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Arriva da Piacenza un bel ricordo di Roma '60 e di due grandi attori di quei Giochi: Johnson e Yang PDF Stampa E-mail
Giovedì 27 Febbraio 2014 07:40

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"A quell'epoca ero un ragazzo. Ma mi aveva già contagiato la stupidera per l'atletica. I miei miti erano Livio Berruti, Adolfo Consolini, Pino Dordoni. Andavo ogni pomeriggio allo Stadio di Piacenza, aggrappato alla rete guardavo gli atleti allenarsi: mi faceva divertire Edmondo Ballotta che sfidava tutti a fare il giro della pista...sulle mani!. Erano in tuta e maglia verde del Gruppo Sportivo Calzaturificio Diana, che organizzava anche una riunione nazionale, credo il 25 aprile. Oltre al cavalier Dordoni, piacentino fino al midollo, figlio del quartiere conosciuto come Porta Galera, in quegli anni vidi Giovannetti, Colarossi, Pamich, e tanti altri, forse uno dei primi esperimenti di società con atleti di varie parti d'Italia.

Eravamo alla vigilia dei Giochi Olimpici di Roma. Nel 1959 cominciai a comperare la nuova rivista "Atletica Leggera", ne arrivava una copia alla edicola della Stazione. La bevevo dalla prima all'ultima riga, imparai a conoscere i grandi atleti americani grazie agli articoli di Americus, che è ancora sulla breccia...se sapete chi è, bene, se no attaccatevi!. Tifavo Parry O' Brien dopo aver letto la sua storia, aveva la pedana per il peso nel giardino di casa. Giavellotto e decathlon mi facevano sognare...".

È quanto ci scrive un nostro lettore di Piacenza, che ci affida anche un altro ricordo. "Nel decathlon due atleti accendevano la mia fantasia: il colosso statunitense Rafer Johnson e il cinese di Formosa Yang Chuan Kwang. Sapendo che alcuni giudici piacentini erano stati reclutati per officiare durante i Giochi, chiesi ad uno di loro di cercare il modo di fotografare i miei idoli. Lo fece, sì, ci riuscì, almeno per i due decatleti, e al ritorno fece stampare le due foto e me le regalò, le ho sempre conservate. Ve ne mando copia, dopo aver letto le belle storie che avete pubblicato su Rafer Johnson in Italia nel 1957 (Marco Martini, in italiano e in inglese, ci vorrebbe una traduzione anche in piacentino...) e su quella avvincente finale olimpica (Gabriele Manfredini). Vedete voi cosa farne, se le volete pubblicare, fate pure, ma solo in esclusiva per la A.S.A.I.".

Lo facciamo, presentiamo le due foto, che ci pare siano state prese all'uscita del tunnel che collegava il campo di riscaldamento dello Stadio dei Marmi e lo Stadio Olimpico. Risaltano l'imponenza di Johnson e la più sottile, elegante struttura di Yang. Grazie, caro amico di Piacenza, che ci hai anche scritto: non importa che mettiate il mio nome, sono solamente un vostro estimatore.

Per chi volesse leggersi gli articoli di Marco Martini e Gabriele Manfredini pubblicati sul nostro sito, ecco i lacci e lacciuoli:

"This is my secret": Rafer Johnson was a special teacher for the Italian decathletes in 1957

"Questo è il mio segreto": così, nel 1957, Rafer Johnson fece conoscere il decathlon agli italiani

"Giochi Olimpici 60, niente vacanze romane per i grandi del decathlon impegnati all'Olimpico".

Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Marzo 2014 16:53
 
L'Assemblea A.S.A.I. 2014 a Genova domenica 6 aprile nella Casa delle Federazioni del CONI ligure PDF Stampa E-mail
Venerdì 21 Febbraio 2014 08:54

"...Genova è una idea come un'altra..." canta Paolo Conte. A noi questa idea è venuta grazie a due amici che negli ultimi dodici mesi hanno fatto tanto per la storia dell'atletica in Liguria e a Genova (due bellissimi libri di storia sportiva, scritti, raccontati, vissuti, documentatissimi). Sono Angela Cartasegna e Edoardo Giorello, che ci hanno aiutato a chiudere il cerchio con il Comitato ligure del CONI che ospiterà il nostro annuale incontro nella sua sede, nel centro di Genova. Per inciso: il presidente è Vittorio Ottonello, mezzofondista nei suoi anni giovanili per l' Amatori Genova e, negli Anni '90 anche consigliere nazionale FIDAL.

Appuntamento domenica 6 aprile: convocazione, ordine del giorno ed eventuale delega li trovate qui.

Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Marzo 2014 16:34
 
Quando il nostro sport poteva vantare dei "numeri uno" come Bruno Bonomelli e Luciano Serra PDF Stampa E-mail
Giovedì 13 Febbraio 2014 13:25

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Non di atletica si tratta stavolta, ma di calcio. Riproduciamo, come omaggio alla memoria, la copertina di un libro raro, scritto da Luciano Serra e pubblicato nel 1964: "Storia del calcio [1863-1963]". Un libro che ha una storia che ci fa piacere raccontare brevemente. Fu stampato a Bologna dalla Soc. Tip. Mareggiani, e finito il 20 marzo 1964. Il committente era la Libreria Antiquaria Palmaverde il cui proprietario era il poeta Roberto Roversi, bolognese, scomparso nel 2012. Singolare figura di intellettuale Roversi, giovanissimo partigiano in Piemonte durante la Resistenza, autore di libri di poesie, di piéces teatrali, di romanzi. Ad un certo punto della sua peregrinazione intellettuale smette di far pubblicare i suoi libri e li distribuisce gratuitamente in fotocopia!

Roversi dirige per "Palmaverde" una collana intitolata "Biblioteca di Cultura", il libro di Luciano Serra è il terzo della collana. La copia in nostro possesso viene dalla biblioteca di Bruno Bonomelli e porta la dedica "Al caro amico Bonomelli, cordialmente, L. Serra". Due grandi personalità, difficili, battagliere, gli scontri erano frequenti sul piano intellettuale, ma erano scontri fra giganti, non fra nanerottoli pigolanti. L'atletica italiana di quei tempi proponeva questi maestri, a quei tempi appunto. Era tanto tempo fa...

Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Febbraio 2014 14:11
 
Elio Trifari ricorda la figura di Luciano Serra PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Febbraio 2014 13:59

Alcuni minuti dopo aver pubblicato poche, inadeguate righe, sulla scomparsa di Luciano Serra, ci è pervevuto un messaggio che ci ha fatto molto piacere e che rende più completo il doveroso tributo che tutti noi dobbiamo allo storico reggiano. Elio Trifari, giornalista fino alla vicedirezione della Gazzetta dello sport, storico, curatore ineguagliabile di opere storico sportive, direttore della Fondazione Candido Cannavò, ci ha inviato queste righe che riproduciamo integralmente e delle quali lo ringraziamo. Ha scritto:

Ho postato questo breve saluto a Luciano Serra nel mio diario Facebook, che condivido con voi:

Ciao Luciano, sei stato un grande! Saluto una delle più squisite persone che abbia mai conosciuto, Luciano Serra, che fu non solo autore di una splendida storia dell'atletica europea, ma anche delicato poeta, studioso della cultura di Reggio Emilia e non, e autore di due pregevoli dizionari reggiani, oltre che amico di Pier Paolo Pasolini. Luciano era un uomo che sposava semplicità a cultura, amore per la ricerca a quello per la convivialità e la buona tavola, e per me rappresentava un punto di riferimento che ho immodestamente cercato di tener presente nelle mie successive ricerche sullo sport. Se n'è andato a 94 anni, dopo aver veleggiato fra Ariosto e Boiardo, fra alpinismo e atletica, e aver perfino tradotto in reggiano una poesia di Pasolini, che era stato suo compagno di scuola. Volevo, semplicemente, che lo ricordaste assieme a me, come ha già fatto Ottavio.

Vi segnalo, se non l'avete già visto, questo articolo da "Il Fatto Quotidiano":

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/10/addio-a-luciano-serra-poeta-e-studioso-del-dialetto-reggiano-fu-amico-di-pasolini/876321/

Elio Trifari

Ultimo aggiornamento Martedì 11 Febbraio 2014 14:26
 
L'atletica italiana ha perduto uno dei "grandi vecchi": Luciano Serra ha chiuso la sua esistenza PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Febbraio 2014 09:05

Apprendiamo dal nostro socio Gianni Galeotti della scomparsa, nei giorni scorsi a Reggio Emilia, di un personaggio davvero storico dell'atletica italiana: Luciano Serra, all'età di 94 anni. Con lui viene a mancare una delle migliori "voci" culturali del nostro movimento sportivo. Chi ha oggi i capelli grigi (chi li ha ancora...) non può non ricordare un testo "classico" su cui si è formata la cultura di coloro che, a quei tempi, i libri di atletica li leggevano: "Storia dell'atletica europea 1793 - 1968". Serra ha pubblicato anche un libro di ciclismo, "I giganti della strada - il ciclismo eroico dal 1891 al 1914", e una "Storia del calcio 1863 - 1963". Citiamo, ovviamente, i più conosciuti.

Un pensiero reverente alla memoria di Luciano Serra.

Ultimo aggiornamento Martedì 11 Febbraio 2014 09:26
 
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