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Sei anni di «Trekkenfild», e minacciano di continuare ancora per tanto tempo PDF Print E-mail
Friday, 01 February 2019 11:27

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Due bei musetti, freschi e giovani, fanno da attrattivo biglietto da visita per il nuovo numero della pubblicazione telematica partorita anni fa, e mantenuta in vita, da Daniele Perboni e Walter Brambilla. Fan sei anni da quando il duo dei nipotini dei Visconti e degli Sforza, pendolari fra un Castello Sforsesco e l'altro, decisero di scendere nell'agone del giornalismo atletico, proprio mentre altri gettavano la spugna o altri ancora gettavano alle ortiche patrimoni di storia. Daniele e Walter hanno cavalcato le opportunità delle nuove tecnologie, così le chiamano. Del resto, come abbiamo fatto noi dell'ASAI, e anche tanti altri. Un piccolo dettaglio: noi e quelli come noi non abbiamo i soldi da sperperare, altri avrebbero invece il dovere di investire i soldi che si ritrovano senza tanto sforzarsi. Troppo dificile, lasciamo perdere. Al momento.

Numero 66, dunque: cross, una delle loro dichiarate passioni, analisi, omaggio a Villalagarina, Poi, qua e là, qualche «silurino» da mandare a destinazione. Chiude una lunga ma sentita galleria di opinioni e di ricordi per una persona che ha abbandonato troppo presto questo mondo: Alessio Giovannini. Chi lo ha conosciuto, anche alcuni di noi dell'Archivio, ne conserva un grande ricordo. La terra ti sia lieve, Alessio.

Last Updated on Saturday, 02 February 2019 17:48
 
La marcia prende commiato da Antonio Begni domani a Clusane d'Iseo PDF Print E-mail
Monday, 28 January 2019 10:58

altSi svolgeranno domani, alle 14,30, nella chiesa parrocchiale di Clusane d' Iseo, i funerali di Antonio Begni, atleta, allenatore e organizzatore con una grande passione per la marcia. Begni aveva sempre svolto la sua attività sia professionale sia sportiva a Palazzolo sull'Oglio, dove aveva organizzato quasi ogni anno una competizione di marcia. Nel 1974, in occasione della sessantesima edizione del Campionato italiano, aveva organizzato la gara valida per il titolo nazionale dei 50 chilometri. La gara fu vinta da Vittorio Visini, ed era il suo quinto titolo su questa distanza. Ma Begni non disdegnava neppure le gare per i giovanissimi, e spesso Palazzolo era sede di qualche prova del Trofeo Frigerio, da cui sono usciti tanti atleti che si sono poi distinti nella attività nazionale ed internazionale. Antonio Begni fu davvero un grande esempio di serietà, passione, umiltà: allenava, e lo fece con grandi soddisfazioni, ma non ha mai chiesto nulla per sé, onori, cariche, riconoscimenti. Con lui se ne va un uomo di cui si sta perdendo traccia, non solo nel mondo dello sport. Fu sempre contornato dall'affetto dei suoi ragazzi e delle sue ragazze, verso i quali aveva sempre un atteggiamento paterno ma allo stesso tempo fermo, come deve essere un allenatore che ha a cuore sia la crescita umana degli suoi allievi ma anche quella tecnica e agonistica. Aveva una attenzione speciale per i giovani, aveva occhio e vedeva chi aveva le qualità per emergere, eppure non ha mai fatto l'allenatore per professione. Antonio godeva della stima incondizionata di Pino Dordoni, con il quale i contatti erano frequenti, improntati a fraterna amicizia.

Last Updated on Monday, 28 January 2019 16:25
 
Ci ha lasciato un grande signore della marcia: Antonio Begni PDF Print E-mail
Sunday, 27 January 2019 09:45

Poco fa siamo stati raggiunti da una di quelle notizie che non vorremmo mai ricevere. Un amico ci informava che ha lasciato questo consorzio di transeunti Antonio Begni, un gran signore della marcia italiana, atleta lui stesso, poi competente allenatore, appassionato organizzatore. Aveva 92 anni. Chi di noi lo ha conosciuto ne conserva un magnifico ricordo. Aveva la marcia come grande passione, organizzava nella sua Palazzolo sull'Oglio, un anno il campionato italiano dei 50 chilometri, varie altre gare, nazionali e regionali. Aveva allevato tecnicamente Giancarlo Gandossi, un bel talento, di Lodetto di Rovato, dove anche si organizzarono alcune gare nazionali. Quando le gemelle Rita e Piercarola Pagani decisero di passare dalla corsa (dove erano state molto brave, specie nel cross)  alla marcia, le allenò lui e le portò a livelli nazionali. Così come Maria Grazia Cogoli, e tanti altri ragazzi e ragazze che formavano una bella squadra legata alla Assindustria Atletica Brescia.

Da qualche anno Antonio Begni - che fu grande amico di Pino Dordoni - era andato a vivere nella sua bella casa di Clusane, sul lago d'Iseo. Queste note sono stese di getto, e quindi affrettate e incomplete. Ci torneremo.

Last Updated on Sunday, 27 January 2019 09:51
 
1970, indoor: Bruno Bonomelli fra un tocco ironico e una lezione di storia PDF Print E-mail
Thursday, 24 January 2019 11:14

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Un nostro socio che sta lavorando a rimettere ordine nell'enorme materiale lasciato da Bruno Bonomelli, ha ritrovato copia di un suo articolo pubblicato il 7 febbraio 1970 sulle pagine sportive del quotidiano «L' Unità». Tema: arriva - forse - una pista e con essa l'attività al coperto. Puro scritto in stile bonomelliano, fra l'ironico sarcastico e una lezione di storia internazionale e nazionale di atletica al chiuso di una struttura coperta. Ce ne fossero oggi con questa capacità di legare insieme passato e presente, lasciamo perdere il futuro che adesso nessuno vede più in là della punta del suo naso. Chi vuol leggere agevolmente faccia due click sul testo originale e sarà perfettamente leggibile. Atletica al coperto di stretta attualità, visto l'inizio di una nuova stagione, son passati 49 anni.

Last Updated on Friday, 25 January 2019 21:40
 
Censimento degli atleti spagnoli: 140 pagine sul Boletín 102 della AEEA PDF Print E-mail
Monday, 21 January 2019 11:53

altCentoquaranta pagine. Avete letto bene: 140 pagine. Tante sono quelle compilate da Antonio Muñoz per mettere in fila, in ordine alfabetico, migliaia di atleti spagnoli. Sono tutti quelli che hanno fatto atletica in quel Paese? No, non può essere, evidentemente. Il compilatore chiarisce i criteri cui si è attenuto per inserire i nomi nella sua ricerca: i libri e le riviste che ha consultato, le manifestazioni che ha preso in considerazione. Di ognuno mette in bell'ordine: cognome, nome, secondo cognome (in Spagna la corretta scrittura comprende nome, cognome del padre e cognome della madre), data di nascita, talvolta altezza e peso, luogo di nascita, quando serve qualche breve nota esplicativa (il soprannome, per esempio). Una occhiata a questo pregevole lavoro, ci ha rimesso davanti agli occhi le compilazioni del nostro Bruno Bonomelli, in quei libretti formato tascabile degli anni ’49 – ‘56 (egli, intelligente, sempre ha sostenuto che gli annuari per gli appassionati di atletica dovevano stare in tasca, per portarseli appresso alle gare, e anche i quadernetti per gli appunti, non gli assurdi formati di oggi, che sembrano più laterizi che libri, ma ormai tutto deve essere fatto a peso non a qualità). Nelle tonnellate di carte del «Lascito Bonomelli» ci sono centinaia di lettere e cartoline postali che lo storico bresciano inviò nella sua vita agli Uffici Anagrafe dei Comuni d’Italia per richiedere, verificare, scoprire. Stiamo parlando di lavori di settanta anni fa, senza togliere meriti a nessuno o stabilire delle primogeniture. Ma sono rimasti una pietra angolare della ricerca atletica in Italia. Per pochi.

Ritorniamo nel Regno di Castilla y León. Antonio Muñoz dichiara la sua lodevole finalità: creare un archivio, oggi si usa chiamarlo base di dati, fa più tecnologico, da rendere pubblico e centralizzato. Che è lo scopo di tutti quanti, anche nostro…Poi da pagina 150 a 270 tutta una serie di ricerche. Apre una elencazione delle posizioni degli atleti spagnoli nelle liste mondiali ed europee dal 1941 al 1954. A seguire, una ventina di pagine di correzioni e aggiunte al gran libro della cronologia dei primati nazionali pubblicato nel 2014, soprattutto la elencazione di tutti i nuovi record dal 1° gennaio 2015. Subito dopo la cronologia dei primati nazionali per gli Under 23 (20 – 21 – 22 anni). A chiudere questo numero 102 del Boletín un tocco di internazionalità con la biografia, dati, dati e ancora dati, anno per anno, niente di raccontato, di Mike Conley, campione olimpico di salto triplo a Barcellona ’92, e sempre nella Ciudad Condal vincitore della Coppa del mondo (1989), inaugurazione piuttosto bagnata, meglio alluvionata, dello Stadio Olimpico di Montjuic. Conley, in carriera, partecipò a quattro competizioni barcellonesi: la prima il 12 luglio 1989, quindi la citata Coppa del mondo, e infine le due gare olimpiche, qualificazione e finale, nel 1992. E ha sempre vinto. Eh dai, già che ci siamo una statistica in più. Della quale diamo merito a Thomas S. Hurst dal quale abbiamo estrapolato i dati, giochino da bambini.

Se qualcuno fra i fruitori di queste righe volesse mai acquistare questi megadettagliatissimi bollettini può inviare una richiesta utilizzando questo indirizzo This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it , il segretario della associazione sarà ben lieto di rispondervi e di informarvi delle condizioni.

Last Updated on Monday, 21 January 2019 15:19
 
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