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Il libro dei primati spagnoli merita un posto nella biblioteca di ogni appassionato del nostro sport PDF Print E-mail
Saturday, 20 June 2015 00:00

 

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Non abbiamo nessuna remora a scrivere che questo è uno dei più bei lavori di compilazione storico-statistica che ci sia capitato tra le mani negli ultimi tempi. Veramente un fior di libro, con il pregio della novità, non una delle tante rifritture. Lavoro che ha richiesto anni di ricerche collettive (capito, sì? collettive, merce rara fra i cosiddetti "statistici" molti dei quali sembrano eredi di Arpagone uscito dall' "L'Avare ou l'École du mensonge" di Molière). Lavoro tutt'altro che semplice, messo nel libro dei buoni propositi fin quasi dalla nascita della Asociación Española de Estadísticos de Atletísmo, e, alla fine, realizzato quest'anno con il concorso della Real Federación Española de Atletísmo. Un gran lavoro, ci ripetiamo. La stuttura del libro ricalca quella dell'analogo "World Records Progression" edito ogni quattro anni dalla Federazione internazionale (I.A.A.F.), lo dichiara apertamente nella prefazione il presidente della A.E.E.A., José Javier Etayo, che ha avuto anche il ruolo di coordinatore del lavoro affiancato dal presidente onorario José María García, da Enrique Tre, Miguel Villaseñor, José Luís Hernández e da quel Francisco Xavier Ascorbe, che ci onoriamo di annoverare fra i soci del nostro Archivio Storico. Quasi tutti i primati, o miglior prestazioni nazionali, sono accompagnati da note, dai risultati estesi della competizione, da spiegazioni storiche che aiutano a comprendere meglio il periodo. Ovviamente, opera di consultazione, ma, in fondo, anche di lettura. Avendolo percorso dalla prima all'ultima pagina (sono ben 650) ci siamo soffermati su primati spagnoli fatti in competizioni dove c'erano atleti italiani e, a volte, sia loro che noi siamo tornati a casa con un nuovo record nazionale. Una citazione: nel Gruppo 2 di qualificazione del salto in alto ai Giochi Olimpici di Mexíco 1968, Luís María Garriga, zaragozano, classe 1945, piantato su una statura di 1.98, migliorò quel giorno (era il 19 ottobre) il record nazionale con 2.12. Lo stesso fece il nostro Giacomo Crosa che superò 2.14, misura che dava accesso diretto alla finale, Garriga pure  ci entrò fra i ripescati. Questo atleta (ventralista come Crosa) ha scritto una parte importante del salto in alto in Spagna: primo record con 1.98 nel 1963, ultimo con 2.13 nel 1970.

E le foto? Una vera e propria miniera, affascinanti, almeno per noi, quelle degli Anni "eroici" dei primi due-tre decenni del Secolo XX.  Le donne hanno, è il caso di rimarcarlo, pari dignità. Una notazione per una bellissima foto pubblicata a pagina 367: fissa l'arrivo di Rosa Castelltort, di Barcellona, in una prova di velocità, sulla pista dello stadio di Montjuic, inaugurato nel 1929 con una partita Spagna - Italia di rubgy, entrambi i due XV alla prima partita internazionale della loro storia. Finì con la vittoria degli iberici 9 a 0. La signorina Rosa, prima primatista dei 100 metri, nel 1931, arriva spiccando un salto, molto più elegante e plastico del famoso zompo  scomposto dello statunitense Charles Paddock. Senza parlare della sottanina bianca svolazzante di una ragazzina che sta qualche metro dietro. Immagini di un tempo che fu, e che, talvolta, anzi sempre più spesso rimpiangiamo difronte alle scimmiesche (con rispetto delle scimmie) esibizioni odierne.

Chi avesse tempo, faccia una full immersion di castellano, fra qualche giorno gli daremo la opportunità di metterla a frutto. Se poi ci fosse qualcuno fra i nostri utenti che volesse investire una manciata di Euro nell'acquistio di questo bel libro può inviare, come al solito, una e mail a This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it   all'attenzione di Ignacio Mansilla e chiedere i dettagli.

Last Updated on Monday, 22 June 2015 10:16
 
Una occasione per parlare dei 400 metri ostacoli e ricordare i grandi campioni italiani e francesi PDF Print E-mail
Tuesday, 09 June 2015 10:50

Non è storia, non è statistica, ma è una notizia di attualità che ci permette di aprire  comunque due piccole finestre storico-statistiche su una disciplina che ha dato grandi soddisfazioni all'atletica italiana e a quella francese: i 400 metri ostacoli. La notizia ci viene da Jean-Jacques Behm, fra poco vi racconteremo qualcosa di lui, il quale ha conservato un amore indissolubile per questa disciplina e da anni organizza, con altri, una due giorni a Tarare e a Chambéry, due belle cittadine francesi nei Dipartimenti Rhône e Rhône-Alpes: si corrono solo i quattroacca, uomini e donne. Se ci sono fra i nostri utenti clubs, allenatori e atleti interessati, possono aprire il documento qui allegato e trovano le informazioni utili ad una eventuale partecipazione.

Occasione per uno sguardo retrospettivo a quando i 400 ostacoli erano un fiore all'occhiello dell'atletica italiana e un uomo, Sandro Calvesi, era il più stimato ed ascoltato allenatore nel mondo. Anni '60, anni che si intersecano anche con la vita sportiva di Monsieur Jean-Jacques Behm. Siamo a Budapest, 1966, Campionati d'Europa. L'Italia presenta Roberto Frinolli e Luigi Carrozza, i francesi ben tre atleti: Robert Poirier, JJ Behm e Alain Hebrard. Nella seconda batteria Frinolli e Behm finiscono primo e secondo (51.0 e 52.2); Carrozza esce subito: sesto nella serie 4 (52.9). Semifinali:sul tappeto volante Frinolli  nella prima (50.3); la seconda è una lotta serratissima: il tedesco Gieseler mette la punta del naso davanti agli altri (50.5), poi Poirier (50.6), il sovietico Anisimov (50.7) e con lo stesso tempo Behm e il britannico Sherwoood, il francese va alla finale, il britannico a casa. Roberto Frinolli è campione d'Europa, questo l'ordine: 

1. Frinolli (ITA)  49.8
2. Lossdörfer (GER)  50.3
3. Poirier (FRA) 50.5
4. Anisimov (URS) 50.5
5. Tuominen (FIN)  50.9
6. Gieseler (GER) 51.2
7. Behm (FRA)  51.3
8. Hebrard (FRA) 52.9

Tre francesi in finale. Robert Poirier diventerà direttore della INSEP di Parigi, istituto superiore di educazione fisica, e Direttore Tecnico nazionale dal 2001 al 2005. JJ Behm ha dedicato la vita all'atletica e ai quattroacca in esclusiva. Di lui qualcuno ha scritto:"l'homme incontournable de cette épreuve, il sait tout, il décortique toutes les courses ...". Il terzo, Alain Hébrard, si è espresso soprattutto nel campo dell'educazione fisica: professore universitario, autore di libri, direttore di riviste, di lui hanno scritto:"Alain Hébrard est l'un des théoriciens les plus influents de l'Éducation physique et sportive contemporaine en France". Un bel terzetto, non c'è che dire. Behm ha chiuso la sua carriera di atleta con un primato di 50.5 (1966), il titolo nazionale nel 1964 e 19 maglie della Nazionale di Francia, il record appartiene a Poirier con 29 "caps".

Ultima notazione sui meetings di Tarare e Chambéry: due "giganti" dell'atletica transalpina, Marie José Perec e Stephane Diagana, iniziarono la loro carriera di corridori di "4H" a Tarare.

Last Updated on Wednesday, 17 June 2015 09:52
 
La "Lettre" di giugno della Commissione Storica francese disponibile sul sito www.cdh.athle.com PDF Print E-mail
Friday, 05 June 2015 09:23

Abbiamo ricevuto da Gilbert Rossillo il consueto messaggio sulla sempre interessante "Lettre" storico-statistica francese, messaggio che giriamo ai nostri utenti.

Bonjour à toutes et à tous,    

Au nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 44è lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois de mai dernier que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Des mises à jour et des nouveautés en ce début du mois de mai, du classique et de l'originalité, de la vitesse et du long, du récent et du très ancien, voici donc de quoi éveiller votre curiosité.
Les foulées Pierrefitoises n'auront plus de secrets pour vous après avoir parcouru l'étude que nous propose Luc Vollard dans le menu sur votre gauche "Palmarès divers - Epreuves anciennes qui durent".
Dans le même chapitre le docteur Jean-Pierre de Mondenard vous propose le palmarès de "la course de l'escalier" c'est à dire l'ascencion de la Tour Eiffel qui se dispute épisodiquement par les escaliers de cette "vieille dame", la première édition affichant 110 ans au compteur.
Luc Beucher nous offre une pleïade de résultats complets de nouvelles rencontres internationales, enfin le récapitulatif des prestations de nos athlètes au challenge mondial des relais dont la deuxième édition s'est disputée à Nassau au début du mois, ainsi que tous les podiums obtenus en relais aux Jeux Olympiques, championnats du Monde et d'Europe devraient vous permettre de vous remémorer quelques noms illustres et peut-être d'en découvrir d'autres plus anonymes.
Bonne consultation.
(en cliquant sur les parties en gras-bleu vous accédez directement au sujet mentionné)

Last Updated on Friday, 05 June 2015 10:01
 
Paolo Marabini, la "maglia rosa" dell'Archivio Storico Primato di contatti per il nostro sito:12.477 PDF Print E-mail
Monday, 01 June 2015 05:28

 

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Soddisfazione. Ci limitiamo ad usare questo sostantivo al posto di "orgoglio" ,che pure sarebbe giustificato ma alle orecchie di qualcuno potrebbe suonare roboante. Allora, soddisfazione. Per che cosa? Per due eventi che a coloro che sono affezionati a questo gruppo di persone che si riuniscono sotto la dizione "Archivio Storico dell'Atletica Italiana" sicuramente faranno piacere.

Il primo motivo riguarda un nostro carissimo socio - fin dalla fondazione - che sta salendo la scala dei valori professionali nel giornalismo sportivo italiano. Paolo Marabini, da anni giornalista professionista alla "Gazzetta dello Sport", dopo una permanenza al quotidiano "BergamoOggi", collaboratore della rivista "Correre" prima e di "Runner's World" poi, debuttò alla "rosea" nella redazione "Varie" che comprende anche l'atletica (che meriterebbe un po' più di rispetto...). Dopo alcuni anni Paolo chiese, e ottenne, di passare alla redazione ciclismo, sport di famiglia: il signor Marabini padre è stato corridore, organizzatore, mecenate. Sulle due ruote Paolo...ha fatto strada, grazie alla sua competenza, alla preparazione puntigliosa e allo studio quasi maniacale che non lascia nulla al caso. Altra "razza" rispetto ai giornalisti spannometrici che popolano le redazioni. Queste qualità sono state adesso premiate: Paolo è stato quasi stabilmente prima firma della "rosea" durante le tre settimane del Giro d'Italia. Una bella penna acquisita dal ciclismo, e perduta dall'atletica. Ma il nostro sport è sempre nel cuore di Paolino, atleta mezzofondista, nipote di quella Bice "Bicetta" Marabini che ha dato gran parte della sua vita al nostro sport, a Bergamo e in Lombardia, nel Comitato regionale FIDAL. E proprio le vicende storiche dell'atletica bergamasca sono fra gli interessi di Paolo che, da anni, sta raccogliendo e catalogando materiali su questo argomento. Da ultimo, un dettaglio che non accresce i meriti del nostro amico ma aggiunge un valore in più a noi: fa parte del Consiglio direttivo della A.S.A.I., nel quale è entrato l'anno scorso, durante l'Assemblea elettiva di Genova.

Complimenti Paolo!

Nella foto di Elio Forti, Paolo in veste di composto e competente presentatore del campione olimpico Alberto Juantorena, ospite di un socio A.S.A.I. a Navazzo, sul lago di Garda, nel novembre 2012.

Nuovo record di contatti per il nostro sito nel mese di maggio

Soddisfazione anche per un dato numerico che gratifica il nostro sito. Nel mese di maggio è stato superato il primato di contatti mensili: la nuova bandierina si pone a 12.477, superando di alcune centinaia i due + 12 mila toccati nei mesi di ottobre e novembre 2014. I contatti dell'ultima settimana di maggio sono stati 3.223, secondo dato rilevato da quando teniamo aggiornata questa nostra piccola contabilità, disponibile sotto la voce "Benvenuti in ASAI".

Last Updated on Friday, 23 October 2020 09:56
 
Disponibili alcuni Annuari F.I.D.A.L. degli Anni '60 lascito della biblioteca di Bruno Bonomelli PDF Print E-mail
Wednesday, 27 May 2015 08:19

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In occasione della nostra Assemblea a Reggio Emilia, alcune settimane fa, i soci Alberto Zanetti Lorenzetti e Ottavio Castellini informarono i presenti che, durante i lavori di sistemazione dell'immenso materiale del "Lascito Bruno e Rosetta Bonomelli", erano venuti alla luce da una delle scatole "investigate" copie, meglio copia, di alcuni Annuari della F.I.D.A.L. editi negli Anni '60. La prima edizione dell'Annuario Federale porta la data del 1961, in precedenza si erano avute saltuarie edizioni, dal 1961 in poi l'Annuario, pur con qualche inciampo, è sempre stato pubblicato. I custodi del "Lascito Bonomelli" hanno deciso di mettere a disposizione dei soci dell'Archivio Storico le copie in eccedenza. Questa prima offerta riguarda tre annate degli Anni '60 che sono state trovate, al momento. Non è da escludere che altre siano in scatole non ancora aperte. Le somme raccolte entreranno nel fondo A.S.A.I.

Queste le condizioni:

- il costo di ogni volume (in buone condizioni di conservazione) e delle spese di spedizione è fissato in Euro 50;

- inizialmente la proposta è rivolta esclusivamente ai soci dell'Archivio Storico che abbiano versato un contributo volontario almeno negli ultimi tre anni;

- se non dovessero pervenire richieste dai soci la proposta è aperta a tutti;

- le precedenze sono stabilite dalla data e dall'ora delle e mail che devono pervenire a This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it

- i versamenti vanno effettuati sul c/c, le cui coordinate si trovano alla voce "Benvenuti in ASAI".

Last Updated on Friday, 29 May 2015 05:15
 
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