Home
Juantorena con el corazón de Cuba, ha titolato oggi il quotidiano «Granma» PDF Stampa E-mail
Lunedì 15 Agosto 2022 12:25

Notizia di oggi da «Granma», organo ufficiale del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba: tra le righe si legge speranza, pare che le condizioni del campione olimpico presentino segni di miglioramento.

alt

Alberto Juantorena corrió siempre con el corazón para entregarle a Cuba su paso elegante por las pistas. Hoy todo un país corre entregándole sus latidos en una difícil carrera, la de su salud, en la que un equipo multidisciplinario del Instituto de Medicina Tropical Pedro Kourí, cual verdadero campeón, lucha por llegar a la meta, junto a él, con los brazos en alto en señal de victoria.

Aquejado de una bronconeumonía poscovid, descompensación cardiovascular y un diagnóstico de dengue de seropositivo tipo 3, Juantorena se mantiene –según Jit, que cita un reporte médico de ayer al mediodía– en una condición de crítico estable. Ese estado lo obliga a permanecer en la sala de Cuidados Intensivos de la insigne instalación hospitalaria.

En ese informe se puede leer que el bicampeón olímpico de Montreal-1976, hoy con 71 años, presenta «mejoría radiológica, se retiró sedación y se está despertando; se mantiene ventilado con adecuada saturación de oxígeno, y se trabaja en la deshabituación de esta; se mantiene sin secreciones traqueobronquiales y sin crepitantes. Todo el turno normotenso con apoyo de dobutamina a dosis mínima, mantiene fibrilación auricular con respuesta adecuada. Afebril. Toleró la vía oral, y el ritmo diurético es adecuado».

Ultimo aggiornamento Lunedì 15 Agosto 2022 12:51
 
Pessime notizie da La Havana: Alberto Juantorena versa in gravi condizioni PDF Stampa E-mail
Domenica 14 Agosto 2022 08:51

Abbiamo appreso la notizia a sera inoltrata dall'amico amico Gino mentre ci apprestavamo ad andare a dormire: Alberto Juantorena è ricoverato in un ospedale della capitale di Cuba in gravi condizioni, pare molto gravi. Differente il motivo della malattia: chi scrive di febbre dengue, virus trasmesso da una zanzara che ha preso il sangue da una persona infetta e lo trasmette ad un'altra. Se così fosse, c'è speranza per Alberto, perchè questa febbre può essere trattata e sconfitta. Un' altra notizia parla invece di complicazioni di una broncopolmonite che ha tutti i sintomi del COVID, che - a dispetto degli imbecilli che lo negano - sta mietendo vittime ogni giorno anche nel nsotro Paese.

Diamo questa notizia sia per rispetto al grande campione di Montréal 1976 (400 e 800 metri, unico nella storia olimpica a fare questa doppietta), sia per un particolare legame affettivo e di profonda amicizia che lo lega, seppure indirettamente, al nostro Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli". Per due volte, nel 2012 e nel 2015, Alberto fu ospite a Navazzo dove ha sede, in un edificio di tre piani, la biblioteca-museo di un nostro socio, e in quella struttura trova ospitalità anche l'A.S.A.I. Alberto visitò entrambe le volte la Collezione e si intrattenne con interesse sui libri e su tutti gli altri oggetti in bella mostra sugli scaffali. In quelle occasioni fece dono al padrone di casa di una sua antica maglia della Nazionale cubana. E qualche anno dopo, attraverso un amico di Gargnano che era andato a trovarlo a Cuba, fece pervenire la torcia olimpica dei Giochi di Atene 2004, oggi patrimonio del Museo.

Alberto suscitò la simpatia della popolazione della bella cittadina che si affaccia sul lago, con la sua carica di simpatia, umanità, allegria della sua gente, che pure spesso non ha avuto e non avrebbero di che ridere. Conobbe parecchi nostri soci, le foto furono decine, gli autografi pure, per intervistarlo vennero anche da altri Paesi. Alberto ha sempre avuto l'Italia nel cuore, la sua larga zampata ha lasciato il segno su tante piste nostre: un affetto particolare lo legava a Rieti e a Sandro Giovannelli, a Formia, e altre sedi di meeting di cui fu protagonista.

In questo momento gli siamo vicini, da lontano lo incoraggiamo a lottare contro la malattia, qualsiasi essa sia.

Hasta la victoria siempre, Campeon!

Ultimo aggiornamento Domenica 14 Agosto 2022 16:19
 
Rivisitiamo l'anno 1945 in Francia: à la recherche du temps perdu (prima parte) PDF Stampa E-mail
Sabato 13 Agosto 2022 00:00

Titolo totalmente proustiano per questa recerche di Luc Vollard, uno dei punti di riferimento della storia e della documentazione sull'atletica francese, lui e il non numeroso ma molto operoso, gruppo riunito nella Commission de la Documentation et de l'Histoire della Federazione transalpina, con la quale il nostro Archivio intrattiene rapporti di collaborazione ormai da anni. Presentiamo sul nostro sito il bel lavoro dell'amico Luc, fatto di parole e immagini. Anche l'A.S.A.I. ha dedicato un numero monografico all'anno 1945, il nono volume della serie della storia dei Campionati italiani di atletica leggera. Se masticate un po' di francese, leggete, è una buona occasione per fare un po' di ripasso.

Nelle due foto: il presidente della F.F.A. Paul Méricamp, al centro, riceve il trofeo Geo Andrè Challenge che sarà attribuito in un meeting il 26 agosto 1945. A destra: centinaia di atleti alla partenza del 50esimo Campionato nazionale di cross, al Parc Saint Cloud

 

alt alt

Après de longues années de conflits et d’occupation, la France comme plusieurs pays européens va devoir se reconstruire sur la base d’un potentiel industriel qui a reculé de 50 ans. Plusieurs mois après les débarquements de Normandie et de Provence, tout le territoire n’est d’ailleurs pas libéré en début d’année, puisque les troupes Allemandes ne quitteront définitivement l’Alsace qu’en Février et que l’on se battra dans certains ports de l’Atlantique jusqu’au 8 mai. L’année sera aussi marquée par une grande effervescence politique et sociale. Dans les entreprises, les Comités sont créés alors qu’une vague de nationalisation concernent les banques, les transports ou l’énergie.

Le Général de Gaulle est à la baguette mais il se retirera en janvier 1946, laissant les partis gouverner la France à son grand dam. Durant ces années sombres, le sport en général et l’athlétisme en particulier, s’ils ne se sont pas complètement arrêtés, ont tout de même vécu au ralenti avec notamment l’arrêt des rencontres et des championnats internationaux. En août 1944, alors que la libération de Paris intervient le 25, Paul Méricamp retrouve la présidence de la Fédération et en novembre, la revue Athlétisme peut reprendre ses parutions interrompues en 1941 et annoncer le programme de la saison hivernale. Les championnats départementaux de cross sont prévus le 21 janvier 1945, les régionaux le 11 février, les interrégionaux le 25 février. Ces dates doivent permettre aux meilleurs de se qualifier aux championnats de France le 11 mars et le retour de l’équipe de France est programmé à l’occasion du cross International le 25 mars.

Alors que les compétitions en salle sont encore quasiment inexistantes en Europe, l’année débute pourtant dès le 1er janvier par un 1500 m au Vélodrome d’Hiver temple du sport Français depuis 1910 mais aussi de sinistre mémoire depuis la rafle de 1942. Marcel Hansenne va l’emporter en 4’04’’ devant Raphaël Pujazon et Jules Ladoumègue tandis que Roger Rochard termine septième. Ces quatre là ont rarement du être réunis dans la même course, ils représentent pourtant ce que la France a proposé de mieux en demi fond et fond pendant un quart de siècle.

Les difficultés de transports durant ce premier hiver de liberté vont entraîner la suppression du tour interrégional de cross country et les championnats de France vont donc être organiser sur la base des régionaux. Encore faut-il trouver un lieu pour les recevoir. A douze jours de l’échéance, tous les hippodromes envisagés sont indisponibles. Soit les chevaux y disputent des épreuves, soit les inondations recouvrent les pistes, soit les moyens de communication manquent totalement. C’est au Parc Saint Cloud que les coureurs vont trouver refuge pour ce 50ième National.

Chez les féminines, Hélène Fize-Devèze, disparue en 2014, retrouve le titre acquis en 1939 et dans la course hommes, Raphaël Pujazon domine aisément malgré une chute dans le premier tour et s’impose comme en 1944, laissant Ernest Petitjean à 24 secondes et son coéquipier du Racing Club de France Jean Capelle à 32 secondes. On pense tenir là l’ossature d’une belle équipe de France pour le cross International maintenant prévu le 31 mars à Bruxelles mais les opérations militaires en cours vont entraîner l’annulation de l’épreuve, les Anglais ne pouvant se rendre sur le continent. On attendra donc l’été pour la reprise des contacts internationaux, surtout que la FFA a obtenu l’organisation de trois rencontres.

Ancora due immagini del Campionato di cross: un passaggio all'interno del bosco di Saint Cloud, conducono Pujazon (a sinistra) affiancato da Petitjean; i tre primi classificati: Jean Capelle, Pujazon (al centro, il vincitore, spagnolo di nascita) e Petitjean

(segue)

alt alt

Ultimo aggiornamento Sabato 13 Agosto 2022 07:36
 
Un singolare duathlon: mezzofondo e sganassoni fra compagni di squadra PDF Stampa E-mail
Giovedì 11 Agosto 2022 07:22

Casualità ha voluto che ci siamo imbattuti in una notizietta che ci ha fatto sorridere. Non avendo niente altro da fare che impiegare il tempo in attività inutili, stavamo leggiucchiando un album di ritagli di giornali del 1954, che un tale riempiva ogni giorno diligentemente lasciando una testimonianza unica del nostro sport. Due fascicoli ancora ben tenuti nonostante abbiamo la loro età, quasi settant'anni. Arrivati verso la fine della seconda raccolta, alla data del 24 ottobre la nostra curiosità è stata sollecitata da una notiziola così titolata: "Conclusione...manesca del G.P. Mezzofondo", datata Roma, carta rosa smorto che ci ha portato subito alla «Gazzetta dello Sport». Leggiamo:

"La finale del Gran Premio del Mezzofondo (metri 3000) ha avuto una ben strana conclusione, per il fatto insolito che è venuto a modificare sostanzialmente l'ordine d'arrivo. Infatti, i due migliori in gara si dimostravano nettamente Lener e Marmetto, ambedue del Monte Mario: Marmetto conduceva per buona parte del percorso, e con il compagno di squadra acquistava un vantaggio ormai incolmabile sugli avversari decisamente inferiori. Ad un certo momento i due hanno cominciato a picchiarsi, cosicchè i giudici ricorrevano alla squalifica per entrambi, che erano giunti primo e secondo. I due atleti della Monte Mario di Roma avevano tagliato il traguardo con il medesimo tempo di 9'07", con Lener che sopravanzava di qualche centimetro il consocio".

Ecco l'ordine d'arrivo dopo le due squalifiche: 1. D'Arienzo Filippo (Ostia Mare) 9'23"2; 2. Crisostomi (Civitavecchia) 9'25"3; 3. Termini (Palermo) 9'28"4; 4. Sulli (Ginnastica Trieste) 9'31"2; 5. Giorgio Lo Giudice (Vis Roma) 9'32"3; e poi altri. D'Arienzo, Crisostomi e Lener si erano segnalati con buoni tempi sui 1500 metri nelle varie fasi del Campionato di società. A fine stagione alcuni di loro avevano messo a segno primati personali buoni per apparire nelle liste nazionali: D'Arienzo 4'14"2, Lener 4'14"8. Il Gran Premio del Mezzofondo era stato varato dalla Federatletica e confermato anche nel 1954 (decisione del Consiglio Direttivo nella riunione del 10 gennaio). Lener era stato quarto al Campionato nazionale di corsa campestre riservato ai Terza Serie, gara disputata il 21 febbraio su un percorso a Monte Mario, a Roma, quindi a casa sua. Il successo era arriso al giovanissimo Gianfranco Baraldi, destinato a fasti nazionali per parecchi anni.

Quell'anno il mezzofondo studentesco e giovanile fu dominato da un altro astro nascente, Giovanni Scavo, dell'Istituto Battisti di Velletri, che vinse sia il campionato di corsa campestre sia i mille metri in pista con il miglior tempo italiano degli studenti (2'37"7). Troviamo alcuni di questi giovin signori in una gara a Merano, il 22 agosto, a chiusura del Corso tecnico di addestramento per atleti studenti. Fornisce i risultati il settimanale della Federazione: 1500 metri - 1. Scavo 4'08"0, 2. Baraldi 4'09"0, 3. un altro che diventerà bravo negli anni a venire, il modenese Coliva 4'11"1, 4. Bixio 4'13"2, 5. il bresciano Giorgio Gandini 4'15"0, 6. Lener 4'16"0, 7. Lo Giudice 4'23"0, 8. Verdina 4'24"3, un genovese che vestirà poi i colori delle Fiamme Oro Padova. Ancora qualche annotazione su Scavo: ai Campionati nazionali assoluti chiuse al quinto posto (4'06"8) dopo aver corso e vinto la batteria in 4'04"8, tempo che migliorerà allo Stadio delle Terme di Roma nella finale del Gran Premio delle Regioni: 4'04"6 davanti a Baraldi 4:05"2. E infine grande chiusura, ancora a Roma, in uno dei quattro Criteria nazionali studenteschi: mille metri in un consistente 2'34"2.

Testimone del tempo che abbiamo rievocato il nostro socio Giorgio Lo Giudice, alla lucida memoria del quale affidiamo il nostro quesito: quale fu il motivo scatenante degli sganassoni fra Lener e Marmetto? Ma potrebbe avere anche altre storie da raccontarci.

Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Agosto 2022 20:55
 
Trekkenfild n.109 ci racconta il Track & Field mondiale nell'oasi atletica di Eugene PDF Stampa E-mail
Sabato 06 Agosto 2022 11:08

alt

Chi scrive queste poche righe ha avuto la fortuna, seppure una sola volta, di trascorrere un paio di settimane nella città di Eugene, sede della rinomatissima University of Oregon, indicata anche come UO, oppure U of O, e semplicemente Oregon. Nel un po' vetusto ma affascinante "tempio" atletico dell'Hayward Field, vera e propria istituzione per l'atletica universitaria statunitense, furono ospitati i Campionati mondiali juniores, poi riconvertiti foneticamente in U20. Era il 2014, era di luglio. Si lavorava in una palazzina all'interno del Campus, negli intervalli era un ricostutuente per lo spirito camminare lungo gli interminabili viali di questa cattedrale universitaria. Un collegamento atletico: otto anni fa, Lorenzo Dallavalle, piacentino, partecipò con la maglia azzurra, nella gara di salto triplo; superò bene la qualificazione, perdette la trebisonda in finale, fu decimo. Oggi Lorenzo ha una laurea in tasca, una buona collocazione ptrofessionale e...guarda il suo fratellino Andrea, classe 1999, che pure zompa con quei tre armoniosi salti/non salti che costituiscono il salto triplo. E non molti giorni orsono, sempre a Eugene, in una nuova cattedrale appositamente costruita, nel campionato mondiale dei bambini divenuti uomini, Andrea ha fatto quarto, gli son mancati sei centimetri per una medaglia (il bronzo) che avrebbe reso ancor più ricca la sua collezione. Quarto, posizione che si fa fatica a digerire per un atleta, comunque il miglior risultato di un triplista italiano ai Campionati del mondo (e ne son state officiate ormai diciotto edizioni, da quel 1983, ma la numerazione non compare più nei documenti ufficiali...dio sa perchè, forse fan fatica a contare...).

Storie e storielle, commenti, punzecchiature, e altro ancora nel numero del consueto «Trekkenfild» che ha appena trapassato la fitta rete Internet per entrate nel nostro PC. Alla lettura del numero 109 vi lasciamo, essendo di parecchie pagine necessita anche di parecchio tempo. 

Ultimo aggiornamento Sabato 06 Agosto 2022 13:25
 
<< Inizio < Prec. 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Succ. > Fine >>

Pagina 28 di 258