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Commissione Documentazione e Storia della F.F.A.: manca un numero per fare 100 PDF Stampa E-mail
Domenica 12 Gennaio 2020 00:00

Il conto alla rovescia segna - 1. Il numero della «Lettera» informativa online degli amici della Commissione Documentzione e Storia della Federazione Francese porta il progressivo 99, il prossimo mese di febbraio 2020 segnerà, bien sûre, 100. Un bel traguardo. I contenuti che vi presentiamo oggi si aprono con una delle belle «pennellate» storiche, tuffi nel passato, di Luc Vollard, brevi capitoletti che ci fanno conoscere parti della vicenda atletica transalpina a noi semisconosciuta, o sconosciuta del tutto. Stavolta, mettiamo le lancette del tempo sul 1926, e entriamo nella cronaca della ventesima edizione del Challenge Lemonnier, una delle corse pedestri più antiche di Francia. Ecco quello che ci racconta l'amico Luc.

 

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Le vingtième challenge Lemonnier ne s’annonce pas sous les meilleurs auspices. En effet, en ce 3 janvier 1926, les clubs parisiens ne se bousculent pas au départ pour répondre à l’invitation du Racing Club de France. C’est même un boycott en règle qui frappe la liste des engagés mais cela va permettre aux provinciaux de se mettre en évidence et la lutte pour la
victoire n’en sera pas affectée.
Le parcours présente quelques modifications mais comme depuis l’origine de cette grande classique hivernale en 1902, le départ est toujours donné à Versailles pour partir vers la côte de la Picardie, et l’arrivée est prévue au Pré-Catelan sur la piste du Racing. 185 athlètes s’élancent, une vingtaine se détachant au pied de la fameuse rampe. A son sommet Roger Pelé de l’AS Montferrandaise et Ernest Bedel de l’US Spinalienne, un instant accompagné par
Auguste Sourdin, ont creusé l’écart et vont bientôt compter 80 mètres d’avance, puis doubler cet avantage à l’entrée de Ville d’Avray et même le porter à 350 mètres avant d’entamer la
traversée du parc de Saint-Cloud.
Pelé mène l’allure, Bedel le suit comme son ombre mais après le franchissement de la Seine, ce dernier commence à fléchir, perd quelques mètres, revient sur le leader à plusieurs reprises,
pour finir par céder à l’entrée du bois de Boulogne. En longeant l’hippodrome de Longchamp, l’écart augmentera jusqu’à 60 mètres pour ensuite se stabiliser. Pelé franchit la ligne d’arrivée en vainqueur en 39’02’’, laissant Bedel à 16 secondes et Marius Signoret du Massilia Club de Marseille à 1 minute 35’ !
Roger Pelé signe là une belle victoire et prouve sa polyvalence. Il est en effet surtout reconnu pour ses performances sur 1500 m depuis son titre national en 1922 et le record de France en 1925 avec 3’58’’1/5. A l’été 1926, il sera à nouveau champion de France sur sa distance fétiche mais on le verra aussi brillant en cross, 9 ème du cross des Nations à Newport en 1927 et vainqueur par équipe, puis premier du National en 1928 à Vincennes. C’est cette année là qu’il connaîtra la dernière de ses seize sélections en équipe de France lors des séries du 5000 M aux Jeux Olympiques d’Amsterdam.

(Crédit photo : Miroir des Sports)

 
 
RAPPEL - SPECIAL JEUNES
Mise à jour de la brochure Spécial Jeunes parue début 1983.

J'ai choisi d'actualiser la chronologie des titres de champions de France cadets et juniors auxquels j'ai rajouté la catégorie espoirs dont les premiers titres ont été décernés en 1981. Pour signaler toutes erreurs, oublis, etc ... - contact à privilégier  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Merci par avance - Gilbert Rosillo

Accès direct via ce lien :
https://cdm.athle.com/asp.net/espaces.html/html.aspx?id=43010

DERNIERES MISES A JOUR

Rédacteurs  Gérard DUPUY (GD)

 - Championnats d'Europe de cross-country

Après l'édition 2019 à Lisbonne les prestations des athlètes ont été mises à jour.

A consulter via le lien :  https://cdm.athle.com/asp.net/espaces.html/html.aspx?id=8988

 - Meilleures Performances tous temps plein air et salle 2019

Les meilleures performances 2019 ont été mise à jour. Il reste à y intégrer la mise à jour des dernières performances de décembre, notamment celles concernant le hors stade et les lancers, surtout pour le marteau. Ce sera effectif prochainement en fonction des disponibilités de Gérard Dupuy et moi même.

Les fichiers sont accessibles via la colonne de gauche du site dans le menu : MEILLEURES PERFS TOUS TEMPS

MISE A JOUR DU SITE  
En complément des mise à jour indiquées dans le paragraphe ci-dessus vous pouvez accéder aux différents dossiers à partir du lien situé en haut et à droite de la page d'accueil : Mises à jour du site
Naviguez au gré de vos envies, de vos préférences.


LETTRE MENSUELLE CDH TELECHARGEABLE
Elle se trouve sur la colonne de gauche sous format PDF : https://cdm.athle.com/asp.net/espaces.html/html.aspx?id=39695

LA CDH ITALIENNE
Un site équivalent à la CDH française, mais réalisé pour l'Italie.
A découvrir absolument !   https://www.asaibrunobonomelli.it/

INFOS PRATIQUES : LES REVUES FFA
la revue fédérale Athlétisme Magazine en partenariat avec la BNF a mis en ligne tous les numéros du magazine officiel de la FFA de 1921 à 2000.
Accès à partir de la page d'accueil du site, colonne de droite.

Ultimo aggiornamento Domenica 12 Gennaio 2020 12:57
 
Aldo Capanni, scorre inesorabile il tempo ma il suo ricordo rimane indelebile PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Gennaio 2020 07:00

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Il portalettere ci ha consegnato la busta proveniente da Montecatini Terme. All'interno poche righe scritte da don Alessandro Capanni, il quale ci ricorda un appuntamento, che, vicini o lontani che siamo e saremo quel giorno, non potremo mancare, se non con la presenza almeno con un pensiero, con un attimo di pausa e di raccoglimento. Domani, venerdì 10 gennaio, alle ore 18, nella chiesa dell'Isolotto, a Firenze, che sta a poche centinaia di metri della casa dove abitò per molti anni la famiglia Capanni, in via Viani, don Alessandro celebrerà la S.Messa in memoria di Aldo, suo amatissimo fratello e nostro indimenticabile compagno di viaggio nella bella avventura della creazione dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli». E con qualcuno di noi, il legame si era annodato, stretto e indissolubile, molto, molto tempo prima. Lo vogliamo ripetere? Ebbene sì: Aldo era una persona eccezionale, temprato in solidi e incrollabili principi etici, cui facevano da contorno una forte tempra di lavoratore, ordinato e meticoloso, e una solida cultura, non crediate solamente sportiva, i suoi orizzonti erano molto più vasti.

Nello stendere queste povere righe abbiamo visto passare immagini come in una pellicola che si riavvolge. Abbiamo allora aperto un cassetto privato e ne abbiamo estratto immagini accumulate nel tempo. Immagini di Aldo, una caricatura perfino. Pubblichiamo una selezione di quelle fotografie, come omaggio alla memoria di un Uomo che ci manca molto.

Chi crede, reciti una prece, come faranno gli amici dei Veterani dello Sport che gli hanno dedicato una preghiera - ricordo. Gli altri rivedano, in raccoglimento, il suo volto ascetico, con affetto.

Un ricordo fotografico di Aldo Capanni (con figuranti intorno...): Lui, così come era, Lui così come ho ha visto un amico che gli ha fatto questa caricatura. Poi, a scendere: insieme a Zanetti Lorenzetti e Castellini, nel 2005, a Navazzo di Gargnano, il giorno della inaugurazione di uno spazio riservato all'A.S.A.I. all'interno della Collezione Ottavio Castellini; a Milano, durante un convegno storico - sportivo (dietro di lui si vede la signora Rosetta Bonomelli); a Firenze, nella sede del Comitato Toscano della F.I.D.A.L. durante una delle Assemblee annuali dell'A.S.A.I., sulla destra, Tiziano Strinati, Sindaco Revisore, sulla sinistra, Aldo intento nella sua funzione di segretario dell'Assemblea.

Ultimo aggiornamento Giovedì 09 Gennaio 2020 09:38
 
Le nostre compilazioni dei migliori atleti italiani nelle gare al coperto PDF Stampa E-mail
Martedì 07 Gennaio 2020 16:34

Le prime compilazioni che offriamo ai nostri lettori sono quelle in pista coperta, precisamente quelle che riguardano le liste dei migliori atleti e atlete italiani attraverso il tempo. L'attività atletica invernale al coperto non ha una storia lunghissima: quest'anno si può celebrare il cinquantesimo Campionato italiano, essendo nato nel 1970, sui legni della pista che veniva montata ogni inverno all'interno della Fiera di Genova. In precedenza si erano avute sparute esperienze in piccoli impianti, qua e là (perfino un maneggio per i cavalli nei primi anni '50 a Brescia), oppure partecipazioni dei migliori italiani in gare all'estero, fin al primi anni del Novecento con la lunga trasferta americana di Emilio Lunghi (1909). Poi vennero i campioni olimpici Ugo Frigerio a metà degli anni '20  e Luigi Beccali nel '30, entrambi negli USA, unico posto al mondo dove si è sempre gareggiato con un tetto sopra la testa. Citazioni a braccio, tanto per dire.

Stiamo al presente. La stagione sta per avviarsi, quindi serve documentarsi. Ed ecco le liste A.S.A.I. che vengono in soccorso, liste compilate, come ormai da anni, da Enzo Sabbadin e Enzo Rivis. Le trovate sulla sinistra della copertina alla voce «Liste italiane di ogni tempo», poi «Pista coperta uomini e donne», cliccate su quelle che portano scritto accanto «new». A fine stagione invernale, i nostri diligenti e puntuali compilatori ci daranno una nuova versione con tutti i risultati conseguiti da qui a fine marzo.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 08 Gennaio 2020 09:37
 
Trekkenfild archivia il suo settimo anno di vita, l'ottavo sarà olimpico ed elettorale PDF Stampa E-mail
Sabato 04 Gennaio 2020 06:00

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Bello il cross europeo a Lisbona e i risultati delle ragazze e ragazzi italici, gloria all'inossidabile Pietro Pastorini, giustizia (tardiva) per Beppe Fischetto, Rita Bottiglieri e Pier Luigi Fiorella per una ignobile vicenda orchestrata contro di loro, altro che loro contro altri, si sono dovuti difendere con le unghie da infamanti accuse. Si chiude con questi argomenti l'ultimo numero del 2019 della pubblicazione online ideata da Daniele Perboni e Walter Brambilla, quale anno fa (2013, me par). E si chiude, con brindisi, un anno che aveva fatto tremolare la possibilità di continuare la pubblicazione: la risposta all'appello dei due giornalisti lumbard è stato sufficiente a superare la momentanea crisi. E adesso, continuiamo a parlare di atletica, senza peli sulla lingua.

Ultimo aggiornamento Sabato 04 Gennaio 2020 07:50
 
Sara Simeoni e Erminio Azzaro a Costermano con noi per ricordare Adolfo Consolini PDF Stampa E-mail
Giovedì 02 Gennaio 2020 10:00

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Venerdì 20 dicembre 2019, cimitero di Costermano, sulla strada che dal lago di Garda, sponda veronese, sale verso i circa duemila metri del complesso montagnoso del Baldo. Giornata di pioggia, che sferza il gruppetto di soci del nostro Archivio Storico dell’Atletica Italiana «Bruno Bonomelli», convenuti da tre diversi punti della provincia bresciana, che sta giusto dirimpetto. Erano presenti Elio Forti, Enzo Gallotta e Ottavio Castellini; Albertino Bargnani e Giulio Salamina; Giulio Lombardi ed Erminio Rozzini, in rappresentanza della Virtus Castenedolo. Accogliendo un velato invito – non tanto velato… – in una nostra precedente corrispondenza, si sono uniti Sara Simeoni ed Erminio Azzaro, la cui dimora di Rivoli Veronese è distante una manciata di chilometri da Costermano. Una presenza che ci ha onorato, ed ha onorato soprattutto Adolfo Consolini.

Per lui eravamo lì, per ricordare i cinquanta anni della sua morte, avvenuta a Milano, una Milano e un Paese che stavano vivendo drammaticamente i giorni cupi appena successivi alla strage nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana. Adolfo se ne andò in pochi mesi; ce ne parlò, con non celata commozione, Adolfo Rotta, che gli fu vicino in quell’ultimo periodo. Eravamo a Castenedolo, due anni fa, un piccolo convegno fra amici, i soliti, sì proprio i soliti, quelli che vogliono solo ricordare e onorare, senza far sfoggio di…niente. Ricordi fra di noi, che custodiamo gelosamente, sacrestani della nostra piccola parrocchia atletica con sempre meno fedeli. Ricordi come quelli di Sara ed Erminio, quest’ultimo soprattutto, che ricordava con noi quell’omone dalle mani gigantesche che andò in visita nell’albergo che ospitava i ragazzi della Nazionale in partenza per un incontro fra Nazioni e li volle conoscere tutti, ad uno ad uno. Sara, in quel 1969, si era appena affacciata alla ribalta, Erminio era primatista italiano e si era messo al collo una medaglia di bronzo ai Campionati d’Europa ad Atene. Bronzo che poteva essere oro se non avesse pasticciato sull’ultimo salto a 2,20, vittima della…fifa di sconfiggere il mostro sacro Gavrilov. «Il professor Vittori mi aveva fatto una testa così con ‘sto Gavrilov, adesso ce l’avevo lì e potevo batterlo, ma il tarlo nel cranio mi diceva: non è possibile. Feci il più brutto salto di tutta la gara». Era il 19 settembre. Sara, sedicenne, qualche giorno dopo, il 28, a Massa, vinse il titolo allieve con 1.60.

Piccolo gruppo attorno a una tomba, grandi ricordi, sussurrati sottovoce, con compostezza, attorno a quel sarcofago che contiene le polveri del più amato dei campioni italiani di ogni tempo. Sara, Albertino, Giulio ed Erminio hanno deposto una corona di alloro a nome dell’A.S.A.I.

Poi ce ne siamo andati, sempre sotto la pioggia. Sembrava la giornata londinese del luglio 1948, quando Adolfo e il suo compagnone Beppe Tosi, regalarono all’Italia qualcosa di molto più prezioso di due medaglie olimpiche: l’orgoglio di essere italiani. Ce ne siamo andati anche un po’ infastiditi, ce lo siamo poi detto fra di noi, da uno sfregio che è parso a tutti una goliardata irriverente: al busto che sovrasta il marmo una foto legata con uno spago. Sarà contento lo scultore Dino Morsani se verrà a sapere che la sua opera serve per esibizionismi irrispettosi. Noi ci auguriamo che l’Amministrazione comunale di Costermano abbia il buonsenso di rimuovere tale bruttura.

Il servizio fotografico è del nostro socio Elio Forti. Tutte le foto scattate durante la nostra visita al cimitero di Costermano sono disponibili in Galleria immagini

Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Gennaio 2020 17:13
 
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