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Jean Vermeulen, l'erede di Jean Bouin che rimase senza eredità PDF Print E-mail
Monday, 08 January 2018 07:25
Dalla lettura dell'ultimo numero della "Lettre" redatta dal gruppo di storici e statistici della Commissione Storia e Documentazione della Federazione francese riprendiamo il breve scritto che Luc Vollard riserva questa volta nel suo "Edito" - suona come editoriale - ad un personaggio dell'atletica transalpina che poteva essere un grande ma non lo è diventato: Jean Vermeulen. Il periodo storico ci colloca dopo la Prima Guerra mondiale e nella prima metà degli Anni '20. In un lungo profilo scritto nel 1995 (in occasione del centenario della nascita di Vermeulen), Alain Bouillé, uno dei decani fra gli storici dell'atletica francese, concluse così:" Rétrospectivement, on peut se demander ce qu'aurait pu réaliser Vermeulen si sa carrière n'avait pas été interrompue à 19 ans par la guerre. Il va sans dire qu'aucun "junior" n'avait réussi de tels chronos avant lui ni bien longtemps après ! Jean Bouin en 1914, le considérait comme son successeur certain et ne doutait pas que le nordiste allait balayer ses records, mais les événements en décidèrent autrement". Se volete potete leggere la storia di Vermeuleun scritta da Bouillé su questo indirizzo.
E adesso la parola a Luc Vollard.
 
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Aucune sélection en équipe de France, une seule victoire nationale lors du critérium de cross-country en 1919, et pourtant cet athlète est probablement l’un des plus grand talent que la France ait connu ! La première guerre mondiale et le choix de faire la majeure partie de sa carrière dans les rangs des professionnels sont les principales causes de ce maigre palmarès mais aussi de son anonymat alors que sa précocité et son potentiel faisaient de Jean Vermeulen le successeur tout désigné de Jean Bouin.
Crédité de 2 h 50’26’’ au marathon à 17 ans, de 31’14’’1/5 sur 10 000 m à 19 ans, à 15 secondes du record du monde de Bouin, la guerre non seulement interrompit sa carrière naissante mais lui laissa aussi de dures séquelles au bras droit. La paix revenue, il retrouva la forme en 1919, en cross mais aussi lors des Jeux Inter-Alliés durant l’été où il remporta deux épreuves et fut l’unique vainqueur Français. A nouveau pro en août 1919, il réintégra finalement le rang des amateurs fin 1922 et s’imposa dès les premiers jours de 1923 comme le grand favori des mois à venir.
Ainsi le 7 janvier 1923, lors du prix Lemonnier, entre Versailles et Paris, le gratin national avec Brossard, Denis, Schnellmann, Duquesne, Vignaud, Tell, Ducher, Philipps, Thoyes, Manhès, subit la démonstration de Vermeulen. Brossard essaya bien de distancer le Tourquennois en début de course, mais rien n’y fit et c’est avec 23 secondes d’avance sur le record de Keyser qu’il remporta l’épreuve, ayant terminé en solitaire après la mi-course, au sein d’un peloton de 263 arrivants.
Sur sa lancée, il remporte le cross de l’Auto le 14 janvier, dominant Heuet et à nouveau Brossard, et près de 1900 athlètes au départ, tandis que Guillemot a abandonné. Le 21 janvier c’est au tour du cross de l’Ayçaguer, la grande classique Lyonnaise et le résultat est le même pour la passe de trois, devant Brossard, Schnellmann et Guillemot. La presse tient là son favori pour le National de cross en mars, mais le doute s’installe alors qu’il ne termine que 11ème du championnat de Paris fin février et c’est par un abandon que s’achèvera pour lui le championnat de France à La Courneuve. Il gagnera à nouveau le Lemonnier en 1924, prendra la 25ème place en 1925 mais ne réalisera pas son rêve olympique. Il savait que les Britanniques voyaient d’un mauvais œil son retour. (Crédit Photo Miroir des Sports). 
Last Updated on Monday, 08 January 2018 15:03
 
La prima "Lettre" storico-statistica francese del 2018 riparte da 75 PDF Print E-mail
Friday, 05 January 2018 08:20

Primo "rappell" del Nuovo Anno che arriva puntualmente da Gilbert Rossillo: la "Lettre" dei nostri compagnons della Gallia è disponibile sul loro sito. Agli amici francesi formuliamo tout le meilleur pour 2018.

Bonjour à toutes et à tous,                         

A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 75ème lettre mensuelle d'informations avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours de décembreque vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Last Updated on Friday, 05 January 2018 18:42
 
Quei ragazzi dei Campionati nazionali dei giovani fascisti dell'Anno XV (2) PDF Print E-mail
Thursday, 04 January 2018 09:02

Aggiuntina.

Nella classifica per Comandi Federali, struttura in voga al tempo, si impose quello di Genova, ripetendo il successo dell'anno prima, pur con una sola vittoria individuale di Luigi Ferraris sui 200 metri ostacoli. Secondo il C.F. di Roma (nessun primo posto individuale), terzo, più staccato, Napoli. Quello di Verona, che schierava il giovane Consolini, fu quinto, grazie anche ai successi di Enzo Pontedera sui 200 metri e Adolfo Kerpan nel lungo con un ottimo 6.94, che sarà la sesta prestazione nazionale dell'anno, fonte le liste italiane compilate dal nostro vicepresidente Marco Martini).

In aggiunta, ad uso dei nostri soci di alcune cittá, segnaliamo: ottavo il C.F. di Bergamo (due vittorie: Vincenzo Galbiati nei 100 e Patrizio Seguini nei 400), tredicesimo Firenze (nessun successo individuale), sedicesimo Varese, diciottesimo Bologna, ventottesimo Piacenza (il migliore Giovanni Scarselli secondo nei 200 metri ostacoli), cinquantaquattresimo quello di Brescia (il migliore Italo Longinotti, quinto sugli 800 metri). E infine ad uso e consumo del nostro segretario Alberto Zanetti Lorenzetti, grande esperto dell'area, riportiamo i piazzamenti dei Comandi di Gorizia (28esimo), Fiume (30esimo), Zara (41esimo), Trieste (49esimo), Pola (74esimo). In attesa del suo prossimo lavoro dopo il gigantesco "Olympia Giuliana - Dalmata" del 2002 (vedasi questo link).

Per il momento è tutto...forse che sì forse che no.

Last Updated on Thursday, 04 January 2018 09:50
 
Quei ragazzi dei Campionati nazionali dei giovani fascisti dell'Anno XV PDF Print E-mail
Wednesday, 03 January 2018 00:00

Raccontando la prima gara nazionale del discobolo Adolfo Consolini, ventenne, di cui abbiamo riferito pochi giorni fa, ci è venuta curiosità di spulciare anche tutti gli altri risultati, visto che li avevamo completi fra le mani. Stiamo parlando, per quelli distratti o di memoria corta, dei Campionati nazionali dei giovani fascisti che si celebrarono a Firenze dal 28 settembre al 3 ottobre del 1937, che secondo numerazione imposta allora era l'Anno XV, rigorosamente numero romano.

Scorrendo dunque gli altri risultati - quelli completi di peso e disco hanno fatto da appendice nel precedente articolo -  si individuano nomi di ragazzi che, negli anni successivi, sarebbero diventati protagonisti dell'atletica nazionale. Nel giavellotto il primo e il secondo classificato lasciarono le loro impronte sulla specialità: Amos Matteucci, che stabilì il primato italiano, partecipò ai Campionati d'Europa 1950 e ai Giochi Olimpici 1952, otto titoli italiani, e Antonio Vuhassina (a quei tempi si scriveva così, la "k" era stata soppressa), zaratino, caduto sul fronte dalmata nel giugno del 1943. Primo nel salto triplo un futuro decathleta, due volte campione italiano, Armando Ossena, che vestirà la casacca della gloriosa Società Ginnastica Reyer di Venezia. Sui 3 mila metri siepi s'impose il napoletano Ferdinando Migliaccio, il quale già l'anno successivo vincerà il titolo nazionale assoluto, e lo ripeterà ben undici anni dopo, nel 1949. Il suo crono - 9:53:00 - sarà il secondo di quell'anno.

Trattando di gare di mezzofondo, localizziamo un nome che ha lasciato impronte profonde negli anni '40, soprattutto nella corsa campestre: quello del cremonese Giuseppe Italia, che vestì i colori di numerose società, anche a Brescia e a Piacenza. Italia, in quei Campionati, fu settimo nei 1500 metri e quarto nei 3000 siepi. Nel mucchio della "venti" di marcia, solamente quindicesimo, il torinese Valentino Bertolini, che diverrà buono specialista della "cinquanta", vincendo due titoli nazionali (1946 e 1948) e partecipando ai Giochi Olimpici di Londra '48. Un altro che si fregiò di un titolo nazionale (1940) il martellista Wladimiro Superina, nativo di Fiume, per parecchi anni sulla breccia, lo troviamo ancora fra i primi dieci italiani nel 1951. La gara fiorentina del martello offre altre due annotazioni: il decimo posto (metri 29,27) di Teseo Taddia, l'atleta che, negli anni 1940 - 1957, si inserì nella élite europea e vinse 14 titoli nazionali, e il sedicesimo (metri 27,25) dell'eclettico Armando Ossena, primo nel salto triplo.

Un altro confuso (diciottesimo) nel mucchio della maratonina (km 17) il napoletano verace Salvatore Costantino, collezionista di titoli nazionali nella corsa campestre, nella maratonina e nella maratona, con presenza olimpica a Londra 1948. Il vincitore sulle strade fiorentine fu il teramano Osvaldo Marconi, che avrebbe vinto il titolo di maratonina nel 1945, per il Centro Sud.

Un piccolo ritaglio di annotazioni, senza la pretesa di aver detto proprio tutto.

Last Updated on Thursday, 04 January 2018 09:15
 
Firenze, 2 ottobre 1937, la prima gara nazionale del discobolo Adolfo Consolini PDF Print E-mail
Sunday, 31 December 2017 15:00

 

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Si chiude l'anno del centenario della nascita di Adolfo Consolini (1917 - 2017). Durante questi dodici mesi abbiamo cercato di ricordare il grande campione nato a Costermano, sulle pendici veronesi che portano alla vetta del Monte Baldo, con la pubblicazione di articoli, documenti, taluni inediti, un bellissimo libro del nostro vicepresidente prof. Marco Martini, la presenza di nostri soci ad alcune celebrazioni, una intensa giornata di ricordo al Centro sportivo di Castenedolo, grazie alla collaborazione del club Atletica Virtus di quella cittadina bresciana. Celebrare un centenario non significa mettere una pietra tombale su un argomento, specie per un gruppo come il nostro che della curiosità storica e documentale fa il suo motivo di esistere. Per noi Adolfo Consolini non va in archivio.

A ulteriore testimonianza del nostro rispetto per la figura del campione olimpico di Londra 1948 chiudiamo l'anno 2017 con la pubblicazione di un documento non frequente e un commentino che ci riporta alla prima gara nazionale di Consolini, per essere precisi le prime due gare: getto del peso e lancio del disco. La copertina che riproduciamo è quella dell'Annuario Sportivo dei giovani fasciti e delle giovani fasciste Anno XV (numerazione del regime di allora, anno solare 1937), edito dal Partito nazionale fascista Gioventù italiana del littorio. Il libretto contiene i risultati completi di tutti gli sport disputati nei Campionati italiani dei giovani fascisti, le gare di atletica si svolsero a Firenze fra il 28 settembre e il 3 ottobre.

Il nostro giovane forzuto gigante era stato selezionato dal Comando Federale di Verona dopo tre gare provinciali a Verona (6 giugno, 32.40), Pescantina (8 agosto, 36.12) e ancora Verona (22 agosto, 38.88). Allo Stdio fiorentino allunga di quasi tre metri, a 41.77, incrementando il primato di questi campionati che apparteneva a Riboni con 39.08. La misura di Firenze rimarrà la migliore di quell'anno per il giovanotto, vi si avvicinerà qualche giorno dopo (10 ottobre) a Piacenza in una gara nazionale lanciando a 41.65. Vinse il titolo nazionale dei Giovani fascisti e fu secondo anche nel getto del peso (11.96).

A completamento della documentazione riportiamo i risultati completi delle due gare, la presenza di prestazioni di atleti di altre province può essere utile agli amici che fanno ricerche locali.

Lancio del disco: 1. Adolfo Consolini (Verona) m.41.77; 2. Silvano Giannini (Livorno) 37.90; 3. Italo Balestri (Arezzo) 37.56; 4. Otello Barbieri (Genova) 37.15; 5. Vittorio Zamboni (Bologna) 36.89; 6. Walter Crespi (Novara) 36.48; 7. Italo Rossi (Alessandria) 36.19; 8. Bruno Quadrelli (Milano) 36.15; 9. Giovanni Vezzaro (Vicenza) 35.96; 10. Felice Bracci (Roma) 35.91; 11. Vittorio Tatozzi (Aquila) 35.70; 12. Emilio Pellegrini (Bergamo) 35.48; 13. Alcide Pillepich (Fiume) 35.28; 14. Enzo Bramardi (Imperia) 34.81; 15. Bruno Stevanato (Venezia) e Guido Morini (Pavia) 34.59; 17. Antonio Braghieri (Piacenza) 34.57; 18. Mario Viassolo (Savona) 34.49.

Getto del peso: 1. Francesco Montorsi (Modena) 12.48; 2. Adolfo Consolini (Verona) 11.96; 3. Pietro Borghi (Ravanna) 11.92; 4. Luigi Gioia ( Ancona) 11.83; 5. Alberto Paoloni (Roma) 11.69, dopo spareggio; 6. Luigi Pignattaro (Lecce) 11.69; 7. Riccardo Versini (Trento) 11.62; 8. Giovanni Stoich (Fiume) 11.60; 9. Aldo Faidutti (Udine) 11.59; 10. Francesco Pelizzon (Gorizia) 11.49; 11. Franco Caldana (Vicenza) 11.38; 12. Sergio Cottarelli (Roma) 11.30; 13. Silvano Giannini (Livorno) 11.27; 14. Livio Stefanelli (Trieste) 11.26; 15. Arrigo Battara (Zara) 11.24; 16. Pietro Bartoletto (Treviso) 11.22; 17. Vittorio Mazzola (Genova) 11.21; 18. Icilio Ponzi (Parma) 11.21.

Last Updated on Monday, 01 January 2018 15:20
 
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