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Abbassiamo i fucili mitragliatori e alziamo l'asticella della pace e dello sport PDF Stampa E-mail
Venerdì 22 Dicembre 2017 08:10

 

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Nello spazio che normalmente in questo periodo riserviamo ad uno dei milioni di biglietti di auguri natalizi pubblichiamo una foto, uno scatto che ci ha colpito molto e che è carico di significati. La foto è opera di Ahmad Gharabli, fotografo del Gruppo LensCulture, ed è stato diffuso dalla Agenzia France Presse, e pubblicato sulla prima pagina del quotidiano "la Repubblica" di qualche giorno fa. La didascalia ci informa che è stata presa alla Porta di Damasco, una delle entrate alla Città Vecchia di Gerusalemme, dove Ahmad vive. Una fotografia che dovrebbe essere proposta come logo per il Premio Nobel per la Pace. 

Abbiamo deciso di sceglierla come biglietto d'auguri per queste imminenti Festività, che dovrebbero essere di pace. Se celebrare il Natale significa celebrare la pace, ebbene, celebriamolo, nel rispetto di tutti coloro che hanno un Natale diverso. Quella mano del vecchio palestinese che abbassa la canna del mitra della soldatessa israeliana è il miglior gesto di pace che potessimo immaginare, facciamolo nostro. Abbiamo tutti bisogno di quella mano ossuta, difronte alle follie di certi Dottor Stranamore che prolificano in questo nostro povero mondo.

Pace a tutti, ma, per favore, abbassate la voce, i toni, le dispute, basta sopprusi, insulti, urla, minacce di ritorsioni, lanci sperimentali di strumenti di morte, simbologie angoscianti che ricordano solo efferatezze. Abbassate, soprattutto, in ogni parte del mondo, le canne dei vostri mitra. Forse, con meno rumore, si potranno udire meglio i messaggi di pace.

Auguri e pace anche allo sport che, ci pare, sta navigando in un mare tempestoso di ruberie, confusione di idee, distruzione di valori. Ai nostri soci, agli utenti di questo nostro spazio, a tutti coloro che ancora si avvicinano a questa nostra bellissima disciplina sportiva, alle loro famiglie, i migliori auguri dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli".

Ultimo aggiornamento Sabato 23 Dicembre 2017 10:03
 
Forza Virtus Castenedolo, aiutaci a salvare l'atletica dal deserto degli inutili PDF Stampa E-mail
Giovedì 21 Dicembre 2017 09:29

Vi regaliamo una "lenzuolata" (© Pierluigi Bersani) di fotografie scattate da Chantal, Pietro e Marco alla Awards Night (basta Gala, perbacco, cambiare denominazione è importante, per fingere di fare cose nuove...ogni riferimento è fortemente voluto) della Atletica Virtus Castenedolo. Le dedichiamo alle ragazze e ai ragazzi - carta d'identità rigorosamente abolita - che con il loro impegno, la loro passione, i loro risultati, danno un senso all'investimento umano e sociale di allenatori e di sherpa che tirano ogni giorno la carretta da quasi cinquant'anni...nel deserto.  Grazie a voi l'atletica esiste ancora. Speriamo che duri. 

Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Dicembre 2017 15:37
 
20 dicembre 1969: cessava di battere il cuore generoso di Adolfo Consolini PDF Stampa E-mail
Lunedì 18 Dicembre 2017 15:14

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Sta per concludersi l'anno del centenario della nascita di uno dei "giganti" dello sport italiano: Adolfo Consolini. Oggi ricorre l'anniversario della scomparsa. Queste nostre pagine hanno ricordato spesso nell'arco degli undici mesi trascorsi la figura del campione olimpico di Londra 1948 con articoli, fotografie, filmati. In suo onore abbiamo allestito, in collaborazione con l'Atletica Virtus Castenedolo, una esibizione di lancio del disco con una nutrita partecipazione di campioni del passato e giovani lanciatori che, si spera, possano imitarne le gesta. Altro materiale abbiamo in serbo, pronto per essere pubblicato. Il ricordo dei grandi campioni va ben oltre una commemorazione circoscritta ad una ricorrenza.

Intanto oggi, invitiamo tutti gli appassionati di atletica ad un momento di raccoglimento in memoria del gigante buono di Costermano.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 20 Dicembre 2017 08:15
 
Assegnato alla Atletica Virtus Castenedolo il premio alla Resistenza sportiva PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Dicembre 2017 16:55

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Alcuni anni fa, un socio del nostro Archivio Storico ebbe occasione di visitare il Kenya, e di vedere le condizioni della principale pista di atletica a Nairobi: il Nyayo National Stadium. Al ritorno, parlando con amici altrettanto patiti del nostro sport e ammiratori dei corridori di quel Paese, ebbe questa battuta: "Adesso ho capito perchè i mezzofondisti kenioti sono imbattibili nella distanza dei 3 mila metri siepi...non hanno bisogno di grandi allenatori: basta contare tutte le buche che ci sono sulla pista del Nyayo e studiare la tecnica per scavalcarle".

È lo stesso consiglio che diamo a Erminio Rozzini, coach dell'Atletica Virtus Castenedolo, dopo aver visto le condizioni delle quattro (numero quattro, avete capito? non lo Stadio Olimpico) corsie rettilinee di 90 metri l'una nel capannone coperto del Centro sportivo. Niente più salti, ostacoli, sprint, solo scavalcamento delle buche, nuova disciplina da proporre alla Federazione mondiale che è alla spasmodica ricerca di "idee" nuove: staffette miste, corsa nei sacchi e corsa all'indietro esistono già, basta martello, triplo, discipline anacronistiche, obsolete e pericolose. Mettiamo un bel 80 metri buche indoor, e lauroceraso o ligustro o photinia con le sue belle foglie rosse per adornarle.

Ci scherziamo ma ci sarebbe da piangere. Su questo pistino malridotto si allenano ogni giorno ragazze e ragazzi del club castenedolese, quando fuori fa un freddo boia; in anni di cui ormai è rimasto solo il ricordo, durante i mesi invernali, si organizzavano 6 - 7, o forse più, riunioni regionali o interregionali, ci sono passate migliaia di atleti. Quattro corsie, un costo che, rapportato ad altre megalomani strutture, è una miseria. Eppure, la risposta è sempre picche.

Ma c'è dell'altro. L'Atletica Virtus Castenedolo esiste, opera, lavora, si sbatte, dal 1969, quarantotto anni, inizia adesso il 49esimo, e fra un anno e poco più si celebrerà il cinquantesimo. Nel frattempo sono passate dieci diverse (non proprio diverse) Amministrazioni comunali. La domanda, pubblica e molto diretta, formulata durante la festa di consegna dei riconoscimenti ad atleti e tecnici per la stagione 2017 è stata: un lavoro diuturno di 48 anni a favore della gioventù castenedolese non merita un rispetto maggiore? Rispostine, le solite: difficoltà di bilancio, equilibrii (ma quali?) fra i vari sport che operano sul territorio, equilibrii cui non crediamo, da sempre ci sono figli e figliastri. Messaggi? Promesse? Impegni? Zero, parole di banale circostanza, ormai questo delle celebrazioni di fine anno è solo uno stanco rito di applausi dovuti, frasi di circostanza, strette di mano più o meno calorose. Non parliamo di questa in particolare, ma di quasi tutte quelle cui assistiamo. Venisse dato un annuncio di cose fatte, di progetti per l'immediato futuro, di idee da discutere, macchè, encefalogramma piatto. Ringraziamo Iddio che ci sono gli atleti, che con la loro presenza tengono il "cartellone".

Adesso, di proposito, vi costringiamo ad andare a vedere le foto dei nostri onnipresenti amici Pietro e Marco e ad aprire il PDF con il lungo elenco di successi, primati, titoli, medaglie, riferiti alla sola stagione che sta sfumando in quella nuova. Un pacchetto che vale ben di più dei sei mila euro per l'acquisto della zona di caduta del salto in alto da parte dell'Amministrazione comunale. Gliene diamo merito, con i coltelli che girano nei Consigli comunali non deve essere stato facile strappare questa modesta somma ad altri interessi meglio rappresentati. Tutti felici, ci mancherebbe, e più felice di tutti Monica Buizza, seconda sia ai Mondiali che agli Europei Master e campionessa italiana di salto in alto. Quel materasso, non quello del letto a casa sua, lo ha sognato tante volte. Una statistica di un quotidiano bresciano ha evidenziato che Castenedolo ha l' Amministrazione che investe di più nello sport. Brava, ancora più brava se metterà in cantiere il rifacimento dei 450 metri quadrati delle lise quattro corsie del capannone. Magari da inaugurare in occasione del cinquantesimo della Virtus.

Codicillo socio - sportivo: a coloro che ancora non hanno capito il significato di "ius soli" suggeriamo di frequentare più spesso gli allenamenti della Atletica Virtus Castenedolo 1969. I giovani, quei giovani che sempre più spesso vengono solamente usati e strumentalizzati a fini propagandistici, hanno tanto da insegnarci con il loro comportamento.

Auguri a tutti, davvero a tutti: giovani, diversamente giovani, amministratori con e senza portafoglio, federali presenti e assenti, galantuomini e gentildonne che alla Atletica Virtus Castenedolo non sono mai mancati. Altrimenti cosa ci starebbe a fare quel "Virtus"...

Nelle foto, da sinistra in senso orario: le premiazione dei giovani; Stephan Asamoah e Irene Romano nominati Atleti dell'anno; le "Blue Belles" campioni d'Italia Master; i ragazzi della squadra junior.

Ultimo aggiornamento Lunedì 18 Dicembre 2017 17:19
 
Un geometra, un DJ, 'A livella, e il principe Antonio de Curtis, in arte Totò PDF Stampa E-mail
Mercoledì 13 Dicembre 2017 15:45

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La circumnavigazione dei club di atletica che ci sono particolarmente vicini e ci aiutano nella diffusione dei nostri scopi costituivi si concluderà lunedì sera a Navazzo, lago di Garda, nel salone dell'Hotel "Tre Punte", erede del precedente e mai dimenticato "Running Club". Giocheremo in casa, visto che la nostra sede sociale - nostra nel senso di Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli" - sta a pochi passi da questo albergo. Nell'ordine abbiamo fatto tappa: Atletica Felice Baldini Agazzano, Atletica Piacenza, Atletica Virtus Castenedolo e, avanti la prossima, Gs Montegargnano. Club di tanti podisti, 120 - 130 al momento, ma pare cresceranno. Corrono, si divertono, spesso si ritrovano in amicizia e allegria. C'è chi ancora guarda il cronometro e parla di "ho fatto....al chilometro", chi fa i paragoni con lo stesso tracciato dell'anno prima, chi lascia indietro l'amico/amica del cuore perchè "oggi non andava neanche col motorino", chi corre ed è contentissimo che...il ginocchio abbia tenuto! Poi, a bottarelli (sono i muscoli delle gambe in dialetto bresciano) fermi, tutto viene stemperato in un calice di prosecco, in una fetta di torta, anzi di una delle torte, c'è solo l'imbarazzo della scelta, un po' di chiacchiere che talvolta sconfinano nel personale per far partecipi gli altri di qualche personale magone, ci scappa una simpatica tirata per i fondelli, e la inevitabile conclusione: se vedum sabot que ve a Moniga, a Toscolano, a Guidizzolo, a Muscoline, a Villa, a...,, un appuntamento dopo l'altro.

Li tiene insieme un uomo di pochissime parole, Elio Forti, il "Geo" che viene da geometra, la sua professione. A ben guardare, non si capisce se è ancora la sua professione, il GS gli occupa e gli riempie la vita, nella quale l'imperscrutabile volere divino ha creato un abisso che non potrà mai essere colmato. Ma le donne, gli uomini, i giovani, i meno giovani, gli si sono stretti attorno e lo fanno sentire meno solo, aiutato anche da solidissimi affetti familiari. Sì, gnari (= ragazzi, per gli stranieri) lo sport è anche questo. Ed è perfino riuscito a farlo parlare un po' di più, senza esagerare, ma quando mai lo si è visto fare discorsi in pubblico e condurre la serata detta della "Bicchierata" dall'inizio alla fine, presentare gli ospiti, coordinare le premiazioni? Sembra ormai un DJ più che un esperto de 'A Livella. Sorridete e, in attesa di lunedì sera, ascoltatevi il Principe Antonio de Curtis, in arte - arte vera - Totò, il quale ci ha regalato una esilarante versione di questo strumento che livella i muri ma anche la vita.

Maggiori dettagli su questo indirizzo.

Ultimo aggiornamento Venerdì 15 Dicembre 2017 08:36
 
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