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Tempo di assemblee per storici e statistici: domani a Parigi i francesi della CDH PDF Stampa E-mail
Venerdì 12 Aprile 2019 17:06

Domani, nella sede della F.F.A., a Parigi, in Avenue Pierre de Coubertin, si riuniranno i membri della Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, che riconosce questa struttura culturale nel suo Statuto.

Qualche giorno fa da Luc Vollard, presidente della Commissione, abbiamo ricevuto un cordiale messaggio, in cui, tra l'altro ci ha scritto:"We have on next Saturday our annual meeting.  I always have in mind a common work between us dedicated to Italia / France competition through the datas of our friend Luc Beucher and with all my newspapers collection. Probably, you have some Italian papers also on your side. We have first to finish a huge work for the one hundred years of French Federation but I hope we can to this in 2020".

Anche noi non abbiamo dimenticato la proposta di fare un lavoro che coinvolga i nostri due gruppi, nel ricordo di Marco Martini. Intanto, desideriamo far giungere a Luc e agli altri componenti della CDH i nostri più cordiali auguri di "Buon lavoro" per la loro Assemblea.

Ultimo aggiornamento Venerdì 12 Aprile 2019 17:49
 
Arno Società Sportiva Italiana, era il 1922, son quasi cento anni di sport PDF Stampa E-mail
Giovedì 11 Aprile 2019 08:03

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Un raduno di saltatori con l'asta allo Stadio «Berta». Al centro della foto, in piedi, si riconosce Danilo Innocenti, con le braccia lungo i fianchi, primo italiano oltre i 4 metri. Nell'immediato Dopoguerra sarà il direttore sportivo della rinata A.S.S.I. Giglio Rosso


Nella speranza (fondata?) che tutti abbiano capito che domenica l'Assemblea annuale dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli» sarà ospitata nella Sala Aldo Capanni all'interno della sede della società fiorentina ASSI Giglio Rosso, abbiamo deciso di pubblicare un brano tratto dal libro «Storia dell'atletica a Firenze e nella sua provincia dalle origini al 1945» di Aldo Capanni e Franco Cervellati. Dove si racconta come nacque il club sportivo, le sue trasformazioni, i suoi impianti, i suoi uomini. Vuole essere un ringraziamento agli amici che ci ospiteranno domenica nella loro sede in viale Michelangiolo.

“L’Arno Società Sportiva Italiana venne fondata il 14 aprile del 1922. Secondo il racconto che ci fece un giorno uno dei soci fondatori, Agostino Marchiani, 18 giovanotti del Rione di San Niccolò furono i fondatori. Stanchi di osservare le regole imposte dal parroco per l’uso del campetto di calcio della chiesa di S. Maria a Ricorboli, i nostri decisero di costruirsene uno proprio in quella grande ansa formata dal viale del Colli, che, fino ad allora, era servita da discarica di materiali inerti.

“La storia proseguì addirittura con il furto, nottetempo, di alcune attrezzature della parrocchia, divise e palloni, ma soprattutto con l’alacre opera di spianamento e bonifica del terreno cui seguì, come è anche documentato dagli archivi, la recinzione del fondo e la costruzione di rudimentali spogliatoi.

“Sappiamo poi che il vessillo della sociale, dai colori bianco-versi, venne inaugurato il 3 settembre del 1922. La cerimonia – alla quale parteciparono le rappresentanze delle maggiori società sportive fiorentine – venne «benedetta» dall’On. Italo Capanni, fascista e squadrista della prima ora, discreto ex-atleta dell’Itala. In tale occasione fu organizzata, dalla società medesima, la Coppa Chiappi, un cross-country podistico.

“L’A.S.S.I. – la forma contratta era sicuramente di buon auspicio -, nata dal bisogno di autonomia di un gruppetto di calciatori, fu sin dalla costituzione una società polisportiva: al calcio si aggiunsero il ciclismo, la ginnastica, il podismo, l’escursionismo.

“I tempi dovevano essere estremamente favorevoli allo sviluppo dello sport cittadino se l’A.S.S.I., dopo pochi mesi di vita, riuscì a dotarsi di una palestra ben attrezzata per l’allenamento della propria squadra ginnastica, dei «boxeurs» e dei lottatori, in via Adriani. Sicuramente fu abile il Consiglio, presieduto da Mario Bordi, ma certamente la giovane società godette di una certa simpatia negli ambienti che contavano.

“Sul piano operativo l’A.S.S.I. risistemò definitivamente il campo di gioco, lo dotò di una tribuna coperta in legno e di uno chalet, e divenne subito un luogo attraente per i fiorentini che accorrevano numerosi, nei giorni festivi, per seguire le vicende dell’undici biancoverde. Fu sicuramente il calcio lo sport nel quale la società ottenne i migliori successi approdando al campionato di III Divisione, nel quale militò fino allo scioglimento della società.

“Altri buoni risultati furono ottenuti dalla sezione tamburello, dal pugilato e dalla lotta greco-romana, dal ciclismo e dalla pallavolo dove l’A.S.S.I. vinse nel 1926 un campionato italiano riservato a squadre dopolavoristiche.

“La Sezione Atletica combinò invero assai poco, e si distinse più per le sanzioni comminate dalla Federazione Italiana Sport Atletici – per aver organizzato gare senza aver rinnovato l’affiliazione alla Federazione – che per i risultati, davvero modesti ei suoi rari atleti. Ma l’A.S.S.I. ebbe comunque una parte importante nella storia dell’atletica fiorentina: per il suo campo, prescelto dalle autorità sportive e di regime – che in pratica si sovrapponevano nella figura del marchese Luigi Ridolfi – per costruirvi il primo impianto fiorentino di atletica leggera omologato dalla F.I.S.A..

“Nella generale «ristrutturazione» dello sport fiorentino, voluta dall’ente sportivo della Federazione provinciale fascista, l’Arno Società Sportiva Italiana venne «fusa» con un’altra società calcistica, la G.E.A., che aveva un bel campo sportivo in via Aretina. Da questa fusione nacque l’Unione Sportiva Fiorenza e, dopo un sopralluogo effettuato sui due impianti sportivi delle vecchie società, il marchese Ridolfi stesso decise che l’U.S. Fiorenza si avvalesse di quello di via Aretina, sede della G.E.A. I fatti narrati accaddero alla fine del 1927 e per rendere meglio l’idea del clima che si respirava in quel periodo, della precarietà estrema delle libertà individuali ed associative, riportiamo una parte di un comunicato dell’Ente sportivo, pubblicato su «Il Nuovo Giornale», che si occupò dell’U.S. Fiorenza:

“I soci delle ex- Società A.S.S.I. - G.E.A. sono d’ufficio iscritti nella U.S. Fiorenza. Coloro che non intendessero far parte del nuovo sodalizio, dovranno singolarmente far pervenire entro il corrente mese alla Segreteria, Piazza Mentana 1, le loro dimissioni con lettera raccomandata. Ogni singolo dimissionario dovrà nella sua lettera di dimissioni indicare, oltre il nome e cognome, anche il proprio indirizzo. Non verrà tenuto conto delle dimissioni inviate in modo diverso a queste disposizioni. Il Triunvirato è certo che tutti i soci delle due associazioni accetteranno disciplinatamente di far parte dell’U.S. Fiorenza, in ogni modo vengono avvertiti che la nota dei dissidenti verrà comunicata all’Ente Provinciale Fascista per gli opportuni provvedimenti”.

“L’A.S.S.I. scomparve dalla geografia sportiva fiorentina dopo appena cinque anni dalla fondazione, il suo campo venne modificato in un moderno ed efficiente impianto per l’atletica leggera, dotato di tutte le attrezzature tecniche e sanitarie e di una tribuna in cemento armato coperta da una tettoia di legno con copertura in coppi. Quest’ultima fu realizzata nel 1929 da Nervi e Nebbiosi, due giovani ingegneri romani, che in seguito progettarono e seguirono la costruzione dello Stadio «Giovanni Berta».

“La moderna struttura realizzata fu sede della Società Atletica Giglio Rosso: sulla pista in carbonella di 333 metri si disputarono innumerevoli gare e si allenarono i più grandi campioni dell’epoca, ma questa è la storia di un’altra società.

“Il 5 novembre 1944, dopo la Liberazione della città, si svolse l’assemblea generale della S.A.U. Giglio Rosso, durante la quale fu deciso di ripristinare la vecchia denominazione della società originaria: l’A.S.S.I. In riconoscimento dell’eccezionale attività sportiva e dei titoli di società ed individuali conquistati nel periodo del regime fascista, i soci della ricostituita Arno Società Sportiva Italiana vollero aggiungere alla sezione atletica il nome di Giglio Rosso.

“Direttore sportivo dell’A.S.S.I. Giglio Rosso fu nominato Giuseppe Lippi che insieme a Bruno Betti, quale allenatore, ricostruì l’atletica fiorentina del dopoguerra”.

Ultimo aggiornamento Venerdì 12 Aprile 2019 08:20
 
Assemblea A.S.A.I. domenica prossima alla sede della società ASSI Giglio Rosso PDF Stampa E-mail
Mercoledì 10 Aprile 2019 14:01

Con non poco stupore abbiamo scoperto che qualche socio è ancora convinto che la nostra Assemblea annuale si svolga nella sala del Comitato toscano della F.I.D.A.L. allo stadio Ridolfi, adiacente alla stazione ferroviaria Campo di Marte. Pensavamo di averlo scritto chiaro, ma evidentemente non lo siamo stati a sufficienza. Allora riassumiamo:

NON SAREMO ALLO STADIO RIDOLFI

DATA: domenica 14 aprile 2019

SEDE: Sala Aldo Capanni, Stadio ASSI GIGLIO ROSSO, viale Michelangiolo, 64 - FIRENZE. Il Centro Sportivo dell'ASSI Giglio Rosso si trova sulla strada che porta a Piazzale Michelangiolo, uno dei punti più celebri di Firenze: Piazzale Michelangiolo, vista panaramica su tutta la città.

ORARIO: in seconda convocazione ore 10,30

Ultimo aggiornamento Mercoledì 10 Aprile 2019 19:57
 
1906: fra sassi mobili, saltando fossi e ruscelli, il primo «gross-country» fiorentino PDF Stampa E-mail
Mercoledì 10 Aprile 2019 07:00

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Organizzatori al lavoro per segnare il percorso di una corsa attraverso i campi: coriadoli, ritagli di carta, servivano egregiamente alla bisogna. Il primo a sinistra nell'altra foto, è Amleto Fanfani, della società «Sempre Avanti» considerato uno dei pionieri dell'atletica fiorentina; accanto a lui, Vasco Neri: dal fisico si intuisce, senza dubbio, che erano non solo podisti ma anche ginnasti.

 

Attraverso gli scritti di Aldo Capanni e Franco Cervellati dal loro volume «Storia dell’atletica a Firenze e nella sua provincia dalle origini al 1945» vi abbiamo raccontato come iniziò il «Giro di Firenze», datato giugno 1904, a conclusione del Concorso Ginnastico Nazionale. Ginnastica, a quei tempi, voleva anche dire alcune prove atletiche di salto e lancio, che solo più tardi sarebbero state codificate nelle nascenti federazioni di atletica leggera, F.I.S.A. prima e F.I.D.A.L. poi. A Firenze, la gara di salto in alto, scrivono gli autori, “fu una competizione molto spettacolare, con due spareggi per assegnare le migliori posizioni di classifica». E vi presero parte alcuni dei migliori atleti di quel tempo. Vinse Orio Pizio, classe 1880, il primo grande saltatore italiano, che dominava i concorsi già da parecchi anni, vestiva i colori della Forza e Coraggio Milano. Dovette spareggiare con un altro milanese, Giovanni Niccoli, della Mediolanum. Terzo un mitico atleta di quei tempi, Emilio Brambilla, pure della gloriosa Forza e Coraggio, che spaziava dalla velocità al salto in alto, dagli ostacoli al salto con l’asta (con la tecnica dell’arrampicata) al salto triplo. Brambilla sarà poi autore di un libro, «L’atletica Leggera», edito a Milano nel 1929, testo su cui si formarono alcune generazioni di allenatori italici. Al quinto posto un altro eclettico atleta, bolognese, classe 1875, Romeo Monari, ginnasta della Virtus Bologna, che viene considerato sia da Bruno Bonomelli che da Marco Martini (chi altri sennò?) il primo primatista italiano di salto triplo, secondo le confuse tecniche di allora (10,75 nel 1898).

Detto tutto questo, passiamo a raccontarvi un’altra storia fiorentina, stavolta…bucolica.

“I giornali del marzo 1906 si riempirono di comunicati che annunciavano lo svolgimento del primo «gross-country» toscano. La novità era tale, come si vede, che non si conosceva neppure l’esatta grafia di questa nuova corsa podistica in campagna, già in voga da tempo in Inghilterra e in Francia, ed approdata da un paio d’anni, con varie forme, in varie località dell’Italia del Nord. È senza dubbio significativo rileggere alcune delle frasi con cui veniva presentato ed annunciato l’avvenimento sulla stampa cittadina.

“Come nelle altre città…dove questa gara si è svolta con numerosi concorrenti e migliaia di spettatori, è da augurarsi che anche in Firenze questo primo gross-country toscano abbia esito splendido sì da scuotere i nostri ginnasti e podisti dall’apatia che li ha invasi, spingendoliad una vita sportiva più attiva.

“…infatti è meraviglioso l’effetto di vedere una falange di baldi giovani slanciarsi attraverso i boschi, saltare fossi e siepi e sormontare ogni sorta d’ostacoli per raggiungere nel più breve tempo possibile la sommità di una collina,…poiché serve a mettere in evidenza tutte le singole qualità dei concorrenti, anche di quelli che essendo mediocri podisti sono eccellenti saltatori.

“Il merito di mettere in uso anche il Toscana tali utilissime corse fu della Sempre Avanti. La società fiorentina raccolse qualche medaglia, una splendida tracolla d’onore voluta da un comitato di «patronesse» della manifestazione, e numerosi premi in natura messi a disposizione dai commercianti cittadini e messi in palio fra gli arrivati a scelta in base alla classifica conseguita: un metodo, novant’anni fa, probabilmente molto più vantaggioso sia per i partecipanti che per gli organizzatori rispetto ai «premi a sorteggio» che gli organizzatori delle gare dei nostri giorni riservano ai podisti attuali.

“Il regolamento della manifestazione stabiliva il ritrovo dei concorrenti alla Barriera del Pino per le ore 14,30 del 25 marzo; da qui, alle 15, i concorrenti, al passo, avrebbero seguito lo starter lungo il Viale Militare, il Campo di Marte e la via Settignanese fino alla Trattoria di Poggio Gherardo. Era già un bel riscaldamento! Qui lo starter avrebbe concesso ai concorrenti dieci minuti per applicarsi il numero di gara e poi avrebbe dato il via, lungo il percorso che saliva per i campi passando dinanzi alla chiesa di San Martino, per arrivare accanto al Castello di Vincigliata, discendere attraverso la pineta al Piano di Maiano, risalire per le Cave omonime e guadagnare la sommità del Monte Ceceri dove era posto l’arrivo.

“I concorrenti della gara «libera a tutti» potevano seguire il «passo che più fa loro piacere», non dovevano cercare di ostacolare gli altri podisti, e soprattutto dovevano «passare dinnanzi a tutti i controlli che verranno indicati, e gridare a questi il proprio numero». L’iscrizione costava 1 lira.

“Il maltempo portò ad un primo rinvio, poi la prova fu fissata definitivamente per domenica 1° aprile, qualunque fosse il tempo. Nello stesso giorno, fra l’altro, in cui il circa di Buffalo Bill si esibiva al Campo di Marte. Partirono 21 concorrenti, accompagnati da una gran folla che li attendeva già al punto di ritrovo.

“I concorrenti, guadagnato Poggio Gherardo per una fitta boscaglia, presentavansi al controllo del cancello di Vincigliata. Ridiscendevano quindi lungo un altro tratto di boscaglia attraversato da fossi e siepi finché giungevano nel sottostante piano delle cave di Maiano. Salirono poscia alle cave stesse su strada impossibile fra sassi mobili saltando fossi, ruscelli e girendo intorno alla collina poiché spesso si presentavano loro ostacoli imprevedibili.

“All’arrivo i primi tre si presentarono dopo 30 minuti, in gruppo; l’ordine di arrivo fu il seguente:

1. Giusti Antonio, della Sempre Avanti;

2. Alipes (soprannome di Giovacchino Bacciarini), della Sempre Avanti;

3. Barbieri Silvio, spazzino comunale di Firenze;

4. Bongi, della Sempre Avanti;

5. Fanfani Amleto, della Sempre Avanti;

6. Pacini, della Sempre Avanti.

“Quella prima campestre, quindi, fu quasi soltanto una gara sociale della società organizzatrice, con la sola intromissione di un netturbino!”.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 10 Aprile 2019 10:28
 
Nuova edizione 2018 - 2019 delle liste italiane di ogni tempo in pista coperta PDF Stampa E-mail
Lunedì 08 Aprile 2019 08:19

Enzo Rivis e Enzo Sabbadin hanno lavorato tempestivamente all'aggiornamento delle liste italiane di ogni tempo in pista coperta a conclusione della stagione invernale 2018 - 2019.  Presentiamo oggi il risultato del loro lavoro. Ecco qualche indicazione che faciliterà la consultazione delle liste: sulla sinistra della "copertina" del sito, alla voce Liste italiane di ogni tempo, utilizzare questi due link: Pista coperta: uomini (new) e Pista coperta: donne (new). Le compilazioni di liste nel nostro sport possono sempre essere difettose, non sono mai materia immutabile, pur se redatte con la massima attenzione come fanno i nostri due soci Sabbadin e Rivis: per questo, coloro che avessero osservazioni, aggiunte, correzioni, chiarimenti, possono e devono rivolgersi direttamente agli autori:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , sempre disponibili ad apportare doverose integrazioni, nel caso servano.

Per gli amici stranieri che ci seguono:

Italian All - time Indoor RankingsMen (new) & Women (new), compiled by Enzo Rivis and Enzo Sabbadin. Open the two links

Les meilleurs athletes italiennes  hommes (new) et femmes (new) de tous les temps en salle, par Enzo Rivis et Enzo Sabbadin, en cliquant ici sur le deux link

Listas italianas de marcas de todos tiempos en pista cubiertaHombres (new) y Mujeres (new), compiladores Enzo Rivis y Enzo Sabbadin. Abrir las dos direcciónes

Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Gennaio 2020 13:31
 
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