Home
La nuova "Lettre Mensuelle" della Commissione Storica francese ci porta stavolta al clima del 1926 PDF Print E-mail
Thursday, 03 November 2016 15:06

Eccoci alla consueta lezione di lingua francese come ogni inziio di mese. Gilbert Rossillo ci invia il "memo" per ricordarci che nuovi studi, aggiornamenti dei precedenti, foto e documenti sono disponibili sul sito della Commissione storica della Federazione francese.

Bonjour à toutes et à tous,                
A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 61​è ​lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois d'octobre que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Stavolta qual è il piatto forte? Il ricordo di una grande gara di cross che si disputava nei dintorni di Parigi, il Challenge Roosevelt. Viene ricordata da LUc Vollard l'edizione del 1926.

alt

Une victoire au challenge Roosevelt a longtemps été considérée comme une ligne majeure dans un palmarès. Créée en 1891, on retrouve en effet parmi les premiers vainqueurs de cette grande épreuve automnale Henry Deloge, Gaston Ragueneau, Jacques Keyser, Paavo Nurmi ou encore Joseph Guillemot.
En 1926, le lustre s’efface peu à peu et en ce premier novembre sur les 19 engagés, le Racing Club de France compte 18 sociétaires et Robert du Red Star Olympique se trouve donc bien seul parmi les maillots bleu ciel et blanc. Les autres clubs ne se sont pas déplacés ou n’ont pas réussi à se mettre d’accord avec les organisateurs.
Peu importe, c’est tout de même un champion de grande classe qui va s’imposer sur la vénérable piste de la Croix-Catelan puisqu’il s’agit du médaillé de bronze Olympique du 3000 m steeple à Paris en 1924. Egalement deux fois champion de France, Paul Bontemps est en effet un de nos meilleurs représentants de l’époque, capable de briller sur 1500 m comme en cross-country. Ce jour là, il va justifier son dossard n° 1, en accélérant progressivement et en décrochant Robert dans les cinq cents derniers mètres pour s’imposer en 15’32’’2/5, laissant le deuxième à neuf secondes au terme des trois miles.
Interrompu en 1933 puis à partir de 1937, le challenge Roosevelt connaîtra une dernière organisation le 8 octobre 1944 et c’est le Belge Gaston Reiff, futur champion Olympique qui en sera le dernier vainqueur (Crédit photo Miroir des Sports).
Rédaction : Luc VOLLARD
 

Last Updated on Thursday, 04 June 2020 14:39
 
Go, Gianni, go: l'incitamento si perdeva fra gli alberi di Central Park, era domenica trenta anni fa PDF Print E-mail
Wednesday, 02 November 2016 12:36

2 Novembre 1986 - 2 novembre 2016. Vista la data sarebbe fin troppo facile fare della ironia a buon mercato. Per noi, e non solo per noi, invece ricordare oggi la stessa data di 30 anni fa è motivo di molteplici sentimenti. Ci illudiamo che siano ancora in tanti coloro che riescono a fare il "link" - oggi è giocoforza usare questi termini informatici - fra una data e un avvenimento. Una volta si chiamava storia (anche se con lettera iniziale minuscola), oggi la chiamano...Wikipedia....

Una data, un nome, una città, una maratona. Per la data siamo a posto, il nome è quello di Pier Giovanni Poli, per la maggioranza "Gianni", la città viene identificata con una mela, la Grande Mela, New York, la maratona è quella conosciuta come New York City Marathon, inventata da fuoriuscito rumeno, originario della terra del Conte Dracula, con un manipolo di amici americani che avevano la passione di corricchiare ogni giorno, o quasi, dentro a Central Park. Fu la bomba atomica del fenomeno mondiale della corsa, del jogging, del running, chiamatelo come vi pare.

Messa la cornice, mettiamo la foto: quella di un giovanotto con il cranio adornato da una zazzera di capelli che sembrano ali di un gabbiano che corre anche lui a Central Park, per volare verso quella vittoria che lo renderà celebre e che, ebbene diciamolo, lo ricompensa di molte, tante, noi giudichiamo troppe, amarezze, che non meritava. Erano anni bellissimi per la maratona italiana, bellissimi ma avvelenati, ne potremmo raccontare, e, chissà, forse un giorno le racconteremo. Ma i litigiosi mondi della maratona italiana avevano trasformato la NYCM che non era più una Little Italy, no, era diventata una Big Italy di cui tutti andavamo fieri: 1984 e 1985, vittorie di Orlando Pizzolato, 1986 tocca a Gianni Poli. Osti, pizzaioli, malavitosi, frittivendoli e panettieri,  e perchè no?, mafiosi di Broccolino, parlavo dei guaglioni della maratona italiana. Che tempi! Orgogliosi gli atleti delle loro vittorie, orgogliosi noi di esserne stati testimoni, e talvolta concelebranti. 

Stacchiamo gli occhi, un po' umidi, dal passato e volgiamoli al presente. Un grande socialista francese di fine Ottocento, Jean Léon Jaurès, sosteneva che "del passato dovremmo riprendere i fuochi, e non le sue ceneri". Tutti, loro, noi, e quelli che verranno dopo di noi.

Chi ha tempo, voglia, e sente ancora il richiamo del cuore, vada su questo filmato che abbiamo trovato su YouTube, si metta comodo, in poltrona, e si lasci trasportare lungo i quartieri, le strade, i ponti, di New York, con le gambe di Gianni Poli.

{youtube}9PBclaVCNhs{/youtube}

Last Updated on Wednesday, 02 November 2016 16:12
 
Attorno a Franco Sar e Angelo Baronchelli si sono ritrovate alcune generazioni di atleti bresciani PDF Print E-mail
Friday, 28 October 2016 12:56

alt

alt

alt

Stavolta facciamo parlare le immagini. Quelle della serata di sabato 22 ottobre, quando, nella Wine House dell'Azienda agricola Peri Bigogno, si sono ritrovati una cinquantina di atleti bresciani di varie generazioni. Lo consideriamo un successo, organizzato, voluto, perseguito e realizzato da Erminio Rozzini con i suoi amici  e atleti della Virstus Castenedolo. L'entusiasmo, la simpatia, la cordialità sono stati il miglior premio. Una nota vogliamo riservarci: la partecipazione di un finalista olimpico, quindi un grande atleta, divenuto poi un grande dirigente societario che da tutta la vita lavora per l'atletica. Un uomo che ha trovato la sua via  di atleta e di dirigente a Brescia, grazie a Sandro Calvesi. Per la verità ha trovato anche moglie all'ombra della Leonessa. Il suo nome è Franco Sar, sesto ai Giochi di Roma '60 in uno dei più grandi decathlon della storia olimpica. Venuto appositamente da Milano, un segno di omaggio a Erminio Rozzini, due uomini che si stimano da sempre. Parecchi degli atleti della Virtus Castenedolo, a partire da Dario Badinelli, partecipante ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984, hanno vestito la maglia della SNIA MIlano, "regno" di Franco Sar.

E che dire di Angelo Baronchelli? Stessa epoca di Sar, astista, 4.20 varie volte, un uomo con una vitalità dirompente. E quella sera, a Castenedolo, ha festeggiato il suo compleanno. Nella foto centrale: Baronchelli a destra con Sar al centro, e Giulio Salamina, mezzofondista e siepista, un "ragazzo" di Bruno Bonomelli, di cui pure è echeggiata la memoria attraverso il ricordo di una sua società, la Fomapla. E con Salamina c'era anche Albertino Bargnani, uno dei migliori "prodotti" dell'insegnamento bonomelliano.

Le "ragazze" in fatto di entusiasmo hanno superato tuttti i masculi: belle, eleganti, simpatiche. Alcune in partenza per i Mondiali Masters a Perth, in Australia.

"Sognando Olympia", il progetto multisport che ci ha accampagnato tutto l'anno, ha fatto bingo. Veramente una grande serata. Adesso spazio alle immagini, come detto, tutto lavoro del nostro socio Elio Forti: se vi posizionate su una delle foto e cliccate si aprirà l'album completo delle fotografie. Appena sotto anche il video della serata.

 

{mp4}VecchieGlorieAtleticaBresciana{/mp4}

Last Updated on Wednesday, 02 November 2016 08:21
 
Dagli U12 agli assoluti: una gigantografia dell'atletica italiana attraverso le liste di Raul Leoni PDF Print E-mail
Thursday, 27 October 2016 13:00

Non servono tante parole per presentare questo lavoro. Ne basta una: compilazione mastodontica. Ce l'ha inviata Raul Leoni. Riguarda l'attività italiana nell'anno 2015, e comprende tutte le categorie, dagli Under 12 fino ai seniores. Un contributo preziosissimo per misurare lo spessore del "movimento" atletico nazionale. Un cordiale ringraziamento a Raul per averci autorizzato alla pubblicazione su questo nostro sito.

Questo il materiale disponibile che riguarda, lo ripetiamo, l'anno 2015:

Last Updated on Thursday, 27 October 2016 14:54
 
Sabato sulle pedane del campo di Castenedolo si rinnova la tradizione del "Virtus Lancio Story" PDF Print E-mail
Wednesday, 26 October 2016 12:22

Dopo il bel successo della "Serata con gli atleti bresciani" svoltasi sabato scorso nella Vine House della Azienda agricola Peri Bigogno (della quale daremo conto nei prossimi giorni), si torna sabato prossimo nel territorio di Castenedolo, al Campo Sportivo, dove la Atletica Virtus Castenedolo, ricca di storia e di gloria, organizza, per il 34simo anno consecutivo - avete capito bene: son 34 - una simpatica manifestazione che chiamarono fin dall'inizio Virtus Lancio Story. Si tratta di un mix di fatica e di divertimento: tutti i soci del club, lanciatori o no, devono affrontare cinque lanci: peso, disco, martello, giavelotto e martello con maniglie. Un sistema di bonus-malus, punteggio, età del concorrente, determina la classifica finale, che viene annunciata solennemente al banchetto finale (poteva mancare?). Premio per il vincitore la mitica medaglia di cartone! Credeteci: ambitissima. 

Qui sotto trovate il "bando" che annuncia questa 34esima edizione, episodio finale di una stagione di grandi soddisfazioni: terzo titolo italiano Masters a squadre e titolo italiano cadette, 80 metri ad ostacoli, per Joan Adu, una peperina approdata con la sua famiglia a Castenedolo. Ce ne fossero tanti di club così....

Per leggere meglio il bando, doppio click sullo stesso documento.

alt

Last Updated on Wednesday, 26 October 2016 14:18
 
<< Start < Prev 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 Next > End >>

Page 166 of 259