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Salto triplo: nuove liste nazionali di ogni tempo, uomini e donne, indoor e outdoor PDF Print E-mail
Wednesday, 26 February 2020 14:28

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Enzo Rivis, in combutta con Enzo Sabbadin, che sono i nostri due soci che di tanto in tanto...danno i numeri, ci ha fatto pervenire la nuova compilazione delle liste nazionali di tutti i tempi per la disciplina del salto triplo, uomini e donne, all'aperto e al coperto. Rivis ha aggiornato il suo lavoro al 31 dicembre 2019. Nel messaggio accompagnatorio ci ha informato che le nuove prestazioni del 2019 sono evidenziate in rosso. I limiti sono rimasti quelli precedenti, per cui sono aumentate le performances e gli atleti/e nelle liste. Ci sono adesso, nelle liste all'aperto, 313 maschi e 300 femmine. Le lunghissime compilazioni sono sempre disponibili su questo nostro sito: a sinistra della pagina di accesso, alla voce Liste italiane di ogni tempo ci sono quattro sottotitoli dedicati espressamente alla specialità: triplo uomini, triplo donne, pista coperta uomini, pista coperta donne. Un piccolo chiarimento: non è che per noi esista solo questa specialità dell'atletica - e infatti abbiamo liste ogni tempo per tutte quante -, si tratta della «eredità» di una iniziativa che, nell'ottobre del 2018, vide partecipi alcuni soci del nostro Archivio per una giornata (memorabile, ebbene sì) dedicata a Giuseppe Gentile e a tutti i triplisti italiani, uomini e donne. In quella occasione i nostri statistici compilarono delle liste «speciali» per una occasione «speciale»; abbiamo pensato di renderle disponibili in forma permanente a tutti gli appassionati di atletica e di compilazione. Questo lavoro viene aggiornato una volta l'anno.

Nelle foto (Archivio FIDAL / fotografo Giancarlo Colombo): Andrea Dallavalle e Ottavia Cestonaro, che nella stagione 2019 hanno migliorato i loro primati personali. Il giovane piacentino, con 16.95, ha sfiorato la barriera dei 17 metri

Last Updated on Thursday, 18 February 2021 08:29
 
Anche al di là dell'Atlantico c'è chi si ricorda di un gentleman come Luigi Mengoni PDF Print E-mail
Sunday, 23 February 2020 16:24

Qualche giorno fa, Augusto Frasca, con un suo elegante scritto, ci ha ricordato la figura di uno dei «grandi» della cultura atletica in Italia, cultura fatta di ricerca storica, compilazione di dati, quelle che, con molta approssimazione, usiamo chiamare statistiche, biografie di grandi atleti, investigazione tecnica. Il nostro movimento atletico nazionale ha potuto annoverare alcune di queste figure che hanno lasciato orme indelebili, dentro e fuori il nostro Paese. A dirla tutta, sicuramente più fuori che dentro. I nomi di Roberto L. Quercetani, Bruno Bonomelli, Luciano Serra, Luigi Mengoni, Marco Martini, per dire di alcuni, sono stati i nostri «pilastri» culturali. E proprio di Mengoni, riservatissimo studioso ascolano, si è occupato Augusto Frasca. Il suo scritto è arrivato lontano, al di là dell'Oceano Atlantico, negli Stati Uniti, sulla costa di un altro Oceano, quello Pacifico. Potenza dei mezzi di comunicazione odierni. Ci ha scritto - meglio, ha scritto a un nostro socio che da anni intrattiene corrispondenza con lui - un'americano che pure ha dedicato ricerche e compilato pubblicazioni sull'atletica. Stephen Sprangue questo il suo nome. Leggete intanto quello che ci ha scritto:

"I first came across the name Luigi Mengoni in the German periodical Der Leichtathletik in an issue dated 31 January 1957, where the top performances for all events in all countries first saw the light of day. Soon after, I purchased his Athletics classic, World and National Leaders in Track & Field Athletics, the third revision, 1924 - 1960. I later purchased all versions including his last, which included data for the period 1860 - 1972. This book was my first and favorite statistical work of Athletics, along with Maurice Loesch's 1922 International Athletics Annual, which now includes well over 400 volumes and led to the publication of my own book of statistics, Post War Athletics: 1946 - 1970. Thank you Ottavio for posting this fine article about this great man with a passion for athletics".

Per avere un ritrattino più preciso di questo amico americano, gli abbiamo chiesto una piccola biografia. Ecco quello che ci ha scritto Stephen:

"Hi Ottavio. Briefly, I started off professionally as a biologist, earned a living in Real Estate, was able to retire early which now affords me the opportunity to write for pleasure. I've published one book: Post War Athletics: A Statistical History - 1946 through 1970, and am currently writing a book of historical fiction about Hernan Cortez as well as completing a survey of middle and long distance athletics (top 10 lists for all events from 800m through 10,000m for all countries from 1946 though 1983). I ran the 880y, Mile and 2Mile in high school and it was there that I developed a passion for athletics. In the late 1970's I regularly attended indoor track meets from Los Angeles to San Diego where I had the privilege of watching many of the greats from that era including Henry Rono, Suleiman Nyambui, Eamonn Coghlan among many others. I started seriously collecting athletic statistics and compiling my own lists around 1978, the same year I acquired my first copy of Luigi Mengoni's book. I was born in 1960 and have lived in the state of California for my entire life, beginning in Northern California and now reside in Southern California in the town of Orange. Besides hunting down obscure athletics statistics, I am the "stay at home dad" of 12 year old twins, give private ukulele and guitar lessons, and write movie reviews for a local publication".

Il citato Ottavio ebbe il primo contatto con Stephen via email qualche anno fa, quando faceva finta di lavorare per la Federazione internazionale di atletica, in qualità di direttore del microscopico subdipartamento documentazione e statistica. Alla richiesta di procurargli liste italiane degli anni '40 - '60, fece del suo meglio, attingendo alla sua collezione privata. Al di là della collaborazione specifica, è rimasta una cordialità di rapporti epistolari, come si può notare. Stephen, da quanto possiamo verificare ogni giorno dai sistemi informatici, è un attentissimo lettore del nostro sito, e il suo ricordo di Luigi Mengoni lo dimostra. Ci fa molto piacere, e, ne siamo certi, ne farà ad Augusto Frasca, che di quel ricordo è stato promotore.

Last Updated on Sunday, 23 February 2020 19:22
 
Assemblea ASAI 2020: ci vediamo a Toscolano Maderno domenica 10 maggio PDF Print E-mail
Thursday, 20 February 2020 06:00

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Si terrà nella sala conferenze del Museo della Carta, a Toscolano Maderno (lago di Garda), la Assemblea Annuale Ordinaria dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli». La data è domenica 10 maggio. La proposta della sede lacustre fu avanzata dal vicepresidente Augusto Frasca nel corso della Assemblea dello scorso anno a Firenze. Scelta favorita dalla disponibilità dell' Amministrazione comunale di Toscolano Maderno, nelle persone del sindaco, Delia Castellini, e dell'assessore allo Sport, Alessandro Comincioli, e dalla presenza in zona di alcuni nostri soci che seguiranno la organizzazione dell'evento.

Evento che prevede un programma su due giornate, sabato 9 e domenica 10, la seconda riservata alla Assemblea dei nostri soci, come da Statuto. Il giorno avanti, sempre all'interno del Museo della Carta, si svolgerà un convegno a carattere storico sportivo che tratterà aspetti e discipline dello sport in questa area, lacustre e terrestre, del Benaco. Un gruppo di nostri soci è al lavoro per individuare argomenti e relatori. Il programma dettagliato del convegno sarà disponibile fra qualche settimana. I soci che vorranno partecipare alle due giornate potranno usufruire di alberghi della zona a tariffe convenzionate.

A coloro che vogliano fare una visita «virtuale» al Museo della Carta, nella affascinante Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno, suggeriamo questo indirizzo.

In allegato trasmettiamo la convocazione formale dell'Assemblea e il formulario di delega ad altro socio per coloro che non potranno intervenire:

- Convocazione Assemblea Annuale Ordinaria 2020

Last Updated on Tuesday, 19 April 2022 14:55
 
Luigi Mengoni, figura cosmopolita dell' Era d'oro della statistica atletica PDF Print E-mail
Monday, 17 February 2020 09:00

Pochi giorni orsono, abbiamo avuto occasione, parlando di accadimenti dell'anno 1966, di citare il nome di Luigi Mengoni. Bisogna avere i capelli argentati, oppure una solida cultura atletica, per rispondere al quesito: chi era costui? Sarebbe un peccato se rispondessimo, affrettatamente e parzialmente noi, quando abbiamo a disposizione un «ritratto» in punta di penna disegnato dal nostro vicepresidente Augusto Frasca, il quale ci ha proposto - e ne siamo ben lieti - questo ricordo dello storico e statistico ascolano. Se fate un doppio click sul testo in neretto, la lettura vi risulterà più nitida.

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Last Updated on Monday, 17 February 2020 09:52
 
Henri Saint - Yves, da cameriere a vincitore di John Hayes e Dorando Pietri PDF Print E-mail
Sunday, 16 February 2020 10:50

Nell'ultimo «Edito» (scritto di apertura, per chiarire) del recente numero 100 della «Newsletter» degli storici e statistici francesi (che abbiamo presentato in questo nostro spazio giorni fa) l'amico Luc Vollard ci racconta la bella storia di un giovanotto francese sconosciuto al mondo della corsa in quale ascende alla notorietà grazie ad una corsa di garçons de café, di camerieri. Al principio del secolo scorso erano abbastanza frequenti queste corse: ci sono immagini di quei tempi che ci mostrano i giovanotti che corrono reggendo con una mano un vassoio con una bottiglia di acqua. C'erano anche le corse per le sartine che dovevano portare dei contenitori nei quali mettevano i vestiti che dovevano essere consegnati a domicilio. Tutte «specialità» che caldamente suggeriamo  a chi si sta arrovellando il cervello per trovare nuove forme di atletica, magari cancellando il salto triplo o il lancio del martello, o i diecimila metri troppi lunghi. Vedi la ridicola decisione di ridurre la distanza della marcia ai Giochi Olimpici. Naturalmente con la Federazione genuflessa.

La storia di Henri Saint-Yves incrocia anche quelle del campione olimpico di maratona di Londra 1908, l'americano John Hayes, e di Dorando Pietri, il corridore che vinse ma perse la vittoria in quella gara, come titolò il «Corriere della Sera». Testo in francese, ma leggibilissimo anche da chi non ha mai coltivato la lingua di Victor Hugo. Merci a Luc Vollard.

C'EST ARRIVÉ EN FÉVRIER ... 1909

 

Né le 17 janvier 1888 à Mont-Saint-Aignan, Henri Saint-Yves est probablement un cas unique dans l’histoire de l’athlétisme français. Complètement inconnu fin 1908, il va faire la une de la presse spécialisée dès les premiers jours de 1909 et se révéler être un coureur de longues distances de classe mondiale.
Tout commence dans l’anonymat d’une course de garçons de café à Londres le 6 septembre 1908. Saint-Yves l’emporte sur 3 miles puis quelques jours plus tard sur 7 miles et à nouveau en octobre. Saint-Yves veut alors participer au marathon de Londres mais son engagement n’est pas accepté. Le directeur de l’Evening News, mister Dick, croit cependant en lui, et le 21 décembre il le chronomètre lors d’une tentative en solo sur le parcours Windsor - Londres en 2 h 31’23’’. Ce temps est extraordinaire et lui ouvre la liste des engagés du marathon d’Edimbourg. Le 01 janvier 1909, Saint-Yves s’impose en 2 h 44’ sur 26 miles soit 41 km 834 devançant Patrick White de deux minutes, White déjà deuxième à Londres deux mois auparavant.
Saint-Yves porte déjà les couleurs du Cercle des Sports de France par l’entremise d’Emile Anthoine et c’est dans les rangs des professionnels qu’il va donc enchainer les courses. Le 20 janvier il rentre en France et après un crochet à Rouen le 23 pour une démonstration sur près de 6 km, c’est le 10 février à Colombes qu’il montre l’étendu de son talent. Malgré le vent, la pluie et même la grêle, il va parcourir 32 km 101 en deux heures, poussant jusqu’aux 21 miles, pour échouer à 2 secondes 4/5 du record du monde pro.
Quatre jours plus tard, il est au départ du cross international organisé conjointement par l’Auto et la FSAPF dans le parc de Saint-Cloud où se pressent 50 000 spectateurs. La distance est un peu courte pour que s’exprime véritablement ses qualités et il termine douzième de l’épreuve remportée par Louis Bouchard. A peine le temps de souffler et Saint-Yves revient à Colombes le 19, à nouveau pour deux heures de courses et 33 km 048 parcourus. La presse s’emballe car il s’agit d’un record du monde pro et la revanche avec Bouchard est d’ores et déjà programmée pour le 28 au stade de Buffalo et son anneau de 250 mètres. La distance du marathon est retenue mais ce sera donc sur piste avec seulement cinq athlètes. Bouchard, Saint-Yves, Dugourd, Doyen et Prévot qui va justement rater le départ. Les athlètes ont déjà couvert dix tours lorsqu’il s’élance. 1500 spectateurs se sont blottis dans les tribunes et il a fallu dégager la piste recouverte par 8 cm de neige.
Bouchard domine le début de course et prend rapidement un demi-tour d’avance tandis que l’on sable régulièrement la piste pour la rendre praticable. Motivé par la prime offerte à l’athlète en tête au terme de la première heure de course, Bouchard réalise 16 km 833 et Saint-Yves se maintient à 125 mètres puis refait son retard. Au 31ème kilomètre, la jonction est faite, Bouchard résiste un moment puis est définitivement lâché et aura toutes les peines du monde à finir, se mettant à marcher à plusieurs reprises tandis que la neige est revenue. Saint-Yves va alors le passer à plusieurs reprises et boucler ce marathon en 2h55’20’’4/5, Bouchard terminant à plus de quatre minutes, tandis que Prévot est à treize tours.
C’est aux Etat-Unis que la carrière de Saint-Yves va se poursuivre, où l’attendent de grandes courses. Il s’y couvrira de gloire en gagnant à New-York en avril et mai et à Seattle en octobre, dominant notamment Hayes et Pietri, les héros du marathon des Jeux de Londres de 1908.

La fotografia, riprodotta dalla famosa rivista sportiva francese «La Vie au Grand Air»,  mostra Saint-Yves in seconda posizione dietro a Bouchard e davanti a Doyen

Last Updated on Thursday, 26 March 2020 15:56
 
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