mazza e con il vittorioso ritorno in squadra nazionale di Berruti, dimostrano che sport e studio non sono termini antitetici. Il giovane moderno deve anzi accoppiare la sana pratica egli esercizi sportivi alla severa applicazione agli studi. Quando si fanno le cose sul serio, l'esito non può essere che felice.

Ai due studiosi giovani i rallegramenti più vivi ed al bravo cav. Buldrini, che con tanto paterno amore si è dedicato ad assistere in tutti i modi i due atleti un sincero ringraziamento.

Mazza aveva portato il primato nazionale dei 110 ostacoli a 14.3 durante l'incontro Italia - Svizzera a Torino (130 - 80); Livio rientrò alle gare nella sua Torino dopo parecchi mesi di assenza e fu secondo sui 200 in 21.7 appena dietro a Sergio D'Asnasch (sarà per molti anni giornalista sportivo alla redazione della Agenzia ANSA), e insieme a Cazzola e De Murtas portarono al successo la 4 x 100.

Nello stesso periodo Elio Buldrini, mitico direttore della Scuola Nazionale di atletica leggera di Formia, e Attilio Callegari, eccellente marciatore (fu primatista mondiale del 20 mila metri in pista nel 1926), allenatore e giudice, erano stati insigniti della Croce di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica.

Livio Berruti aveva frequentato il rinomato Liceo Classico Cavour, una istituzione scolastica torinese, dove, fra gli altri, avevano studiato Luigi Einaudi, Cesare Pavese, Guido Gozzano, Giulio Carlo Argan, Natalino Sapegno, Ludovico Geymonat, l'attore Raf Vallone, Ada Prospero, moglie di Piero Gobetti, luminosa figura di studioso e politico, morto esule in Francia a seguito delle percosse di cui fu vittima per mano dei fascisti.

Il campione olimpico dei 200 metri a Roma '60 fu, nella vita professionale, dirigente nella struttura sportiva Sisport, emanazione della FIAT. Giorgio Mazza esercitò la professione di medico urologo, a Gorizia. Sono coetanei: entrambi nati nel 1939.

Le foto. Quella famosissima del podio di Roma '60, era il 3 settembre. Berruti sul gradino più alto di un podio, che senza tanti costosi arzigogoli "raccontava" con immediatezza il valore di un risultato. Alla sua destra lo statunitense Lester "Les" Carney, che fu il migliore del suo team che riponeva grandi aspettative in Ray Norton (sesto e ultimo) e Stone Johnson (quinto). Carney si era qualificato terzo ai Trials, sulla pista della Università di Stanford, a Palo Alto, in California. Carney vestiva i colori dei Cleveland Striders. Quarto di quella finale delle selezioni americane fu Bobby Morrow, tre "ori" quattro anni prima ai Giochi di Melbourne. Il terzo sulla pista dell'Olimpico fu il senegalese Abdulaye Seye, che conquistò quella medaglia per la Francia. Infatti, nonostante il Senegal avesse ottenuto la indipendenza pochi mesi prima (il 20 giugno), gli atleti di quel Paese furono iscritti come Francia. Seye, nato nel 1934, è morto nell'ottobre del 2011. Nell'altra foto, Giorgio Mazza durante una serata al Panathlon Club di Gorizia (foto dal quotidiano "Il Piccolo").

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Giugno 2017 17:23
 
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