Fate uno sforzo: cercate di indovinare almeno quattro delle persone fermate dall'obiettivo in questa foto. Bambini a parte, tutte persone legate al mondo dell'atletica degli Anni '60. Dei quattro due sono atleti e quelli sono obbligatori. Nel caso dovessero esserci più accertanti per il premio ( un libro edito dall'A.S.A.I.) indicate 1) in che occasione è stata fatta questa foto, 2) dove si trovavano i partecipanti. Nessuna fretta: avete tempo fino alle 24 di domenica 31 agosto. Se non sapete cosa fare il giorno di Ferragosto, sfogliate riviste di atletica degli Anni '60, allora ce ne erano due...Dimenticavamo: per vedere meglio la foto fate doppio click sopra e si ingrandisce.

Amici spagnoli ci segnalano l'uscita di un DVD su cui sono stati riprodotti i 93 "Boletínes" che la AEEA (Asociación Española Estadísticos de Atletismo) ha pubblicato fra il 1987, anno di fondazione, e il 2014 (il recente numero 93). Pregevole lavoro che mette a disposizione soprattutto i primissimi introvabili numeri di queste pubblicazioni che all'inizio erano resoconti di vita associativa e sono diventati con il tempo lavori di compilazione statistica e storica. Adesso sono tutti racchiusi in questo dischetto, prezioso per chi voglia conoscere meglio la storia dell'atletica spagnola, soprattutto chi non ha la fortuna di avere la collezione cartacea, totale o parziale.

Chi fosse interessato all'acquisto può mettersi in contatto con Ignacio Mansilla This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it  per i dettagli. Il costo è di 15 Euro.

Diamo seguito a quanto scrivemmo qualche giorno fa a proposito del convegno tenutosi a Firenze nel mese di maggio, tema "Lo sport alla Grande Guerra". In quella occasione due nostri soci sono stati tra i relatori, presentando lavori di ricerca storica legati agli anni 1914-1918. Alberto Zanetti Lorenzetti ha "fotografato" il ruolo delle pubblicazioni sportive, Sergio Giuntini ha seguito le tracce dei futuristi e del Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti impegnati al fronte.

Presentiamo adesso la relazione di Zanetti Lorenzetti nella sua versione integrale, avendo dovuto l'autore presentarne una ridotta in fase di lettura per rispetto dei tempi del Convegno. Faremo seguire la pubblicazione della relazione di Giuntini appena l'amico Sergio ci farà avere il suo testo.

L’alleanza dell’Italia con l’Impero Austro-Ungarico e la Germania stipulata nel 1882 aveva politicamente congelato gli ideali risorgimentali, allontanando l’aspirazione a portare entro i confini nazionali anche Trento e Trieste. Questa situazione di stallo non annullò iniziative, principalmente culturali, tese a conservare i contatti con le Terre Irredente, quali l’aiuto fornito dalla “Società Dante Alighieri” alla “Società Scolastica Pro Patria” ed alla “Lega Nazionale”, che operavano in Trentino, Venezia Giulia e Dalmazia, e l’azione divulgativa del Touring Club Italiano culminata nel giugno 1907 con il convegno di Trieste e l’escursione nell’Istria , iniziative ed eventi che prendevano le distanze dalla politica estera italiana.

A loro volta, pur non occupandosi di temi strettamente politici, le pubblicazioni sportive ebbero occasione di affrontare temi che un riflesso politico ed una precisa opinione in realtà avevano, anche prima del 1915. In particolare la Gazzetta dello Sport prese posizione in difesa delle società sportive delle Terre Irredente negli anni precedenti alla Grande Guerra.

Già il 24 agosto 1896 La Gazzetta dello Sport diede voce all’attività sportiva degli italiani di oltre confine dando testimonianza della determinazione con cui le società reagivano a quelle che ritenevano essere provocazioni austriache o slave. Con il titolo “Nell’Italia irredenta” venne pubblicata una lettera inviata dallo zaratino Girolamo Italo Boxich al neonato foglio milanese: “Leggo in un giornale tedesco di Zagabria, o meglio di Agram, che i signori velocipedisti di colà hanno indetto per il 2 agosto una corsa di campionato per i regni di Croazia, Slavonia e Dalmazia. Né più né meno. Che i signori di colà ambiscano di essere i nostri campioni, si comprende, noi però non desideriamo essere i loro. Le corse di campionato per la Dalmazia verranno indette entro il corrente anno dal Veloce Club Zaratino. (…) Noi rifiutiamo sdegnosamente qualsiasi ingerenza straniera nelle corse di casa nostra. (…) La nostra fede italiana non tollera ingerenza né di Croati né di Zulù. Le corse di campionato per la Dalmazia avranno luogo in Dalmazia, con corridori dalmati”.

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Il nome di Aldo Capanni, nostro indimenticabile amico che condivise con alcuni di noi il progetto di fondazione dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana, è rimbalzato domenica scorsa dai microfoni durante le premiazioni della 41esima edizione della "Diecimiglia del Garda", corsa podistica che sfida il tempo e la non rosea situazione economica generale. In più stavolta ha dovuto fare i conti anche con un vero e proprio diluvio che si è abbattuto sul borgo di Navazzo quando era in svolgimento l'ultima gara ed ha poi reso difficile la consegna dei premi. Situazione metereologica che, come sappiamo, ha fatto vittime e disastri nel Trevigiano.

Gli organizzatori della "Diecimiglia", Elio Forti in testa e suo genero Antonio Callegari, furono i primi durante l'Assemblea dell'A.S.A.I. del 2007, pochi mesi dopo la scomparsa di Aldo, a proporre l'istituzione di un premio alla sua memoria, premio da consegnarsi ai primi tre della corsa riservata agli uomini. Un omaggio alla memoria di un uomo che aveva amato la corsa come momento di libertà personale. Il suo nome entrerà nelle case di Issam Madouh, Nicola Venturoli e Marco Losio, i primi tre di questa 41esima edizione. Purtroppo, date le avverse condizioni metereologiche che hanno ostacolato le premiazioni, non siamo in grado di documentare con una foto.