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Luc Vollard ci accompagna alla scoperta di marciatori francesi di ottant'anni fa PDF Print E-mail
Friday, 08 October 2021 19:29

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La marche athlétique en France a eu une histoire parfois tortueuse. Les désaccords entre dirigeants ont notamment conduit à l’existence de fédérations rivales, y compris après la disparition des structures professionnelles comme la FSAPF dans les années 20. Ainsi les athlètes doivent ’’choisir’’ entre la FFA et l’UFM de 1925 à 1939 lorsque qu’un accord est enfin trouvé. La seconde guerre mondiale empêche la mise en œuvre de l’accord mais le gouvernement de Vichy finira par l’imposer. Il deviendra caduc à la Libération et ce n’est qu’en 1965 que la fusion sera finalement effective et la marche définitivement unifiée.
Ces méandres ne facilitent pas la promotion de la discipline pourtant longtemps très populaire. Parmi les champions tombés dans l’oubli, Florimond Cornet est pourtant l’un des meilleurs mondiaux de l’époque sur les longues distances, capable d’enchainer les compétitions à un rythme incroyable, ce qui lui permettra de se constituer un palmarès qui serait riche de 200 victoires!
Né le 21 juillet 1911, pratiqua la course à pied, le cyclisme puis la boxe avant de découvrir la marche en voyant passer Roger Marceau lors de l’édition 1932 du Circuit du Nord. Il tient là sa discipline et on le retrouve déjà avec les arrivants de Paris – Strasbourg dès 1934. Parmi ses principaux succès figure le Tour du lac Léman en 1938 aux termes d’un effort de 170 km ! Mais son nom est aussi inscrit sur les tablettes officielles des records du Monde. C’est à l’occasion du critérium national des 50 km, disputé sur les 500,30 mètres de la piste du stade Pershing, que Cornet va réaliser un nouvel exploit, le 11 octobre 1942. La liste des officiels est à elle seule un résumé de l’histoire de la spécialité. On y retrouve Emile Anthoine, Francis Guilleux, Francis Jenevein ainsi que Jean-René Seurin, futur secrétaire général de la FFA et du comité Europe de l’IAAF.
Le breton de l’US Bannalec Joseph Manic va accompagner Cornet durant deux heures, et Cornet, qui a quitté son Pas-de-Calais natal pour s’établir à Montargis, va ensuite faire cavalier seul et laisser Manic à plus de cinq minutes après les 100 tours de l’épreuve. Il s’impose en 4 h 34’39’’4 mais c’est le temps de passage aux 30 miles soit 48,280 km en 4 h 24’54’’2 qui lui vaut les honneurs de la fédération internationale et ce record du monde.
Il décédera le 16 novembre 1949 à Wittenheim lors d’un accident dans la mine où il était employé, écrasé par une plaque de sel gemme. Il exerça aussi auparavant le rarissime métier d’essayeur de chaussures ce qui lui faisait parcourir 30 km par jour, après avoir déjà été mineur à la compagnie de Bruay dans sa jeunesse !

Crédit photo : Miroir des Sports lors de sa victoire en 1941 sur Paris – Angers

Last Updated on Monday, 11 October 2021 11:06
 
Disponibile in rete il nuovo numero di «Trekkenfild», e siamo così arrivati a 99 PDF Print E-mail
Thursday, 07 October 2021 09:24

Segnaliamo agli utenti del nostro sito che gli editori della pubblicazione online «Trekkenfild» hanno appena messo in rete il numero 99, come sempre focalizzato su argomenti di attualità. Coloro che sono  interessati lo possono trovare, scaricare, leggere, su questo indirizzo https://flipbookpdf.net/web/site/1cf07bac22e93867473c4138972154f21d221df3202110.pdf.html

Last Updated on Thursday, 07 October 2021 10:01
 
L'estate se n'è andata, torniamo a scavare con pala, piccone e microscopio PDF Print E-mail
Monday, 20 September 2021 10:19

L'estate sta finendo...Ve la ricordate? Estate 1985, «Un disco per l'estate» e «Festivalbar», cantavano i Righeira, due scanzonati giovanotti torinesi che si erano conosciuti sui banchi di scuola. Volete riascoltarla, nostalgici di quegli anni? Cliccate qui. Anche per la redazione del sito dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli" l'estate sta finendo, anzi è finita. E la affollata redazione, dopo aver goduto di esotiche ferie ovviamente pagate dal ricco bilancio associativo,  da oggi torna al lavoro. Ci torna con il proposito di offrire ai nostri fedeli lettori nuove piccole storie e documentate cronachette, usiamo i diminutivi volutamente,  perchè i nostri redattori non hanno velleità di impartire lectiones cattedratiche. Anzi, se proprio dobbiamo fare una dichiarazione d'intenti la nostra ambizione sarebbe quella di riportare alla luce vicende umane e sportive poco conosciute, poco sfruttate. C'è tanto da fare in questo senso. Se invece si continuano a copiare storie e biografie di campioni olimpici e mondiali, beh, ormai sappiamo fin dove possiamo arrivare. Onore e gloria non si tolgono a nessuno, ma alla fine è tutto un copia e ricopia, l'è sempèr chèla. Invece noi, lo andiamo ripetendo e non da oggi, vorremmo essere emuli di Marco Martini che predicava l'uso dei «pala, piccone e microscopio» nelle ricerche sportive di carattere storico. Cercheremo di far tesoro della sua lezione. L'applicazione richiede impegno: ne saremo capaci?

Last Updated on Monday, 20 September 2021 10:52
 
1961: la copertina del primo Annuario FIDAL celebrò la vittoria di Livio Berruti PDF Print E-mail
Friday, 27 August 2021 00:00

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E non poteva essere diversamente. Finalmente a metà dell'anno 1961 vide la luce la prima edizione dell'Annuario compilato, fatto stampare e commercializzato della Federazione italiana di atletica leggera. Alla buon'ora, avrebbe commentato il dott. Bruno Bonomelli, che da anni si batteva, con veemenza oratoria, per questa pubblicazione ufficiale (basta rileggersi i suoi interventi nelle varie Assemblee federali). Se c'è qualcuno fra i nostri soci, lettori, aderenti al Gruppo ASAI in Facebook che desidera arricchire la propria biblioteca atletica con questo raro Annuario, questa è la volta buona. Un nostro conoscente ci ha contattato chiedendoci di rilanciare, attraverso il nostro sito, la sua offerta di vendita di questa pubblicazione. Lo facciamo in via del tutto eccezionale, sia per questo Annuario che segnò l'inizio di un'epoca, sia per dare una mano a questo nostro amico. Il quale ci ha anche informato che possiede centinaia di libri, Annuari, riviste (singole e rilegate in annate complete), sia nazionali (per le riviste ci riferiamo a «Atletica» e «Atletica Leggera») che internazionali (Annuari ATFS). Ha deciso di metterli in vendita "per evitare che i miei figli e nipoti li facciano finire nei cassonetti del riciclo della carta, visto che dell'atletica non gliene frega niente". E quindi ha deciso di metterli «in vendita» e realizzare qualche euro.

In questo caso, e solo in questo, il nostro sito farà da tramite. Se qualcuno è interessato all'Annuario ce lo faccia sapere inviando una email a This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it , nella risposta specificheremo le condizioni richieste dall'offerente. Per lo stesso tramite se qualcuno vuole qualche pubblicazione particolare ce lo faccia sapere. Specifichiamo che non esiste un elenco che sarebbe troppo lungo compilare. Chi ha interesse nella annata 1991 della rivista federale (è un esempio) ce lo richieda; se e' disponibile, informeremo circa le condizioni.

Last Updated on Friday, 27 August 2021 09:51
 
Volodymyr Holubnichy, Roma, Stadio Olimpico, una carriera lunga venticinque anni PDF Print E-mail
Monday, 23 August 2021 14:30

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Questa foto appartiene alla collezione privata di Maurizio Damilano che ci ha autorizzato la riproduzione, e per questo lo ringraziamo. Siamo a Navapolack (o Novopolotsk), in Bielorussia oggi, allora era ancora URSS, il 16 settembre 1990. Maurizio posa con Holubnichy. Quel giorno il nostro campione disputò l'ultima 50 km della sua carriera: 3:54:53, la quinta portata a termine

Ci sono state rivolte alcune domande circa il ricordo che abbiamo pubblicato qualche giorno fa a seguito della morte del grande marciatore ukraino Volodymyr Stepanovych Holubnichy. Qualcuno si è sopreso dello spazio che gli abbiamo dedicato sul nostro sito che, come diciamo sempre, è consacrato all'atletica italiana. Ma abbiamo anche sempre scritto «con argomenti che abbiano qualche aggancio con l'atletica nostra». Grandezza dell'atleta di cui parliamo a parte, e già sarebbe sufficiente, come si relaziona Holubnichy con l'Italia? Due dei suoi più importanti successi li ha ottenuti in Italia, nella stessa città, nello stesso stadio, a distanza di quattordici anni: Roma, Stadio Olimpico, 2 settembre 1960, Giochi Olimpici, primo. Roma, Stadio Olimpico, 3 settembre 1974, Campionati d'Europa, primo.

Quanti dei migliori marciatori italiani hanno marciato sulle sue stesse strade durante le stesse competizioni internazionali? Le due gare appena citate: nel '60, Stefano Serchinich (21esimo), Luigi De Rosso (22esimo), Gianni Corsaro (26esimo); nel '74,  Armando Zambaldo (quarto), Sandro Bellucci (settimo). Hanno marciato con lui, Pasquale Busca, Vittorio Visini, Roberto Buccione, Nicola De Vito, Gabriele Nigro, Edoardo Quirino. E perfino Maurizio Damilano, l'altro grande «ventista». L'occasione fu nel 1977, a Milton Keynes, in Gran Bretagna, nella Coppa del mondo. Maurizio fresco ventenne, al suo primo risultato importante da «adulto», quarto dopo i messicani Daniel Bautista (altro grande «ventista», campione olimpico l'anno prima) e Domingo Colin, e il tedesco est Stadtmüller; nono Zambaldo, decimo Buccione, undicesimo Bellucci. E l'addio alla marcia di Volodymyr Holubnichy, quattordicesimo. Erano trascorsi ventitre anni dalla sua prima «venti», ma la sua carriera di marciatore era iniziata due anni prima, nel 1953, con risultati sui diecimila metri (45:29.2). Un esempio di longevità che ha pochi uguali.

L'altra domanda che ci è stata posta riguarda la «cinquanta»: Holubnichy ha affrontato la distanza qualche volta? Sì, anche se pochissime, sempre in gare nazionali. Noi, nelle nostre modeste ricerche, abbiamo individuato due risulati. 1957: Odesa (o Odessa, se più vi piace), sul Mar Nero, 3 ottobre Volodja chiuse la fatica in 4:40:10.4, terzo; 1958, Tbilisi, capitale della Georgia, 2 novembre, campionati della Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, il giovanotto di Sumy, ventiduenne, finì 33esimo in 4:32:18. Nient'altro, per noi.

Last Updated on Monday, 23 August 2021 17:50
 
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